ECONOMIA E SOCIETÀ, “apocalypse now” (2). «Il governo dura? Speriamo di sì… vedremo»

Il capo del governo Conte ha parlato. Sente che la sua posizione traballa e mette le mani avanti, affronta tutte le problematiche, ma allo stato attuale non si sa quanto, come e con quali soldi si spenderà (se si spenderà). L’impressione è che adesso i “duri” della banda abbaieranno un po’ alla luna, ma poi ritorneranno all’ordine. Non c’è eccessivo spazio di manovra e neanche tempo. La Commissione europea fa la sua parte, tuttavia nicchia. I mercati non faranno lo stesso. Elezioni anticipate? Ma la nostra economia non è mica solida come quella di Israele…

Se abitassimo a Tel Aviv oggi ce ne andremmo al mare tranquilli (razzi Kassam permettendo), lì ormai fa già caldo da un po’ e quindi potremmo abbronzarci al sole sul lungomare.

Già, perché la crisi politica che si sta vivendo laggiù è sì preoccupante – non era mai successo che si dovesse votare due volte nello steso anno -, ma non così pericolosa come qui da noi. L’economia israeliana va bene e non costringe il Paese e la sua classe politica (a proposito, c’è il proporzionale anche lì) a fare i conti con lo spread e le manovre di rientro dal deficit eccessivo.

L’Italia è sull’orlo di una crisi di governo dalle molte incognite, nelle formazioni politiche coalizzate nell’esecutivo ancora in carica si ravvisa una certa dose di avventurismo politico. C’è aria da campagna elettorale e gli slogan si sono imposti sempre più nel panorama comunicativo.

Finché si scherza si scherza, e allora vanno bene anche le chiacchiere e le promesse, tuttavia, quando suonerà per davvero la campanella e, inesorabilmente, finirà la ricreazione tutti verranno richiamati all’ordine.

L’Italia è dunque ripiombata in campagna elettorale, ma l’impressione è che adesso i “duri” della banda abbaieranno un po’ alla luna per poi ritornare all’ordine. Un po’ come successe lo scorso dicembre. La manovra di bilancio che dovranno affrontare al momento di varare la legge di stabilità non lascia scampo: vanno trovati una trentina di miliardi se andrà bene, senza parlare dei soldi necessari agli investimenti che tutti promettono.

Non c’è eccessivo spazio di manovra e neanche tempo, eppure sembra che regni ancora il buon umore. Infatti, da Napoli l’ottimista Tria afferma che «la situazione non va tanto bene, però ricordiamoci che oggi stiamo meglio di ieri, anche se cresciamo dello zero virgola».

Già, anche nell’immediato dopoguerra si stava peggio di adesso. Comunque il titolare del dicastero di Via XX Settembre non ha detto solo questo, poiché rispondendo a una domanda sui destini del suo governo ha replicato: «Il Governo dura? Speriamo di sì… vedremo».

Quello che il giorno precedente – a “mercati chiusi” (?!?) – aveva affermato il Presidente del Consiglio è noto: non si vuole scontro, ma…

Appunto, «ma…»

Ma gli interrogativi son tanti. Troppi per un quadro estremamente incerto come quello che sta caratterizzando questa fase della vita del Paese: si addiverrà a elezioni anticipate in settembre? E chi e come si occuperà della sessione di bilancio? Si andrà a un esercizio provvisorio (che sarebbe oltremodo catastrofico)? Quali misure di politica economica verranno concretamente poste in essere, visto che sulle casse dello Stato pende la spada di Damocle di una manovra di almeno 30 miliardi di euro? Si “sbloccheranno” i cantieri? Si varerà la flat tax? E, soprattutto, come reagiranno i mercati finanziari a questa situazione?

Molto si giocherà sulle date, sull’inesorabile timing che dovrà affrontare chi sarà al governo nelle prossime settimane.

Di quanto ci è costato finora e di quanto potrebbe costarci in futuro lo spread (in termini di perdita di Pil) oltre a tutte le altre apocalittiche tematiche relative all’economia di questo Paese insidertrend.it ne ha parlato con la professoressa Veronica De Romanis, docente di Economia europea presso la LUISS Guido Carli di Roma e la Stanford University di Firenze.

 

A146 – ECONOMIA, ITALIA SULL’ORLO DEL BARATRO: molta è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente (per gli speculatori finanziari). Come mantenere i conti pubblici in ordine con una situazione come quella attuale? Esiste un “metodo Conte”? come reagiranno i mercati alle dinamiche politiche italiane?

La Commissione europea non vorrebbe andare allo scontro con Roma, tuttavia esige «il rispetto delle regole». Un risultato che si potrebbe anche ottenere senza shock eccessivamente traumatici, allocando razionalmente le risorse disponibili e, magari, diluendo i rientri nel tempo, però mantenendo un clima di fiducia. Ma i mercati nel frattempo resteranno inerti? Ne parla la professoressa VERONICA DE ROMANIS, docente di Economia europea presso la LUISS Guido Carli di Roma e la Stanford University di Firenze.

Condividi: