Questa settimana, al pari della precedente, il titolo del Ftse Mib che ha ricevuto un maggiore numero di raccomandazioni di acquisto permane dunque quello di Enel, seguito da Intesa Sanpaolo, quindi da quello di Eni, che tuttavia registra una minima flessione di un punto rispetto alla scorsa settimana.
Ftse Mib è il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani, esso si compone di società di primaria importanza e a liquidità elevata nei diversi settori ICB in Italia. Misura la performance di quaranta titoli italiani cercando di riprodurre le ponderazioni del settore allargato del mercato azionario italiano. Viene ricavato dall’universo di trading di titoli sul mercato azionario principale di Borsa Italiana. Ciascun titolo viene analizzato per dimensione e liquidità e l’Indice fornisce complessivamente una corretta rappresentazione per settori. Ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato a seguito della correzione delle componenti in base al flottante.
Tornando ai titoli di questa settimana, gli analisti rilevano come Enel (gigante delle utilities italiane) abbia annunciato un proprio nuovo piano strategico per il periodo 2024-27. Negli ultimi giorni Mediobanca ha alzato il target price a 8,2 euro (da 7,9 euro), JPMorgan a 8,3 euro (da 8,1 euro), mentre Goldman Sachs l’ha ridotto 9,0 euro da 9,2. Nonostante il recente ri-tracciamento, dall’inizio dell’anno Intesa Sanpaolo permane in rialzo del 37% ; la banca ha messo in pagamento l’acconto di 0,17 euro sul dividendo 2025, confermandosi leader in Europa per distribuzione di valore agli azionisti negli ultimi dieci anni.
Oil&Gas: il Gurppo di Piazzale Mattei resta debole (-9%) a causa delle incertezze riflesse dall’andamento del mercato petrolifero, quasto malgrado i conti sopra le stime nel terzo trimestre e l’ampliamento del piano di buyback a 2,0 miliardi di euro. Nel medesimo periodo considerato, Saipem ha invece registrato un rialzo del 65%, sostenuta anche dalla trimestrale e dall’aumento della guidance 2024, tuttavia, il target price medio indica un ulteriore upside potenziale del 25 per cento. Unicredit, con un più 49% dall’inizio dell’anno è la protagonista a Piazza Affari, anche alla luce del lancio di un’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, una iniziativa intrapresa a due mesi dal blitz su Commerzbank. Stmicroelectronics, società produttrice di chip, dallo scorso gennaio ha praticamente dimezzato il proprio valore, causa il rallentamento della domanda nei mercati finali che ha condotto a un ennesimo taglio della guidance e al rinvio al 2030 del target di fatturato indicato in 20 miliardi di euro.