SOCIETÀ, solidarietà. Anziani: cosa cambia per la terza età?

In Campidoglio un convegno organizzato da Azione ha avuto luogo oggi, 3 aprile, a partire dalle ore 18.00 nella Sala del Carroccio in Campidoglio. Nel corso di esso sono stati illustrati gli effetti del decreto legislativo “Anziani”. Allo specifico riguardo, Flavia De Gregorio, capogruppo di Azione all’Assemblea capitolina, ha posto in evidenza che «all’interno di questo provvedimento emergono alcuni punti di debolezza e diverse perplessità. Troppe le incertezze presenti, ad esempio, sulle coperture economiche e sulla possibilità di una sua effettiva attuazione». L’Italia è il primo paese in Europa per numero di anziani e il secondo in tutto il mondo. Stando a dati recenti, si parla di oltre 14 milioni di persone, delle quali 3,8 non autosufficienti. Migliorare la qualità della loro vita, scongiurandone l’isolamento e la solitudine e semplificando l’accesso ai servizi, gli permetterà di trascorrere in maniera dignitosa quest’importante stagione della vita. Il Ddl Anziani, approvato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio scorso, si basa proprio su premesse e punta a prevenire la fragilità delle persone anziane attraverso misure diverse. Ad aprire i lavori, subito dopo i saluti istituzionali recati dell’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Barbara Funari, appunto la De Gregorio. All’incontro, moderato da Valerio D’Angeli, coordinatore delle Politiche ssociali di Roma in Azione, hanno preso parte Alessio D’Amato (consigliere alla Regione Lazio e responsabile Welfare della segreteria nazionale di Azione), Maria Romano (assessore alle Politiche sociali del III Municipio di Roma Capitale), Livia Pandolfi (consigliere al III Municipio di Roma Capitale per la Lista Civica Calenda sindaco), Maria Grazia Giordano (presidente, fondatore e portavoce dell’associazione SOS Alzheimer), e, in collegamento da remoto, la direttrice scientifica di “Percorsi di secondo Welfare”, Franca Maino.

Il Ddl Anziani, che stanzia un miliardo di euro in due anni a copertura delle spese relative alla riforma dell’assistenza e l’invecchiamento attivo, introduce, rispetto al passato, diversi elementi rivoluzionari tra cui il Sistema nazionale per la popolazione anziana non-autosufficiente (Snaa), che provvede alla programmazione di tutti gli interventi di natura pubblica in materia sociale e sanitaria, la realizzazione di forme di coabitazione solidale tra anziani e di coabitazione intergenerazionale, soprattutto all’interno di case famiglia o condomini solidali, l’alfabetizzazione informatica, lo stimolo della pet-therapy e la sperimentazione sull’indennità di accompagnamento. Si tratta, evidentemente, di un provvedimento che prevede una riforma piuttosto ampia; restano, tuttavia, al suo interno alcuni punti di debolezza a partire dalle perplessità sulle coperture economiche e dalla possibilità di una sua attuazione.

«A incidere sulla riuscita dell’intera operazione sarà il taglio dei fondi rispetto alle previsioni iniziali – ha proseguito la De Gregorio -, i cui effetti concreti andranno misurati nel tempo e calati nei contesti già difficili in cui versano Regioni e Comuni». L’altro nodo importante, accanto a quello relativo alla gestione delle risorse economiche, riguarda le procedure da attivare. «Non è chiaro – ha ella sottolineato, ad esempio, il ruolo che gli enti locali potranno avere sull’amministrazione dei fondi assegnati e dei servizi. Nel caso di Roma Capitale, ad esempio, non si capisce, alla luce di questo nuovo decreto legislativo, in che modo dovranno e potranno operare le strutture territoriali più prossime alla cittadinanza, ovverosia i municipi». Molte le perplessità registrate anche dal mondo dell’associazionismo. «A maggior ragione in questa fase iniziale, per superare alcune preoccupazioni emerse, credo sia opportuno unire le forze e lavorare insieme cercando di affrontare le difficoltà a mano a mano che si presentano e avviando un percorso condiviso che vada nell’interesse del cittadino», ha concluso la capogruppo di Azione.

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