Papa Francesco procede come un Caterpillar nella sua azione di rimodellamento degli equilibri interni alla Curia romana: il 4 ottobre Bergoglio ordinerà arcivescovi i tre nuovi nunzi appena nominati, mentre padre Michael Czerny, attuale sottosegretario della Sezione Migranti e Rifugiati, verrà poi creato cardinale nel concistoro programmato per il 5 febbraio 2019.
Nel corso della presentazione del calendario delle celebrazioni liturgiche previsto per ottobre, che ha avuto luogo ieri presso la Sala stampa della Santa Sede, non sono stati tuttavia rivelati in nominativi dei nuovi vescovi di prossima ordinazione.
Per Bergoglio si tratta di un’agenda piena, fitta di impegni e con una messa da celebrare ogni settimana.
Quella per i migranti del 29 settembre, poi quella dei Vespri il primo ottobre, in occasione dell’inizio del mese missionario mondiale, che avrà quale tema gli “inviati e i battezzati”, una iniziativa a cento anni della lettera apostolica “Maximum Illud” di papa Benedetto XV, che cambiò appunto il paradigma missionario.
Quindi una delle date più attese, cartina al tornasole della politica bergogliana: l’ordinazione dei nuovi vescovi il 4 ottobre, giornata nella quale saranno ordinati anche monsignor Antoine Camilleri (sottosegretario per i Rapporti con gli Stati), monsignor Paolo Borgia (assessore della Segreteria di Stato) e monsignor Paolo Rudelli (osservatore della Santa Sede al Consiglio d’Europa).
Figure fondamentali nella rete politico-diplomatica del pontefice gesuita argentino che potrebbero ricoprire caselle importanti nell’ambito della nunziatura apostolica, atteso che a oggi tredici sedi nel mondo risultano ancora vacanti.
Assieme a loro, come accennato, anche padre Michael Czerny, una scelta dettata dalle regole, poiché dal 1962 – pontificato del bergamasco Giovanni XXIII – oltre Tevere è stato stabilito mediante motu proprio “Cum Gravissima” «che tutti i cardinali devono essere per regola ordinati vescovi», seppure fosse stata lasciata aperta una porticina, dato che è previsto che si possano addivenire a deroghe, soprattutto per i cardinali non elettori.
Quindi il concistoro ordinario pubblico, che Francesco celebrerà il giorno 5 ottobre creando i nuovi cardinali, preludio a un altro evento molto atteso, quello previsto per la giornata seguente (6 ottobre), quando nella basilica di San Pietro il pontefice celebrerà la messa di apertura del Sinodo speciale sulla regione pan-amazzonica.
In seguito, il 13 ottobre, Bergoglio canonizzerà i beati John Henry Newman, Giuseppina Vannini, Maria Teresa Chiramel Mankidiyan, Dulce Lopes Pontese e Margarita Bays, mentre il 20 ottobre celebrerà la messa per la Giornata mondiale missionaria.
Infine, il 27 ottobre Bergoglio guiderà la messa di conclusione del sinodo dei vescovi.
A185 – VATICANO, GUERRE D’OLTRE TEVERE: IL CONCISTORO DI BERGOGLIO. A insidertrend.it FRANCESCO LEPORE, vaticanista del periodico “Gay News”, spiega l’ultima (attuale) fase dell’infinito scontro intestino alla curia romana.
Il nuovo inaspettato concistoro voluto da papa Francesco, nel corso del quale il prossimo 5 ottobre verranno creati tredici nuovi cardinali, di questi tre saranno ultraottantenni, quindi si tratterà di figure che potranno partecipare ai concistori e venire chiamate al Soglio petrino, ma non votare nel conclave: gli altri dieci saranno in massima parte non italiani. Tuttavia, tra questi ultimi spicca il nome dell’attuale arcivescovo Matteo Maria Zuppi, metropolita di Bologna, un religioso progressista molto vicino alla Comunità di Sant’Egidio.
Francesco Lepore, ex sacerdote presso la Segreteria di Stato vaticana, parla del viaggio del pontefice, dell’Africa e infine, ripercorrendo le ultime tappe delle guerre che l’hanno dilaniata, giunge a trattare i temi del presente e del prossimo futuro di Santa romana Chiesa, incluse le nuove frontiere delle vocazioni e del potere.
Chi attacca Bergoglio? Esiste una lobby omosessuale in Vaticano? La realtà delle “cordate” interne che fanno capo ognuna a un protector.
La figura ondivaga e autoritaria di Jorge Bergoglio, dall’Argentina dei militari golpisti a Santa Marta.