CORONA VIRUS. La dichiarazione di pandemia avvia il default sulle obbligazioni catastrofe emesse dalla Banca Mondiale

L’epidemia del Covid-19, da ieri definita “pandemia” dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), farà scattare con ogni probabilità le clausole di default, relative ai 320 milioni di dollari delle obbligazioni emesse nel 2017 dalla Banca Mondiale.

La diffusione del virus aveva già superato da alcune settimane i criteri richiesti, sia di diffusione che di mortalità. La macabra contabilità del contratto previsto da questi bond, prevedeva, infatti, 2.500 morti nel Paese epicentro del virus, più altri 20 in un altro.

UN BOND PER I PAESI POVERI

Per gli investitori che hanno sottoscritto i titoli si prospetta la perdita del capitale, che sarà utilizzato per finanziare la lotta contro il virus nei Paesi più poveri. Una cifra che risulterà probabilmente irrisoria rispetto alle necessità reali.

Per capire quando ciò avverrà bisogna attendere la data del 24 marzo, quando terminerà il periodo di 12 settimane dalla dichiarazione di avvio dell’epidemia di corona virus che l’Oms ha stabilito nella data del 31 dicembre 2019.

IL MECCANISMO DEGLI INTERESSI

I 320 milioni raccolti sul mercato obbligazionario, erano divisi in due classi: la prima, di 225 milioni, paga una cedola del 7% ed ha un tetto massimo di perdite al 16,67% (37,5 milioni). La seconda, di 95 milioni, una cedola dell’11% con il rischio di perdita dell’intero capitale.

Se, come sembra, la pandemia di corona virus farà scattare il pagamento delle obbligazioni, le perdite complessive per i sottoscrittori saranno pari a 132,5 milioni (37,5 più 95), che diventano 195,8 milioni grazie ad alcuni meccanismi di riassicurazione.

I BOND CATASTROFE VALGONO MILIARDI

I 320 milioni raccolti con questi bond, come viene da più parti sottolineato, sono una minima frazione del mercato totale dei “bond catastrofe” nel mondo, la cui dimensione sarebbe circa di 37 miliardi di dollari.

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