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ECUADOR, violenze. Morti e feriti: il paese viene destabilizzato dalle bande criminali

Il presidente Daniel Noboa ammette il «conflitto armato interno» e schiera i militari in assetto di guerra nelle strade delle città per ristabilire una minimo di ordine pubblico. Nella città portuale di Guayaquil un commando di giovani criminali armati ha assaltato e occupato per un paio d’ore l’emittente TC Television, sequestrando giornalisti e tecnici, poi liberati dalla polizia. L’intero fronte politico nazionale si compatta al suo fianco, incluso l'ex presidente Rafael Correa, che dal suo esilio in Belgio mediante un videomessaggio gli ha assicurato il suo «sostegno illimitato». La situazione è degenerata a seguito dell’evasione dal carcere di Adolfo Macías, alias «Fito», narcotrafficante e leader dell’organizzazione criminale dei “Los Chineros”, tuttavia, il degrado della convivenza civile era già iniziato alcuni anni fa, con l’arrivo degli esponenti dei cartelli della droga di Messico e Colombia, che si sono gradualmente infiltrati nelle varie province del Paese

La serie di violenze perpetrate in Ecuador è il risultato di un’azione coordinata di bande criminali che hanno agito perseguendo l’obiettivo di precipitare nel caos il Paese sudamericano, ponendone a repentaglio la stabilità democratica e costringendo il presidente Daniel Noboa a reagire con l’introduzione dello stato di[…]

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