UNIONE EUROPEA, Meccanismo di stabilità. Rissa alla Camera dei Deputati

Le puntualizzazioni del ministro Gualtieri: «Il testo di riforma del Mes non è firmato, le polemiche sono pretestuose»

«In relazione ad alcune polemiche pretestuose che hanno fatto seguito alla mia audizione in Senato sul Meccanismo Europeo di Stabilità, voglio ribadire quanto da me chiaramente detto:

  1. il 13 giugno del 2019 l’eurogruppo ha raggiunto un ampio consenso su una bozza di revisioni al trattato Mes;
  2. il 21 giugno i leader all’Eurosummit hanno preso atto delle revisioni proposte e invitato l’eurogruppo a continuare i lavori su tutti gli aspetti della riforma e del pacchetto più generale che comprende anche la capacità di bilancio per la convergenza e la competitività e la roadmap per il completamento dell’Unione bancaria. Questo riferimento alla logica di pacchetto è stato inserito su richiesta dell’Italia e a sua volta riflette la richiesta del Parlamento di riservarsi di esprimere la valutazione finale sulla base di tutti gli elementi del suddetto pacchetto;
  3. il consenso definitivo e formale del governo alla riforma del Mes e al pacchetto non è ancora stato espresso;
  4. come ho detto in Commissione, se da un lato il testo non è ancora stato firmato e sono tuttora in corso discussioni e negoziati su aspetti minori interni ed esterni al trattato, la mia valutazione che non ci sia reale spazio per emendamenti sostanziali è di natura politica e non giuridica, in quanto come è noto in questa procedura vige la regola dell’unanimità;
  5. poiché il testo di riforma del Mes definito a giugno non presenta profili critici per l’Italia, sarebbe bene concentrare l’attenzione sugli altri aspetti del pacchetto, in linea con le indicazioni del Parlamento».

È quanto afferma in un comunicato stampa diffuso in serata il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri.

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