INDUSTRIA, siderurgia. Piombino, Gambardella-Fusco (Uilm): «Posizione di Federacciai incomprensibile; parole di Urso ci rassicurano su nuova acciaieria Metinvest»

«Riteniamo più che mai opportuna la conferma da parte del ministro Urso dell’investimento Metinvest-Danieli per la nuova acciaieria a Piombino. Le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy ci rassicurano sulla determinazione del governo nel supportare la realizzazione dell’iniziativa industriale della società italiana-ucraina rispetto alla contrarietà espressa dal presidente di Federacciai nell’assemblea tenutasi oggi a Vicenza. Evidentemente l’associazione non comprende che la realizzazione della nuova acciaieria risponderebbe ad un interesse nazionale ovvero quello di ridurre l’importazione di laminati piani dall’estero, che nel 2023 ha raggiunto quota 6 milioni di tonnellate, incrementando l’autonomia strategica della nostra manifattura, grande trasformatrice di acciaio per tutto il tessuto industriale italiano». Questo quanto dichiarato da Guglielmo Gambardella (segretario nazionale Uilm) e Lorenzo Fusco (segretario Uilm di Piombino Livorno).

«Sono incomprensibili – essi proseguono al riguardo – certe affermazioni sulla sostenibilità del progetto, se recentemente c’è stata la verifica a Piombino dell’agenzia RINA per conto delle banche, e sullo shortage del rottame visto la dichiarata possibilità di Metinvest di approvvigionarsi dai mercati esteri. Ma, soprattutto, il rilancio della siderurgia a Piombino resta l’unica possibilità per dare una risposta occupazionale e sociale a ad un bacino di oltre tremila lavoratori se si considera, oltre ai 1.500 di JSW, anche la necessità di approvvigionamento di acciaio da parte dell’ex Magona e favorire accordi commerciali con Tenaris Dalmine presenti sul territorio, oltre al sistema dell’indotto piombinese. Chiediamo quindi al ministro il massimo sforzo nell’impegnare Jindal a raggiungere un accordo, già più volte annunciato ma sempre rinviato, con Metinvest per la ripartizione delle aree nel più breve tempo possibile anche per spezzare la catena di condizionamenti esterni che fino a oggi ne hanno impedito la firma».

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