HONG KONG, legge sull’estradizione. Ufficialmente ritirato il provvedimento

Dopo tre mesi di manifestazioni e violenze la governatrice Carrie Lam ha ritirato il contestato emendamento alla legge sull’estradizione nella Cina Popolare. Non ha tuttavia accolto la richiesta dell’opposizione di costituire una commissione d’inchiesta sulla brutalità dell’azione della polizia. Ora è necessario un dialogo per mitigare l’attuale malcontento tra la popolazione con soluzioni di natura politica

Dopo quasi tre mesi di manifestazioni di piazza, a volte degenerate in violenza, e oltre mille arresti, Carrie Lam, governatrice di Hong Kong ha ufficialmente ritirato il contestato emendamento alla legge sull’estradizione nella Cina Popolare delle persone fermate o arrestate dalla polizia sul territorio dell’ex colonia britannica.

Per Hong Kong si è trattato della più grave e pericolosa crisi politica dal giorno del ritiro di Londra. Per settimane milioni di cittadini di questa città, importantissimo hub finanziario internazionale, si sono battuti per bloccare un provvedimento legislativo che avrebbe contemplato la consegna dei cittadini locali e anche degli stranieri presenti nel luogo, se accusati di reati, alle autorità di Pechino.

La leader dei Hong Kong, aveva dapprima sospeso l’iter legislativo della controversa legge di riforma, per poi ritirarla definitivamente.

La Lam non ha comunque accolto la richiesta pervenutale dall’opposizione di costituzione di una commissione d’inchiesta sulle brutalità perpetrate dalla polizia nel corso dello svolgimento delle operazioni di mantenimento dell’ordine pubblico. Una polizia, per altro, rimasta colpevolmente passiva in alcuni casi di violenza, come quando gli appartenenti alla criminalità organizzata locale (le famigerate triadi) hanno attaccato i dimostranti scesi in piazza per protestare.

A questo punto si renderà dunque necessario avviare forme di dialogo al fine di pervenire a una mitigazione dell’attuale malcontento serpeggiante tra la popolazione, risultato possibile mediante il ricorso a soluzioni di natura politica. Tuttavia la situazione resta egualmente difficile.

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