Dal trasporto merci su strada a quello su ferrovia (go to rail) da oggi il passo sarà più breve. È con il focus sugli obiettivi di decarbonizzazione del sistema trasporti e sul percorso di transizione verso modalità sempre più sostenibili che si inserisce il protocollo d’intesa firmato il 17 dicembre scorso dai vertici di Rete ferroviaria italiana S.p.A. (Rfi) e da Ricerca sul sistema energetico S.p.A. (Rse), atto finalizzato allo sviluppo di attività di ricerca e sperimentazione.
IL PROTOCOLLO SIGLATO DA RFI E RSE
Esso concernerà in modo particolare un nuovo sistema di trasporto, inizialmente specifico per le merci, che ricorrerà alla tecnologia Pipe§net presso il circuito Rfi di Bologna San Donato, vero e proprio laboratorio a cielo aperto dedicato all’innovazione nel settore ferroviario, che grazie alla levitazione magnetica e alla propulsione con motore elettrico lineare, che opera all’interno di tubi a bassa pressione, rappresenterà una rivoluzione per il settore. L’interesse scientifico e tecnologico mira a valutare l’integrazione di un sistema logistico sostenibile per il trasporto delle merci ad alta velocità, attraverso la riduzione degli attriti aerodinamici e del consumo energetico, con una soluzione di trasporto più veloce, economicamente conveniente e ambientalmente meno impattante.
EFFICIENTARE IL TRASPORTO MERCI
«RSE sostiene con tutte le sue attività di ricerca il percorso di transizione che vede l’Italia protagonista e per questo siamo felici di poter collaborare con RFI per raggiungere l’importante e ambizioso obiettivo di efficientare il trasporto merci, alimentando la linea elettrica ferroviaria con fonti rinnovabili e sperimentando nuove tecnologie come Pipe§net – ha illustrato l’amministratore delegato di RSE Franco Cotana -, questa tecnologia consentirà di trasportare merci fino a una tonnellata al secondo su tutto il territorio italiano senza ricorrere a fonti fossili perché l’energia necessaria per il movimento delle capsule, che operano in tubi ad aria evacuata e a levitazione magnetica, verrà interamente fornita da pannelli fotovoltaici integrati nell’infrastruttura».
LEVITAZIONE MAGNETICA
«Grazie all’assenza di attrito – ha aggiunto l’ad di Rse -, il motore elettrico lineare non disperderà energia e potrà funzionare anche come generatore, recuperando fino al 70% dell’energia utilizzata durante l’accelerazione, mentre il restante 30% sarà fornito da pannelli fotovoltaici e batterie. Questa infrastruttura potrebbe movimentare fino a un miliardo e mezzo di capsule all’anno lungo tutta la dorsale tirrenica, da Reggio Calabria a Milano, e lungo quella adriatica, da Lecce a Venezia, e sviluppare il collegamento dei porti e le linee trasversali. La tecnologia permetterà lo sviluppo di una vera e propria rete, simile a quella internet, che consentirà alle merci di raggiungere la stessa destinazione attraverso percorsi diversi».
l’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, e quello di Rse, Franco Cotana, alla firma del protocollo il 15 dicembre 2024