Il ministro aggiunto per la Cooperazione internazionale presso il Ministero degli Affari esteri del Qatar, Lulwah bint Rashid al-Khater, nel corso della sua visita ufficiale a Beirut che ha avuto luogo nella giornata di ieri, ha pubblicamente dichiarato che «l’Emirato del Qatar è al fianco del Libano, del suo popolo e delle sue istituzioni, nell’affrontare l’aggressione israeliana alla quale sono esposti». Nel corso di una conferenza stampa tenuta nell’occasione, ha reso noto che mediante un ponte aereo il Qatar fornirà aiuti al Paese dei cedri, confermando che a Doha si stanno elaborando i relativi piani, oltre agli sforzi sul medio e lungo termine per contenere la crisi umanitaria.
Ad avviso della Dottoressa Ronit Marzan (Research Fellow presso l”International Institute for Counter-terrorism della Reichmann University) «non si tratta dei primi aiuti forniti al Libano», infatti, il ricco emirato retto dalla dinastia degli al-Thani soltanto quest’anno ha erogato finanziamenti in favore dell’Armée Libaneise (le forze armate di Beirut) per milioni di dollari. «Va ricordato – prosegue la ricercatrice israeliana -, che sempre il Qatar è stato tra i maggiori finanziatori dell’organizzazione politico militare islamista sunnita palestinese Hamas, attualmente sotto attacco di Israele a seguito del pogrom perpetrato esattamente un anno fa a danno, principalmente, della popolazione civile dello Stato ebraico residente a ridosso del confine con la striscia di Gaza. I timori sono dunque che il copioso flusso di valuta pregiata originante a Doha vada a finanziare, non tanto gli sciiti filoiraniani di Hezbollah, quanto le formazioni e le strutture dei sunniti di al-Jama’a al-Islamiya, i Fratelli Musulmani, che con Hamas condividono radici ideologico-religiose, con il rischio di una possibile deriva violenta, un Ottobre Nero libanese».