Napoli, 31 ottobre 2024 – «Serve subito una prevenzione e protezione civile europea. La catastrofe in Spagna, il disastro di Valencia dimostra che il cambiamento climatico è sempre più catastrofico, e chi nega l’evidenza della crisi climatica in atto commette un crimine. Oltre cento morti, pioggia caduta in poche ore equivalente a quella caduta in un anno sono la dimostrazione che la situazione è drammatica. Bisogna intervenire. Io sono desolato, perché da ministro dell’Ambiente nel 2007 lanciai la sfida dell’adattamento al cambiamento climatico. Fui insultato. E ancora oggi sento persone che chiamano “maltempo” quella che è una crisi climatica palese. L’abbiamo visto in Emilia Romagna più volte in questi anni,, lo stiamo vedendo ovunque. E l’allarme che esce dalla Spagna dimostra ancora una volta che il tema del surriscaldamento del nostro Mare Mediterraneo e delle conseguenti crisi con eventi climatici estremi è una priorità assoluta che dovrebbero avere tutti i governi nella propria agenda. Questo è un dramma vero. Non bisogna contare i morti, bisogna prevenire i lutti e attrezzare tutta l’Unione europea, e in particolare i nostri Paesi del Mediterraneo, ad affrontare la crisi climatica, con prevenzione e protezione civile e vera serietà da parte dei governi. Basta con i negazionisti mentecatti che negano l’evidenza e che rallentano le indispensabili misure». Questo l’acceso commento espresso sulla catastrofe spagnola dell’ex ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio nel corso di una intervista rilasciata ieri a “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
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