ECONOMIA, sviluppo sostenibile. Eni organizza a Roma il Circular Networking Day, aggregazione di eccellenze per il nuovo modello di economia circolare

Venticinque imprese, grande industria e pmi, si sono confrontate sulla possibile realizzazione di una rete di imprese attive nell’economia circolare. Intanto l’Eni ha convertito una raffineria tradizionale in bio-raffineria, ricavando green diesel dagli oli vegetali usati e di frittura

Ha avuto luogo ieri presso il Centro Congressi Eni di Roma il Circular Networking Day, evento organizzato dal Gruppo di Piazza Mattei in collaborazione con Confindustria e Maker Faire.

Obiettivo la realizzazione di una rete di imprese attive nell’economia circolare che pongano a fattor comune esperienze, progetti e opportunità di investimento.

In questo modo si è inteso offrire un contributo alla crescita di un sistema produttivo “circolare” basato sull’alleanza tra la grande industria e le piccole e medie imprese, che crei una solida catena del valore nell’ambito di un percorso di sensibilizzazione e confronto.

Al CND hanno aderito venticinque imprese, che hanno descritto e condiviso importanti esperienze che hanno evidenziato le notevoli potenzialità chimiche ed energetiche insite negli scarti e nei rifiuti e, inoltre, recuperare asset attraverso bonifiche sostenibili e la progettazione di nuovi prodotti.

Tutto questo nell’intento di rompere definitivamente gli schemi dell’economia lineare, sottolineando al consumatore il rispetto e il valore della durata di un bene o di un prodotto nel tempo, nonché la corretta gestione del fine vita.

Tra gli esempi di interventi di efficientazione dei processi in termini ecologici, rientra il recupero e il riciclo, nonché le soluzioni nel campo della bio-agricoltura, che hanno dimostrato come essa possa integrarsi con il comparto energetico.

Tutte le aziende avranno la possibilità di presentare le loro soluzioni in uno stand al prossimo Maker Faire di Roma.

Negli ultimi cinque anni Eni ha accelerato la svolta verso un ruolo sempre più attivo nella transizione energetica. Ha investito sull’efficienza, la produzione di energia verde e sull’economia circolare mediante la trasformazione di sostanze organiche e inorganiche, minimizzando gli sprechi e valorizzando rifiuti e materiali di scarto.

Il tutto sviluppando ricerca, tecnologie e iniziative industriali che rappresenteranno vere e proprie future linee di business di trasformazione della compagnia.

Il Gruppo di Piazza Mattei prevede di investire nei prossimi quattro anni oltre 950 milioni di euro, più altri 220 in ricerca e sviluppo, attività finalizzate a soluzioni industriali di natura circolare.

Un ambito nel quale l’Eni ha iniziato ad applicarsi conseguendo risultati di rilievo nel campo della raffinazione, infatti è la prima compagnia al mondo ad avere convertito una raffineria tradizionale in bio-raffineria (Marghera e presto anche Gela), impegnandosi inoltre nel recupero degli oli vegetali (usati e di frittura) per produrre green diesel a supporto della mobilità sostenibile.

Piazza Mattei ha poi sviluppato la tecnologia Waste to Fuel, che consente di utilizzare la frazione organica dei rifiuti urbani per produrre energia, trasformandoli tramite un processo di liquefazione in un bio‐olio combustibile a uso nel trasporto marittimo.

Un impianto industriale pilota è stato avviato a Gela, mentre in seguito ne verranno realizzati altri nei siti italiani di Eni.

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