A680B – ARTE, EVENTI: ROMA ARTE IN NUVOLA 2024: un primo consuntivo «esposizione durante». Vale davvero la pena visitare questa quarta edizione di Roma Arte in Nuvola, poiché essa offre moltissimo. C’è l’arte contemporanea in tutte le sue sfaccettature e declinazioni, pop inclusa, nei numerosi stand dell’esposizione allestita da artisti, galleristi e Istituzioni nella struttura di cristallo dell’EUR. Attraverso il percorso artistico di GIAN MARIA MARCACCINI sarà possibile provare la sensazione suscitata da alcune delle inquietudini (ma, anche dei relativi bisogni di affrancamento da esse) che permeano l’umanità di oggi. Domina il grigio nelle sue opere, e a volte il caos, ma non solo: infatti, Marcaccini è in grado di rendere all’osservatore anche una dimensione tridimensionale delle angosce e dell’istinto di sopravvivenza che all’essere umano è connaturato, un cubicolo che è claustrale soltanto nella misura in cui l’osservatore, di cui diviene giocoforza prigioniero, non rinviene un proprio punto di fuga al di fuori di esso, ascendendo nell’anelito libertà che lo porta, qualora egli lo riesca a rinvenire, a forare un immaginario (quindi in realtà inesistente) soffitto che fino a un secondo prima lo aveva costretto nel suo rifugio-prigione illuminato grazie all’energia elettrica generata da un gruppo elettrogeno di emergenza

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A680B – ARTE, EVENTI: ROMA ARTE IN NUVOLA 2024: un primo consuntivo «esposizione durante». Vale davvero la pena visitare questa quarta edizione di Roma Arte in Nuvola, poiché essa offre moltissimo. C’è l’arte contemporanea in tutte le sue sfaccettature e declinazioni, pop inclusa, nei numerosi stand dell’esposizione allestita da artisti, galleristi e Istituzioni nella struttura di cristallo dell’EUR.

Attraverso il percorso artistico di GIAN MARIA MARCACCINI sarà possibile provare la sensazione suscitata da alcune delle inquietudini (ma, anche dei relativi bisogni di affrancamento da esse) che permeano l’umanità di oggi. Domina il grigio nelle sue opere, e a volte il caos, ma non solo: infatti, Marcaccini è in grado di rendere all’osservatore anche una dimensione tridimensionale delle angosce e dell’istinto di sopravvivenza che all’essere umano è connaturato, un cubicolo che è claustrale soltanto nella misura in cui l’osservatore, di cui diviene giocoforza prigioniero, non rinviene un proprio punto di fuga al di fuori di esso, ascendendo nell’anelito libertà che lo porta, qualora egli lo riesca a rinvenire, a forare un immaginario (quindi in realtà inesistente) soffitto che fino a un secondo prima lo aveva costretto nel suo rifugio-prigione illuminato grazie all’energia elettrica generata da un gruppo elettrogeno di emergenza (21 novembre 2024).