Almeno cinquanta persone sarebbero state uccise nel Sudan centrale a seguito di un attacco delle Forze di supporto rapido (RSF), formazioni paramilitari che hanno assediato interi villaggi della regione. I villaggi di al-Sariha e Azraq, situati nello stato di Al-Jazeera, sono attualmente sotto attacco. Venerdì ad al-Sariha è stata stata segnalate la morte di cinquanta persone e il ferimento di oltre duecento, feriti che è stato impossibile evacuare a causa dei bombardamenti e del fuoco dei cecchini della RSF. Anche il vicino villaggio di Azraq si trova sotto assedio. Il sindacato dei medici sudanesi ha chiesto alle Nazioni Unite di intervenire per aprire dei corridoi umanitari verso questi villaggi, dove le operazioni di salvataggio sono diventate impossibili, infatti, i centri di soccorso sono stati quasi tutti chiusi. Il conflitto in Sudan è esploso il 15 aprile del 2023, esso vede opposte le RSF del generale Mohamed Hamdane Daglo e l’Esercito sudanese, al comando del generale Abdel Fattah al-Burhane, leader de facto del Paese africano tra i più poveri al mondo. La guerra ha già causato la morte di decine di migliaia di persone, le stime variano da 20.000 a 150.000 persone, ma è una cifra in difetto, poiché la maggior parte dei decessi non viene conteggiata.