«Siamo basiti dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Leonardo fatte durante la presentazione dei risultati finanziari del terzo trimestre, poiché Leonardo cresce per ordini e risultati e vuole spaccare il Paese ipotizzando di scorporare il business di Aerostrutture, che soffre per le difficoltà di Boeing». Questo l’amaro commento dei rappresentanti della Uilm, sindacato del comparto metalmeccanico, espresso a seguito dell’annuncio della società partecipata dalla Stato attiva nel settore dell’aerospazio e della Difesa di valutare di estromettere più di quattromila lavoratori e l’intera filiera industriale dipendente. Un orientamento che «contrasta pesantemente con le dichiarazioni rese fino a qualche settimana fa durante la discussione per gestire le difficoltà di Grottaglie proseguono gli esponenti sindacali -, noi non accetteremo in nessun modo di sederci a discutere senza conoscere le reali intenzioni della Leonardo. Oltre alle scelte industriali ed il futuro dell’Aerospazio al Sud del Paese, sono in gioco le regole di buone relazioni industriali che sono state firmate pochi mesi fa. Non ci siamo mai sottratti alle discussioni e alle responsabilità quando si assumono scelte in maniera condivisa. I lavoratori meritano rispetto, poiché è in gioco il destino di migliaia di occupati nella Divisione Aerostrutture, che però alla luce di queste dichiarazioni vengono considerati un vuoto a perdere. Per queste ragioni ragioni e, inoltre, per difendere il lavoro le segreterie nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, invitano tutte le Rsu della Divisione Aerostrutture a sottolineare la gravità di quanto accaduto ai lavoratori e indicono uno sciopero di due ore in tutti i siti di Aerostrutture per la giornata di lunedì 11 novembre al termine delle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori».
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