A421 – ECONOMIA, RINCARI DEI PREZZI ENERGETICI: I PROVVEDIMENTI «TAMPONE» DEL GOVERNO DRAGHI. Il costo elevato di gas e petrolio potrebbero deprimere la crescita sotto l’1%, dunque molto meno dei tassi auspicati prima dell’attacco russo all’Ucraina.
I sostegni erogati dall’esecutivo sono importanti, tuttavia riescono soltanto a tamponare la falla aperta dagli aumenti dei prezzi delle materie prime energetiche.
Infatti, tassare gli «extraprofitti» non è sufficiente, poiché il conto non torna lo stesso, quindi consumi e investimenti diminuiscono drasticamente. Ripercorrendo la filiera dell’energia emergono le incongruenze relative ai prezzi, sulle quali dovrebbero intervenire Antitrust e ARERA. In ogni caso, permane la dipendenza strutturale (non soltanto italiana ma anche europea) dalle fonti fossili russe e nordafricane. L’argomento è stato trattato oggi dal professor MARIO BALDASSARRI nel corso della consueta trasmissione di approfondimento del lunedì “Capire per conoscere”, condotta da ALESSIO FALCONIO e andata in onda su Radio Radicale il 21 marzo 2022.
L’ex viceministro e attuale presidente del Centro studi economia reale ha invitato a raffrontare sia i prezzi del gas importato che quelli dell’elettricità e dei carburanti praticati in bolletta, «poiché – egli afferma i vertiginosi aumenti, sui quali dovrebbero vigilare Antitrust e Arera, non hanno alcun fondamento sui dati reali».