ENERGIA, nucleare. iWeek: dalla formazione all’industria, la ripartenza del settore

Il progetto concepito allo scopo di restituire una nuova vita ai siti nucleari italiani: dalla loro valorizzazione al ruolo delle Big Tech. Il 26 novembre a Roma l’incontro con imprese, scuola, energia e politica

Martedì 26 novembre 2024 a partire dalle ore nove del mattino a Palazzo Altieri, sede di Banca Finnat Euramerica, in piazza del Gesù a Roma, avrà luogo la VI edizione di iWeek incentrata sull’eventuale ripresa del nucleare per elettrogenerazione.

OLTRE IL DECOMMISSIONING DEI SITI NUCLEARI

Dalla formazione all’industria, la ripartenza del nucleare in Italia è l’evento organizzato da iWeek, la joint venture tra Vento & Associati (V&A) e Dune Tech Companies, un ritorno sul tema di una tecnologia che, ad avviso dei promotori del convegno, è in grado di contribuire in maniera efficace ed efficiente al conseguimento dell’obiettivo della decarbonizzazione e che ha anche raggiunto elevati standard di sicurezza. Verrà affrontato il tema della valorizzazione dei siti delle centrali nucleari italiane, per i quali Andrea Vento (CEO di iWeek e V&A) ritiene necessario «un percorso parallelo al decommissioning, qualcosa che li porti a essere i gangli di un nuovo sistema che garantisca la sicurezza energetica nazionale».

NUOVE CENTRALI ED ELETTRICITÀ PER LE GRANDI INDUSTRIE DEL DIGITALE

Nel corso della mattinata, verrà dato ampio spazio al tema della nuova vita dei siti nucleari dove oggi si trovano le centrali in via di smantellamento. Essi fanno parte della rete nazionale per la produzione energetica, inserita a sua volta nel network delle telecomunicazioni. Le centrali insistono su terreni in rilievo che li pongono al riparo da eventi alluvionali, hanno caratteristiche di massima sicurezza, si trovano lungo dorsali di rete e godono di una no fly zone. Tutto ciò li rende di potenziale interesse non soltanto ai fini della realizzazione di eventuali nuove centrali, ma anche per ospitare le infrastrutture delle grandi industrie del digitale, che necessitano di ingenti e costanti quantità di energia. Queste saranno infatti le premesse alla base della terza tavola rotonda, nel corso della quale verrà affrontato il tema relativo al nuovo nucleare, dalla valorizzazione dei siti al ruolo delle Big Tech.

NUOVE TECNOLOGIE: SMR E AMR

Affermano sempre i promotori dell’iniziativa che, «in un’ottica di economia circolare, si tratterebbe di «riciclare» al meglio i siti industriali dotati di criteri di massima sicurezza propri di una centrale nucleare, per renderli disponibili ad altre industry. Se questo avvenisse attraverso la decisione politica di un ritorno al nucleare, ciò sarebbe percorribile in questi siti». Per tale ragione nella discussione verranno analizzate le diverse tecnologie esistenti o imminenti, a partire dagli SMR e dagli AMR, fino ad arrivare alla trasmutazione, così come le necessità delle industrie energivore, quali le telecomunicazioni, che richiedono il ricorso a un mix energetico il più ampio possibile per evitare i limiti contingenti delle rinnovabili. Senza dimenticare di affrontare tempistiche, costi e sicurezza di un’eventuale road map del ritorno al nucleare in Italia.

IL PANEL DI PALAZZO ALTIERI

Moderati da Roberta Amoruso, giornalista de “Il Messaggero”, discuteranno dei vari argomenti connessi Francesco Campanella (direttore dell’Isin), Lorenzo Cattoni (Nuclear Engineering Expert di Transmutex), Alessandro Dodaro (direttore del Dipartimento NUC di ENEA), Vittorio Festa (amministratore delegato di Protection Solutions), Federico Protto (CEO di Cellnex Italia) ed Elisabeth Rizzotti (Chief Operating Officer di newcleo). Al termine del dibattito, l’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, interverrà sul tema della nuova vita per i siti nucleari, affrontando il ruolo dell’atomo nella politica industriale energetica del Paese.

