BOLIVIA, tentato golpe. Tentato golpe: arrestati due alti ufficiali; dodici feriti negli scontri di piazza

Nelle ultime ore i ministro della Difesa, Edmundo Novillo, ha annunciato alla popolazione che la situazione era tornata sotto controllo e quella componente delle forze armate che aveva tentato il colpo di Stato era rientrata nelle caserme. Egli ha altresì invitato i boliviani a riprendere le lo quotidiane attività, rivelando alla stampa che, a seguito dell’insediamento dei nuovi vertici delle forze armate, il presidente della Repubblica, Luis Arce, ha avuto un incontro con loro conferendogli l’incarico di assumere il pieno controllo dello strumento militare del Paese. i nuovi vertici sono il generale José Wilson Sánchez Velásquez (comandante dell’esercito), il generale Gerardo Zabala (comandante dell’aeronautica) e il vice ammiraglio Renán Guardia (comandante della marina). Le unità precedentemente schierate nella centralissima piazza Murillo a la Páz, laddove si trovano i palazzi del potere, dopo la nomina del nuovo comandante dell’esercito, che ha chiesto a tutti di rientrare nelle caserme, hanno quindi smobilitato.

«Salutiamo i militari che portano l’uniforme con orgoglio, diversi da quelli che ripetono la storia cercando di fare un colpo di stato quando il popolo boliviano è sempre stato democratico», ha dunque pubblicamente dichiarato il presidente Arce, invitando la popolazione a mantenere la calma, aggiungendo che «la nuova nomina dovrebbe placare gli appetiti incostituzionali». Tuttavia, almeno docici persone sono rimaste ferite a causa dei colpi esplosi dai militari in rivolta in Plaza Murillo e nei suoi paraggi. Gli ex comandanti dell’esercito e della marina, Juan José Zúñiga e Juan Arnez Salvador, sono stati identificati come i principali artefici del tentativo di golpe e per questo tratti in arresto. In una conferenza stampa, il ministro dell’interno, Eduardo del Castillo, ha poi annunciato che essi verranno processati per reati legati alla sicurezza interna. Del Castillo ha inoltre sottolineato che «c’è un altro gruppo di persone che saranno indagate per aver contribuito alla realizzazione del tentato colpo di stato. Una volta che saranno condannati garantiremo che ciò non accada di nuovo.

L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, aveva denunciato su X che «un gruppo del reggimento speciale di Challapata aveva occupato Piazza Murillo (dove si trova il palazzo del governo  n.d.r.) e ha appostato franchi tiratori. Questo significa che il colpo di Stato è stato preparato in anticipo». Morales si era poi appellato al popolo affinché «difendesse la patria da alcuni gruppi militari che agiscono contro la democrazia». Zuniga (destituito dopo aver minacciato pubblicamente l’ex presidente Evo Morales) aveva dichiarato che presto sarebbe stato nominato un nuovo governo poiché «il Paese non può andare avanti così». Il generale era stato intervistato dalla stampa boliviana dopo che un centinaio di militari da lui guidati hanno fatto irruzione nella sede del governo nella capitale boliviana. La segreteria generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha condannato l’azione dell’esercito boliviano, ammonendo che avrebbe dovuto «immediatamente sottomettersi all’autorità civile, come previsto dalla carta democratica interamericana».

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