L’attuale presidente della Guinea Conakry, Mamadi Doumbouya, ha promosso diversi ufficiali dell’esercito al grado di generale e si è personalmente elevato al livello apicale della forza armata mediante l’emanazione di un proprio decreto che è stato reso pubblico nella serata dello scorso venerdì. Quando ancora ricopriva il grado di colonnello, Doumbouya (che oggi ha quarantatré anni) aveva preso il potere con la forza il 5 settembre del 2021, rovesciando il presidente Alpha Condé, che in precedenza lo aveva posto al vertice del Gruppo Forze Speciali tre anni prima. Si trattava di una formazione militare d’élite alla quale era stato demandato il compito di proteggere il capo dello Stato dai golpe, ma lo stesso Doumbouya assunse in seguito il potere nel Paese dell’Africa occidentale deponendo il presidente che avrebbe invece dovuto proteggere. Un golpe che ha avuto luogo dopo quello in Mali e prima di quelli nel Burkina Faso e nel Niger. La sua promozione, insieme a quella di altri generali, è stata annunciata durante le celebrazioni del sessantaseiesimo anniversario dell’esercito guineano. In precedenza, a gennaio Doumbouya era stato nominato al grado tenente generale in via eccezionale senza passare dai gradi intermedi.
Nel corso della cerimonia, egli è stato insignito anche della Croix de Guerre ed elevato alla dignità di Gran Croce nell’Ordine nazionale dei produttori di cola, la più alta onoreficenza nella Repubblica di Guinea, «in riconoscimento dei suoi sforzi per la coesione sociale e la cooperazione tra popoli». Alpha Condé, che si considera ancora il legittimo presidente, ha però invitato sui social network «tutte le forze di difesa e di sicurezza a uno slancio patriottico per salvare la democrazia», ammonendo altresì «che un esercito al servizio della nazione non dovrebbe diventare complice di una politica considerata disastrosa in termini di diritti umani e libertà pubbliche».