SANITÀ, epidemia coronavirus. Sanificazione ambientale in Cina: nuovo brevetto italiano

La tecnologia basata sulla fotocatalisi naturale è stata sviluppata dalla impresa padovana Pureairion. Attraverso la nuova tecnologia AHMPP viene prodotta una coltre di ossidanti che attiva la decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche nocive, al pari di quanto avverrebbe nel corso di un fenomeno naturale come un temporale

Nei giorni scorsi l’impresa italiana Idrose ha potuto riaprire la sua unità produttiva nella città cinese di Ningbo,  impianto rimasto chiuso per alcuni giorni a causa delle misure assunte dalle autorità sanitarie di Pechino a seguito del diffondersi dell’epidemia coronavirus.

Lo stabilimento, che impiega trenta lavoratori locali, ha potuto riprendere le sue attività grazie a un’innovazione italiana validata dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

Essa, applicando la tecnologia state-of-the-art utilizzata nelle stazioni aerospaziali della Nasa, ha realizzato un’unità di sanificazione di superfici in grado di eliminare i virus presenti nell’ambiente.

Merito di tale applicazione scientifica va all’impresa padovana Pureairion, che ha condotto una ricerca prendendo spunto dal fenomeno naturale della fotolisi, approdando poi allo sviluppo di un generatore di elettroni per la sanificazione delle superfici e degli ambienti

Si tratta di un apparecchiatura in grado di eliminare in poche ore il 95% di batteri, muffe e virus.

Denominata SHU (Sanitari Habitat Unit), viene attualmente commercializzata sui mercati internazionali, tra i quali quello cinese e quelli mediorientali.
La notizia, pervenuta ai vertici e ai responsabili commerciali dell’impresa padovana durante la loro partecipazione all’Expo Kuwait-Italy, che ha avuto luogo a Kuwait City dal 6 all’8 febbraio 2020, suscitando interesse tra le autorità politiche e amministrative dei Paesi del Golfo Persico.

«Abbiamo avuto l’onore di poter diffondere un’eccellenza italiana, dovuta alla ricerca scientifica ed alle applicazioni  derivate da essa, alle molte autorità del Kuwait interessate e siamo lieti di aver partecipato ad una manifestazione così ben organizzata e partecipata da tante piccoli imprenditori italiani che hanno avuto la giusta visibilità e soddisfazione imprenditoriale», ha inoltre dichiarato il responsabile commerciale Romeo Moretto.

Gli studi condotti in dieci anni nei settori dell’aerobiologia e della biotecnologia hanno portato allo sviluppo di un sistema di purificazione dell’aria che impiega un’avanzata foto ossidazione idrata catalitica, resa possibile da una tecnologia di nuova generazione, l’AHMPP, che non si basa su filtri o attraversamento dell’aria mediante purificatori, ma assorbe e converte la parte dell’energia luminosa in elettroni e lacune di elettroni.

La fotocatalisi è il fenomeno naturale, per cui una sostanza – detta fotocatalizzatore, modifica – attraverso l’azione della luce (naturale o artificiale), la velocità di una reazione chimica, imitando la fotosintesi clorofilliana.

Il suo processo chimico, infatti, è un’ossidazione che induce la decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche.

Gli ossidanti prodotti dal sistema AHMPP sono mortali anche per il coronavirus, tuttavia non danneggiano né le persone né gli animali.

L’immissione di particelle disgreganti nell’aria consente inoltre  un notevole risparmio energetico, poiché non ricorre a energivori filtri ad alta efficienza.

«Il nostro prodotto migliora l’aria che respiriamo in zone indoor, che sono sempre più inquinate rispetto all’esterno – ha affermato il responsabile commerciale di Pureairion Andrea Fiesoli -, la nostra è anche una grande missione per migliorare la qualità della vita, per lasciare anche un mondo migliore ai nostri figli, alle generazioni future».

«L’innovativo macchinario – ha reso noto Giovanni Mastrovito, fisico specializzato in nanotecnologie e direttore scientifico della Pureairion – non si limita a purificare l’aria che attraversa il catalizzatore, bensì, grazie all’azione di un semiconduttore a base di particelle di biossido di titanio di dimensioni inferiori a 100 miliardesimi di metro, genera a seguito di esposizione alla radiazione luminosa (UV-VIS) coppie elettrone-lacuna (uno dei due portatori di carica, che contribuiscono al passaggio di corrente elettrica nei semiconduttori), che danno luogo a reazioni di ossido-riduzione, indotte dal contatto l’acqua (umidità dell’aria) per creare radicali ossidrili e con l’ossigeno per creare anioni super ossido.

Miliardi di queste specie altamente ossidanti vengono generate in miliardesimi di secondo, producendo una cascata di reazioni di ossidazione e diffondendo una fitta rete di molecole (ROS, Reactive Oxygen Species), che sanificano superfici ed ambiente.

Attraverso la nuova tecnologia AHMPP (Photo promotore molecolare avanzato idratato) viene prodotta una coltre di ossidanti che, con l’azione della luce e l’umidità dell’aria, attiva la decomposizione delle sostanze organiche e inorganiche nocive. Si tratta dunque di un fenomeno assolutamente naturale, simile a quanto si verifica durante un temporale».

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