Le speranze legate a una possibile industrializzazione dell’Algeria attraverso l’impianto di un’industria automobilistica nel Paese da parte di imprese estere starebbero svanendo a causa della crisi politica interna.
Lo riferisce il quotidiano “Le Monde Afrique”, che in un suo articolo pubblicato l’altro ieri ha sottolineato le dimensioni della flessione delle vendite negli ultimi mesi.
Un trend aggravato dagli scandali esplosi nel Paese nordafricano, che hanno visto come protagonisti in negativo tre alti dirigenti del locale settore industriale dell’automotive, arrestati nel quadro di una inchiesta per truffa, Mourad Oulmi (CEO di Sovac), Hassan Arbaoui (al vertice di Global Group) e Ahmed Mazouz (leader di GM Trade).
La magistratura algerina ha inoltre rinviato a giudizio i due ex primi ministri, Ahmed Ouyahia (2017-2019) e Abdelmalek Sellal (2012-2014), oltre all’ex ministro dell’industria e delle miniere Youcef Yousfi e al suo predecessore, Mahdjoub Bedda, quest’ultimo accusato di garantire indebiti vantaggi ai proprietari di società di assemblaggio di autovetture.