UNA SFIDA IMPEGNATIVA

«L’Italia, al pari di altri paesi industrializzati, si trova di fronte a una sfida impegnativa, che è al contempo ecologica e di politica industriale – ha dichiarato al riguardo Artizzu -, l’elettrificazione dei consumi energetici è un trend in ascesa non evitabile. Allo stesso modo, se vogliamo rimanere fra i paesi industrializzati, dobbiamo prevedere un incremento dei consumi elettrici per il necessario impiego di data center, intelligenza artificiale, criptovalute e utilizzo della IoT nei processi produttivi. Tutto questo converge verso la necessità di produrre in prospettiva attraverso un mix intelligente di energie rinnovabili e nucleare, per ridurre la CO₂ e fornire al sistema industriale e civile la costanza, la certezza e l’economia di suolo e materiali che solo il nucleare sa offrire. Trovo inevitabile questa soluzione, a meno di non voler far regredire il Paese e consegnarlo alla irrilevanza industriale e alla povertà».

LA CIRCOLARITÀ AL CENTRO

«La circolarità è al centro delle tecnologie nucleari di quarta generazione – ha sottolineato Elisabeth Rizzotti di newcleo -, soluzioni come quelle che stiamo sviluppando in newcleo permettono di produrre grandi quantità di energia in modo sicuro e sostenibile riciclando ed eliminando le scorie esistenti. E si può andare oltre: le piccole dimensioni e la sicurezza intrinseca degli Advanced Modular Reactors li rendono ideali per essere costruiti in siti industriali esistenti per offrire energia decarbonizzata ai distretti energivori, inclusi i data center». Dal canto suo, Vittorio Festa (Protection Solutions) ha ribadito che «una corretta progettazione dei sistemi di radioprotezione e sicurezza è condizione indispensabile per il licensing di un reattore nucleare».

IL PROCESSAMENTO E LA DISTRUZIONE DELLE SCORIE

«Con la trasmutazione è possibile rivoluzionare la gestione delle scorie nucleari superando le sfide tradizionali poste dalle centrali atomiche esistenti – dichiara Lorenzo Cattoni di Transmutex -,infatti, bruciando le scorie nucleari e producendo energia, la tecnologia START permette di riciclare il combustibile esausto dei reattori attuali in prodotti di valore. Questo permette una riduzione in volume delle scorie nucleari ad alta attività fino a dieci volte riducendo di mille volte la vita della radiotossicità passando da oltre 300.000 anni a circa 300.  Essendo un sistema sottocritico, START possiede i più alti margini di sicurezza rendendo possibile il processamento e distruzione delle scorie nucleari ad alta attività in modo più efficiente rispetto alle attuali tecnologie di un ordine di grandezza. START inoltre si integra completamente nel panorama nucleare attuale permettendo la produzione di combustibile per i reattori raffreddati ad acqua. Tutto questo rende la trasmutazione una tecnologia pienamente rispondente ai criteri di economia circolare e del tutto adatta quindi a contribuire alla eventuale valorizzazione dei siti delle vecchie centrali nucleari italiane».

IL SONDAGGIO

Nel corso della mattinata di lavoro verranno inoltre illustrati dal responsabile Ricerca di SWG, Riccardo Grassi, i risultati del sondaggio “Energia nucleare: sfide formative e opportunità al servizio di cittadini e industria”. La VI edizione di iWeek “Dalla formazione all’industria, la ripartenza del nucleare in Italia” è realizzata con il sostegno di Edison, Enel, newcleo, Sogin, AFRY, Alpha Ring, Protection Solutions e Transmutex e con i patrocini di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Isin, Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale, Lazio Innova, Associazione Italiana Nucleare, ENEA, Politecnico di Milano e WeSchool.

è possibile registrarsi sul sito web dedicato: www.i-week.it

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