A686 – CINEMA, PROTAGONISTI: GIAN MARIA VOLONTÈ, «L’ATTORE SCULTORE». Nella serata di ieri, al Cinema Caravaggio di Roma ha avuto luogo la presentazione del biografia dell’attore scritta da Giovanni Savastano, evento contestuale alla proiezione del docufilm “L’uomo dai mille volti”, di Francesco Zippel, anch’egli presente in sala. Un film e un libro che, a trent’anni dalla scomparsa di Volontè, si parlano, due strumenti in grado di integrarsi utilmente, soprattutto alle giovani generazioni, ai fini dell’approfondimento della conoscenza di questo grande artista. Egli, in virtù delle sue eccezionalità, si erge oggi quale figura monumentale nella storia del cinema mondiale. Personaggio forse difficile, da alcuni definito conflittuale, ma probabilmente proprio nel conflitto che, volutamente cercava, superava il proprio substrato emotivo rinvenendo la linfa vitale per urlare cose vere e non posticce. «Non aveva paura di nulla», affermava di lui il regista Giuliano Montaldo, in realtà ricorreva al meccanismo del coraggio e della paura, che gli conferivano potenza e violenza nelle nuove identità che interpretava sul set, un approccio che lo portava a superare l’ostacolo emozionale. Volontè si identificava nel personaggio: diveniva lui stesso colui che interpretava. Senza «uscirne fuori», tuttavia, trasformandolo attraverso al sua arte recitativa. All’evento organizzato ieri dal Cinecircolo Romano, si è discusso approfonditamente di Gian Maria Volontè; sono intervenuti CATELLO MASULLO (Cinecircolo Romano), GIOVANNI SAVASTANO (autore del volume “Gian Maria Volontè, l’attore scultore”), FRANCESCO ZIPPEL (autore e regista del docufilm “L’uomo dai mille volti”), ELISABETTA CASTIGLIONI (giornalista), ANGELICA IPPOLITO (attrice, compagna di Gian Maria Volontè), ELEONORA VALLONE (attrice), CORRADO SOLARI (attore)

audio
CategoriaCinema
Data

A686 – CINEMA, PROTAGONISTI: GIAN MARIA VOLONTÈ, «L’ATTORE SCULTORE». Nella serata di ieri, al Cinema Caravaggio di Roma ha avuto luogo la presentazione del biografia dell’attore scritta da Giovanni Savastano, evento contestuale alla proiezione del docufilm “L’uomo dai mille volti”, di Francesco Zippel, anch’egli presente in sala.

Un film e un libro che, a trent’anni dalla scomparsa di Volontè, si parlano, due strumenti in grado di integrarsi utilmente, soprattutto alle giovani generazioni, ai fini dell’approfondimento della conoscenza di questo grande artista. Egli, in virtù delle sue eccezionalità, si erge oggi quale figura monumentale nella storia del cinema mondiale. Personaggio forse difficile, da alcuni definito conflittuale, ma probabilmente proprio nel conflitto che, volutamente cercava, superava il proprio substrato emotivo rinvenendo la linfa vitale per urlare cose vere e non posticce. «Non aveva paura di nulla», affermava di lui il regista Giuliano Montaldo, in realtà ricorreva al meccanismo del coraggio e della paura, che gli conferivano potenza e violenza nelle nuove identità che interpretava sul set, un approccio che lo portava a superare l’ostacolo emozionale. Volontè si identificava nel personaggio: diveniva lui stesso colui che interpretava. Senza «uscirne fuori», tuttavia, trasformandolo attraverso al sua arte recitativa.

All’evento organizzato ieri dal Cinecircolo Romano, si è discusso approfonditamente di Gian Maria Volontè; sono intervenuti CATELLO MASULLO (Cinecircolo Romano), GIOVANNI SAVASTANO (autore del volume “Gian Maria Volontè, l’attore scultore”), FRANCESCO ZIPPEL (autore e regista del docufilm “L’uomo dai mille volti”), ELISABETTA CASTIGLIONI (giornalista), ANGELICA IPPOLITO (attrice, compagna di Gian Maria Volontè), ELEONORA VALLONE (attrice), CORRADO SOLARI (attore) (3 dicembre 2024)