INDUSTRIA, lavoro. Metalmeccanici; Palombella (Uilm): “Dall’ex Ilva a Leonardo, territorio di Taranto con grandi capacità che vanno salvaguardate. Il rinnovo del contratto ci vedrà protagonisti con più salario e meno orario”

Metalmeccanici; Palombella (Uilm): “Dall’ex Ilva a Leonardo, territorio di Taranto con grandi capacità che vanno salvaguardate. Il rinnovo del contratto ci vedrà protagonisti con più salario e meno orario”

“Siamo proprio in una fase cruciale per la siderurgia, che in questo territorio significa ex Ilva. Siamo in una tempesta perfetta e noi dobbiamo rimanere lucidi e avere le idee chiare.
Non vogliamo assolutamente che il governo, sull’onda di un disastro che ha provocato il privato, possa decidere di chiudere impianti e di concedere la cassa integrazione per 4.400 lavoratori. Per questo abbiamo chiesto un incontro alla presidenza del consiglio, vogliamo ottenere quelle garanzie necessarie che diano la possibilità all’ex Ilva e non solo di poter andare avanti, di poter salvaguardare i posti di lavoro, l’ambiente e quel patrimonio umano di conoscenza e professionalità”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“L’affossamento della siderurgia – aggiunge – significa ridurre quella capacità che l’Italia ha di essere un Paese manifatturiero. La gestione non chiara delle quote di co2 l’abbiamo denunciata da tempo, perché abbiamo seguito sempre con attenzione l’evoluzione di questa realtà e lo abbiamo fatto senza nessuna remora. In una lettera alla presidenza del consiglio di aprile 2023 chiedevamo la verità e adesso la magistratura sta facendo piena luce. Continuo a fare un appello a tutte le persone che sanno di parlare di tutto, non solo di CO2, ma di come si è arrivati a uno stabilimento distrutto”.

“Dal governo – spiega Palombella – aspettiamo i 320 milioni che avevano già dato deciso di dare a Mittal e che non sbloccano invece per l’amministrazione straordinaria. Questo è quello che noi chiederemo alla presidenza del consiglio: no cassa integrazione al buio, no mini Ilva, no processo di riduzione delle persone senza piano industriale credibile. Non vogliamo sussidi né cassa integrazione ma vogliamo il lavoro”.

“Per quanto riguarda Leonardo – sottolinea il Leader Uilm – l’arrivo del convertiplano è un risultato frutto delle lotte dei lavoratori per superare la monocommittenza, ma ci sono delle distanze sulla gestione di questa fase di passaggio. Leonardo ha deciso di sospendere la produzione di Boeing e ha aperto la procedura di cassa integrazione. Noi stiamo facendo delle Assemblee e valuteremo le azioni da mettere in campo in attesa del prossimo incontro fissato per il 15 luglio. Per noi è fondamentale la solidità del piano industriale e le garanzie, economiche e di valorizzazione delle professionalità, per tutti i lavoratori del sito di Grottaglie e dell’indotto”.

“Siamo in una fase importante per noi metalmeccanici – conclude Palombella – quella del rinnovo del CCNL con Federmeccanica e Assistal. Abbiamo presentato la piattaforma Fim, Fiom, Uilm il 30 maggio e abbiamo svolto altri due incontri, il terzo è fissato per l’11 luglio. La nostra organizzazione si è caratterizzata più delle altre per la richiesta di incremento salariale di 280€ e la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di retribuzione. Continueremo a portare al tavolo tutti gli 11 punti della piattaforma con coraggio, certi che otterremo anche questa volta un grande risultato”.

Condividi: