A034B4 – TERRORISMO E ANTITERRORISMO IN ITALIA. CONOSCERE, CONTRASTARE, PREVENIRE. II Conferenza annuale dell’Osservatorio su radicalizzazione e terrorismo internazionale promossa dall’ISPI e dal Program on Extremism presso la George Washington University. Roma, Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva, 11 giugno 2018. «Destinazione jihad: i foreign fighters d’Italia», Rapporto dell’Osservatorio su radicalizzazione e terrorismo internazionale e presentazione del numero monografico speciale della rivista “Gnosis” dell’AISI sulla prevenzione della radicalizzazione, intervento di Santi Consolo (Direttore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria). La radicalizzazione islamista all’interno delle strutture penitenziarie. Criticità: carenza di notizie sulle condizioni psichiche dei soggetti detenuti, un fattore che facilita il processo di radicalizzazione: fragilità dei potenziali attentatori (suicidi e non suicidi). Presenza nelle carceri italiane di 3.685 detenuti di origine marocchina e 2.145 di origine tunisina, oltre ad algerini ed egiziani, il 55% di essi sono stati attenzionati o detenuti per terrorismo. Per quanto concerne l’esecuzione delle sentenze penali di condanna nei paesi di origine si riscontra una scarsa collaborazione di questi ultimi.