INDUSTRIA, automotive. Iveco, per i sindacati «scelte politiche su difesa e elettrico non devono penalizzare un grande gruppo italiano»

I sindacati del comparto metalmeccanico Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr, rendono noto mediante un comunicato stampa congiunto la loro allarmata posizione riguardo a Iveco, ammonendo come le scelte politiche su Difesa ed elettrico «non penalizzino» un grande gruppo industriale italiano. «Secondo quanto comunicatoci oggi nell’incontro tenutosi a Roma con le segreterie nazionali – si afferma nella nota stampa congiunta diramata dai sindacati -, Iveco sta risentendo del rallentamento dell’economia con un calo dei volumi produttivi, ma si conferma un importante gruppo italiano, che nel nostro paese conta 13.900 dipendenti, pari a circa il 40% del totale dell’occupazione nel mondo. I margini di redditività sono comunque in lieve aumento e proseguono laddove possibile le stabilizzazioni dei lavoratori somministrati, nonostante il ricorso saltuario alla Cigo in alcuni stabilimenti. Sul futuro però saranno decisive le scelte della politica su temi quali il futuro della Defence e la transizione all’elettrico. Innanzitutto il susseguirsi di forzature su una eventuale cessione di Iveco Defence avrebbe effetti destabilizzanti sull’intero gruppo. Innanzitutto si indebolirebbe Iveco sul fronte della ricerca, perché farebbe venir meno le sinergie della difesa con il civile. Inoltre si renderebbe più vulnerabile Iveco sui mercati internazionali. In altri termini la Defence rappresenta un elemento di forza per tutta Iveco. Quanto alla transizione, sarà decisiva la capacità dei decisori politici di fare le scelte più opportune per garantire un processo giusto, ragionevole  e socialmente sostenibile».

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