TELECOMUNICAZIONI, Ericsson. Il gruppo svedese è in crisi e annuncia una svalutazione non monetaria relativa principalmente a Vonage

L’impatto sul reddito netto sarà pari a 11,4 miliardi di corone svedesi e risulterà registrato nel secondo trimestre del 2024 in relazione alla svalutazione di beni immateriali, attribuita principalmente all’acquisizione di Vonage. Il Gruppo svedese delle telecomunicazioni nel 2023 aveva già subito una pesante perdita di 26,1 miliardi di corone svedesi (2,3 miliardi di euro) proprio a causa della svalutazione dei conti della società americana Vonage, unitamente al gravame derivatogli dagli oneri di ristrutturazione. Oggi, viene preso atto degli effetti derivanti dalla minore crescita del mercato che invece erano stati diversamente previsti per alcuni degli attuali portafogli di Vonage. Non si tratta certamente di un fulmine a ciel sereno, poiché il management del Gruppo aveva in precedenza delineato uno scenario predittivo «difficile» riguardo al mercato delle reti mobili difficile per il 2024, che avrebbe portato a ulteriori contrazioni dei volumi a causa della cautela che avrebbe informato i comportamenti dei potenziali consumatori. Lo scorso messe di marzo Ericsson aveva annunciato un taglio di 1.200 dipendenti negli impianti svedesi, una cifra pari all’8,6% della forza lavoro complessiva nel Paese scandinavo. Oggi la notizia della svalutazione non monetaria di 11,4 miliardi di corone svedesi nel secondo trimestre del 2024. Mediante il comunicato stampa diffuso nella serata di ieri, il Gruppo ha reso noto che permarrà «ferma la strategia volta a creare una nuova fonte di monetizzazione per il settore delle telecomunicazioni», poiché «Vonage è al centro della digitalizzazione delle imprese e della società attraverso lo sviluppo della Global Network Platform per le API di rete», inoltre, «sono già state annunciate dodici partnership con i principali fornitori di servizi, ai quali si aggiungono Singtel e Telstra». Niklas Heuveldop, responsabile della Business Area Global Communications Platform e CEO di Vonage, manifestando ottimismo, ha al riguardo dichiarato: «A fronte del deterioramento del contesto di mercato e alla  luce delle decisioni assunto allo scopo di ri-focalizzare i nostri investimenti in aree strategicamente prioritarie, abbiamo rivalutato alcune ipotesi di crescita, risultando una svalutazione della liquidità pari a 11,4 miliardi di corone svedesi. Recentemente abbiamo annunciato ulteriori partnership con i principali operatori di rete mobile e registriamo un continuo slancio positivo in tutto il settore. Attraverso questa strategia, stiamo ponendo a disposizione della comunità mondiale degli sviluppatori di funzionalità avanzate di rete 5G in grado di accelerare l’innovazione di applicazioni a valore aggiunto per l’industria e la società. Ciò aprirà nuovi flussi di entrate per i nostri operatori e stimolerà la crescita nel settore delle telecomunicazioni». Tuttavia, il settore delle apparecchiature soffre per il sensibile rallentamento degli investimenti nel settore da parte degli operatori in Nord America, oltreché a causa della lentezza del lancio del 5G in India. Ericsson è uno tre principali fornitori di reti mobili al mondo assieme alla cinese Huawei e alla finlandese Nokia; impiega circa 14.000 lavoratori in Svezia, su complessivi 100.000 in tutto il mondo.

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