«Esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza ai vigili del fuoco e ai poliziotti rimasti feriti nell’esplosione avvenuta a Reggio Calabria».
Lo ha affermato Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’esplosione avvenuta a Reggio Calabria nella quale sono rimasti feriti quattro vigili del fuoco e sei agenti di Polizia.
«Speriamo che tutti possano rimettersi al più presto – ha proseguito Mazzetti -, pur sapendo che i traumi dovuti a questi eventi non passano mai. Poteva essere una tragedia enorme, proprio come purtroppo è accaduto a Quargneto, ma anche questo ennesimo episodio conferma quanto insormontabili e insidiosi siano i rischi che donne e uomini appartenenti al Comparto Sicurezza e Soccorso pubblico corrono quotidianamente per tutelare cittadini e istituzioni. Un comparto flagellato letteralmente da morti e feriti, che in questo anno atroce ancora piange fratelli caduti in ogni Corpo, ma che nonostante ciò finisce sempre in fondo all’agenda politica di Governi superficiali e irresponsabili. Donne e uomini che dedicano la propria vita alla sicurezza degli italiani e ancora lottano per ottenere condizioni minime che garantiscano il rispetto della loro dignità di persone e di professionisti, fra promesse non mantenute e impegni fumosi che non portano a fatti. Sono i peggio trattati del continente e tirano a campare con organici insufficienti, senza mezzi, per quattro spiccioli che rappresentano un’offesa per chi, ancora, è disposto a perdere anche la vita in un giorno qualunque, nel più comune degli interventi, pur di tenere fede al proprio dovere. “Non ci sono i soldi”, è l’unica cantilena che continuiamo a sentire, e intanto la gente in divisa muore o resta ferita”.
Dal canto suo, un’altra sigla sindacale dei Vigili del Fuoco, USB, precisa causticamente che:
«Era il febbraio dello scorso anno quando un governo con le ore contate regalava ai vigili del fuoco un contratto truffa che distribuiva pochi spiccioli alla base e ingrassava le buste paga dei dirigenti. 293 nuovi dirigenti speciali, tra cui file erano presenti sindacalisti confederali, e nessun diritti verso una categoria che non ha l’INAIL, necessita del riconoscimento della categoria speciale ai fini del blocco delle prospettive di vita e non ha il riconoscimento ne della professionalità ne delle malattie professionali. Questo ed altro rivendichiamo come USB ed è per questo che non avevamo al tempo sottoscritto un accordo, soltanto economico, che sempre di più allontana la base operativa dalla risoluzione delle sue problematiche. Il Corpo Nazionale dal 2004 a oggi è diventato il più grande ufficio di collocamento delle cariche prefettizie che, grasse dei loro stipendi da nababbi, sfruttano il soccorso tecnico per fare carriera e aumentare i propri guadagni. Oggi i Vigili del Fuoco hanno bisogno di certezze che si possono raggiungere soltanto sedendoci ad un tavolo contrattuale e cominciando a lavorare seriamente. Abbiamo bisogno di quella serietà che il governo è sempre pronto a citare ma che ad oggi, proprio al ministero dell’Interno, non abbiamo visto. Noi non abbiamo intenzione di mollare fino a quando non ci siederemo ad un tavolo serio con il governo per creare e “fare” finalmente il bene del soccorso tecnico urgente».