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AMBIENTE, rifiuti. Utilitalia: «Obiettivi fissati dall’Unione europea al 2035 ancora lontani»

120.000 camion viaggiano verso gli impianti del Nord, mentre con l’energia da termovalorizzatori e biometano si decarbonizza e si possono ridurre le importazioni di gas. Per rispettare gli obiettivi europei e annullare l’export di rifiuti tra le aree del Paese, il fabbisogno italiano è di 5,9 milioni di tonnellate: servono almeno trenta impianti per il trattamento dell’organico e per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. I viaggi dei rifiuti comportano costi economici e ambientali, pari a 75 milioni di euro in più sulla Tari e a pagare sono i cittadini, proprio laddove il servizio è peggiore. La vita residua delle discariche è limitata a pochi anni, dopo i quali si rischia l’emergenza. Il ricorso alle discariche resta eccessivo, soprattutto al Sud: la media nazionale è del 20%, mentre l’Ue ha stabilito di scendere al di sotto del 10 per cento. Realizzando gli impianti necessari a centrare i target europei sull’economia circolare l’Italia potrebbe produrre un quantitativo di energia tale da ridurre le importazioni di gas del 5%

a cura di Utilitalia – Per conseguire gli obiettivi fissati dal pacchetto europeo sull’economia circolare al 2035, servono nel nostro Paese almeno trenta impianti per il trattamento dei rifiuti organici e per il recupero energetico delle frazioni non riciclabili. È quanto emerge dallo studio “Rifiuti urbani, fabbisogni[…]

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