A607 – POLITICA, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: PIANO MATTEI, LA CAMERA APPROVA; la cabina di regia sarà a Palazzo Chigi. Potenziare la collaborazione tra l’Italia e gli Stati africani attraverso la promozione dello sviluppo economico e sociale, affrontando così le cause profonde delle migrazioni irregolari. Questi i presupposti alla base dell’iniziativa del Governo Meloni, la cui «governance» è stata precedentemente definita mediante un decreto dell’esecutivo varato lo scorso 3 novembre, divenuto ora legge grazie all’approvazione definitiva del Parlamento. Tuttavia, il Piano vero e proprio dovrà venire adottato più avanti nel tempo, formalmente sulla base di una modifica introdotta in Senato, mediante decreto del Presidente del Consiglio e previo il parere fornito entro trenta giorni dalle Commissioni parlamentari competenti per materia. Insomma, al momento esiste soltanto una copertura finanziaria per la «struttura di missione» che il Piano dovrà concretamente attuare. Ma su quest’ultimo vengono sollevati molti dubbi, unitamente allo strisciante processo di accentramento di funzioni da parte di Palazzo Chigi. Per le opposizioni si tratta di «uno scatolone destinato a rimanere vuoto», una «superfetazione» di strutture a fini clientelari; insidertrend.it ne ha chiesto il perché a due parlamentari della Repubblica, PAOLO CIANI di Democrazia Solidale (Demos) e BRUNO TABACCI del Centro Democratico (10 gennaio 2024)

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A607 – POLITICA, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: PIANO MATTEI, LA CAMERA APPROVA; la cabina di regia sarà a Palazzo Chigi. Potenziare la collaborazione tra l’Italia e gli Stati africani attraverso la promozione dello sviluppo economico e sociale, affrontando così le cause profonde delle migrazioni irregolari.

Questi i presupposti alla base dell’iniziativa del Governo Meloni, la cui governance è stata precedentemente definita mediante un decreto dell’esecutivo varato lo scorso 3 novembre, divenuto ora legge grazie all’approvazione definitiva del Parlamento. Tuttavia, il Piano vero e proprio dovrà venire adottato più avanti nel tempo, formalmente sulla base di una modifica introdotta in Senato, mediante decreto del Presidente del Consiglio e previo il parere fornito entro trenta giorni dalle Commissioni parlamentari competenti per materia. Insomma, al momento esiste soltanto una copertura finanziaria per la «struttura di missione» che il Piano dovrà concretamente attuare. Ma su quest’ultimo vengono sollevati molti dubbi, unitamente allo strisciante processo di accentramento di funzioni da parte di Palazzo Chigi. Per le opposizioni si tratta di «uno scatolone destinato a rimanere vuoto», una «superfetazione» di strutture a fini clientelari; insidertrend.it ne ha chiesto il perché a due parlamentari della Repubblica, PAOLO CIANI di Democrazia Solidale (Demos) e BRUNO TABACCI del Centro Democratico (10 gennaio 2024).