Il sindaco di Milano Giuseppe Sala per mezzo di un video messaggio, aprendo i lavori ha recato il proprio saluto istituzionale: «Eventi internazionali sono catalizzatori che esaltano una realtà che è anche più profonda, qualcosa che c’è già. Milano è, infatti, una città straordinaria perché ha qualità uniche».
LO SPECCHIO DEL MONDO
Milano e i grandi eventi internazionali: questo il titolo dell’ultimo appuntamento di quest’anno di Incontri con la Storia, organizzato in occasione della XXIII Settimana della Cultura d’Impresa e con il patrocinio di Museimpresa, che ha indagato la relazione tra Milano e le altre città internazionali, proprio alle soglie di Milano-Cortina 2026. L’appuntamento. Lo specchio del mondo. Milano e i grandi eventi internazionali. L’incontro ha ripercorso i grandi eventi europei e internazionali in cui la città ha saputo mostrare il suo volto più innovativo e visionario e trasformarsi in uno “specchio del mondo” che riflette le sfide e le aspirazioni globali, anticipando le tendenze e tracciando la strada per le future metropoli.
I GRANDI EVENTI INTERNAZIONALI
Una storia, quella di Milano e dei suoi grandi eventi internazionali, che inizia nel 1906, con l’Esposizione Internazionale organizzata per celebrare l’apertura del traforo del Sempione, che collegava direttamente l’Italia al centro dell’Europa. Una straordinaria opportunità in cui Milano presentò una serie di innovazioni all’avanguardia, che spaziavano dai trasporti alle infrastrutture urbane, stabilendo così un nuovo standard per le città italiane ed europee. L’Esposizione non fu solo una vetrina di tecnologie ma un vero e proprio progetto simbolico che aprì le porte del mondo a Milano proiettando la città verso un futuro di crescita e di modernizzazione. A un secolo di distanza dall’Esposizione, si annovera un altro grande evento: Expo 2015. Con il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita questa esposizione universale ha richiamato l’attenzione mondiale sulla sostenibilità alimentare e sull’uso responsabile delle risorse. Expo 2015 non solo ha portato a Milano visitatori da tutto il mondo, ma ha anche spinto la città a sviluppare infrastrutture moderne e sostenibili.
MILANO-CORTINA 2026
Milano-Cortina 2026. Milano tornerà sotto i riflettori del mondo in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Un’occasione unica che costituisce una nuova sfida per la città, pronta a confermare il suo status di metropoli europea all’avanguardia e sostenibile. Per Milano Cortina 2026 saranno utilizzati impianti preesistenti e temporanei, in linea con i nuovi standard di sostenibilità fissati dal Comitato Olimpico Internazionale. E poi gli ospiti. Anche in previsione di Milano Cortina 2026, in che modo la città saprà cogliere l’occasione per consolidare il suo ruolo di grande metropoli europea? A questa domanda ha dato risposta il sindaco Giuseppe Sala attraverso un videomessaggio in cui ha evidenziato come «l’apertura al mondo è un aspetto che caratterizza Milano, da sempre cerniera tra l’Italia e la dimensione europea e mondiale. In passato grandi eventi come l’Esposizione Universale del 1906 e l’Expo del 2015 hanno contribuito a diffondere un’immagine positiva, efficiente e moderna di questa città. Quegli eventi, come anche le prossime Olimpiadi del 2026, sono dei catalizzatori che esaltano una realtà che è anche più profonda, qualcosa che c’è già».
UNA CITTÀ DALLE QUALITÀ UNICHE
«Milano è, infatti, una città straordinaria perché ha qualità uniche – ha proseguito il sindaco Sala -, la vocazione imprenditoriale, la tradizione di collaborazione tra pubblico e privato, la propensione all’innovazione e poi un sistema formativo di altissimo livello e, soprattutto, alla fine, una comunità operosa, pragmatica, solidale, inclusiva. I progetti con cui stiamo cercando di modellare il volto di Milano valorizzano queste potenzialità con l’obiettivo di creare una città migliore, una città che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, una città più giusta con meno disuguaglianze. Una città che, essendo capitale della moda, dell’arte e del design, deve essere anche più bella, dal centro alla periferia. E guardate, non è che sia una dichiarazione di principio, c’è un grande lavoro dietro, un grande lavoro di trasformazione e trasformazione già in corso, concreta, reale. Quello che sta prendendo forma è una città sempre più cosmopolita e dinamica, che svolgerà con ancora più forza il ruolo di motore economico e laboratorio di innovazione sociale e civile. Una città che contribuirà, che deve contribuire sempre di più a diffondere nel mondo l’immagine migliore non solo di sé, ma dell’intero nostro paese».
DIALOGO CORALE
Attraverso poi un dialogo corale ne hanno discusso Diana Bianchedi, campionessa olimpica e chief strategy planning & legacy officer Fondazione Milano Cortina 2026, Antonio Calabrò, presidente Museimpresa, Andrée Ruth Shammah, direttore e presidente, regista e anima del Teatro Franco Parenti di Milano, Roberto Tasca, presidente A2A e Banco dell’energia, Francesco Wu, presidente onorario dell’Unione Imprenditori Italia-Cina (UNIIC). Hanno introdotto e moderato l’incontro Alberto Martinelli, presidente Fondazione AEM e Massimo Sideri, editorialista del Corriere della Sera. Incontri con la Storia: lo specchio del mondo. Milano e i grandi eventi internazionali chiude il terzo ciclo degli Incontri con la Storia, la rassegna annuale organizzata da Fondazione AEM – Gruppo A2A, in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera, per riflettere sulle sfide contemporanee partendo dalla storia e dal patrimonio culturale di AEM. Il ciclo ha previsto tre incontri per arrivare a interpretare le trasformazioni in atto oggi nel campo della cultura, della società e del sociale. Il primo appuntamento si è incentrato sulla figura chiave e simbolica per l’azienda di Roberto Tremelloni. La città politecnica. Dall’industrialesimo all’intelligenza artificiale è stato, invece, il secondo appuntamento dedicato a Milano come centro propulsore di innovazione nel dialogo virtuoso tra le scienze e le arti.
TRASFROMAZIONE ED EREDITÀ
Il ruolo di A2A. Al fianco della città, nel corso della storia e degli eventi, c’è AEM, divenuta poi A2A, che ha ricoperto un ruolo guida in molte di queste sfide, garantendo sempre servizi all’avanguardia. Dal 1910, anno di fondazione, l’azienda iniziò fin da subito a lavorare per dotare Milano di infrastrutture elettriche innovative che la resero una delle prime città italiane a vantare un sistema di illuminazione pubblica elettrica. AEM si distinse anche nello sviluppo di nuove tecnologie per la gestione dell’energia e il riscaldamento urbano, anticipando molte delle innovazioni che sarebbero poi state adottate in tutta Europa. A2A infine sarà partner di Milano-Cortina 2026. Diana Bianchedi, chief strategy planning & legacy officer Fondazione Milano Cortina 2026 ha al riguardo affermato: «I Giochi hanno il potere di trasformare un territorio e di lasciare un’eredità concreta e duratura alle collettività e alle generazioni di domani. Milano è una città geograficamente strategica e in continua evoluzione, il luogo perfetto per ospitare il più grande evento sportivo invernale che torna in Italia dopo venti anni. Grazie al lavoro di squadra con tutti i soggetti coinvolti in questa sfida lasceremo un segno nella storia dello sport mondiale e nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese. La bellezza dei nostri luoghi e l’eccellenza delle nostre città doneranno a questa edizione il valore dell’unicità».
TRA STORIA E CONTEMPORAINEITÀ
«Il ruolo di Milano, tra storia e contemporaneità, è quello di fare da cerniera, culturale ed economica, tra Europa continentale e Mediterraneo. È una piattaforma produttiva e di servizi, di ricerca scientifica e di formazione, al centro dell’area più industrializzata d’Italia, attrattiva per persone, idee e capitali. E questa caratteristica è una vera e propria vocazione che lega memoria e innovazione e può fare da essenziale leva di crescita e di qualità della vita e del lavoro. L’importante è che la metropoli continui a ispirarsi ai suoi valori che tengono insieme produttività e solidarietà, competitività internazionale e inclusione sociale. Una sfida di fondo nel segno dello sviluppo sostenibile, ambientale e sociale, ha aggiunto Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa. Ad avviso di Andrée Ruth Shammah, direttore e presidente, regista e anima del Teatro Franco Parenti di Milano, «nascono qui idee internazionali molto potenti. È necessario per questo che il rapporto con la memoria non si perda perché io non penso che esista niente dell’innovazione che escluda la storia. E non mi riferisco alla storia di una città, perché la città cambia, ma una città non può perdere la sua anima se vuole veramente riuscire a guardare fuori. Questo secondo me a Milano è tanto più vero. Se però noi continuiamo a guardare soltanto il bene di Milano e non i rischi che sta correndo, non facciamo il suo bene. Per questo, dobbiamo stare attenti che Milano non perda la sua anima, non perda la sua storia».
MILANESI SI DIVENTA
«Anche quest’ ultima tappa di “Incontri con la storia’” si è rivelata preziosa per esplorare il ruolo di Milano e il suo essere protagonista di innovazione e sostenibilità nel panorama internazionale – ha commentato Roberto Tasca, presidente di A2A -, siamo da sempre vicini a questa città e lo saremo anche in occasione dei Giochi Olimpici, di cui A2A è partner, che coinvolgeranno tutta l’Italia e in particolare i territori a cui il Gruppo è storicamente legato. Un appuntamento che rappresenta la massima celebrazione dello sport e un’opportunità di integrazione, di crescita individuale e collettiva, di benessere, in linea con il nostro essere una Life Company impegnata a dare il proprio contributo per migliorare la qualità della vita delle persone». Per Francesco Wu, presidente onorario di UNIIC, «Milano è una città attrattiva e “milanesi si diventa” è uno slogan che mi è piaciuto subito, appena l’ho sentito. Ma in realtà è molto più di uno slogan perché queste parole vengono ritrovate in uno scritto del 1600 dove si dice che milanesi si diventa, in riferimento a tutti quelli che vengono a Milano, contribuiscono alla città e hanno voglia di lavorare. Quindi c’è anche una parte di pragmatismo, cioè Milano è aperta e pragmatica, anzi proprio perché è pragmatica è aperta. E quindi oggi in un mondo che rischia di chiudersi di nuovo, tra oriente e occidente, tra nord e sud, Milano deve riuscire a mantenere questa vocazione di apertura, anche perché è il motore economico, culturale e finanziario d’Italia».