AGRICOLTURA, uve e vini. Vendemmia 2024: produzione, mercati e consumi

Diffusi i dati della Borsa merci della Camera di Commercio relativi al settore: dopo la caduta dello scorso anno registrato in Umbria un forte aumento della produzione (+30%, contro il +7,1% nazionale), tuttavia i prezzi scendono di oltre il 26 per cento, sia i minimi che i massimi dei vari tipi di uve, per i vini Doc e Docg, pagati ai produttori della provincia di Perugia; le variazioni di listino rispetto al 2023

L’andamento della produzione in tutte le regioni italiane, Umbria al terzo posto per aumento in condominio con Toscana, Lazio, Campania e Basilicata, anch’esse con +30% rispetto allo scorso anno, che come noto fu funestato dall’attacco della peronospera. Il quadro completo dei listini delle uve per la produzione di vini Doc e Docg, che ormai nella regione comprendono la gran parte della produzione vitivinicola. La flessione più pesante rispetto al 2023 in provincia di Perugia la registrano i prezzi delle uve per fare il Merlot (-34,6%), seguono le uve per il Sangiovese (-31,4%). Intanto prosegue in Italia la costante riduzione del consumo di vino: dal 2010 al 2024 il consumo, in termini di litri pro capite, si è più che dimezzato (da 21,76 a 10,3 litri).

LA PRODUZIONE NEL 2024

Ad avviso di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, è necessario favorire la concentrazione delle contrattazioni in condizioni di trasparenza e agevolare gli operatori mediante l’erogazione di servizi accessori. Sono questi gli obiettivi della Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria. L’importanza di questo strumento, che fonda il suo pilastro sulla trasparenza e sulla sua valenza istituzionale, è esaltata dal fatto che quella della provincia di Perugia fornisce i prezzi pagati al produttore, cosa che non avviene in tante altre Borse e che a mio parere rappresenta una caratteristica d’eccellenza». Per Bruno Diano (presidente della Borsa merci della Camera di Commercio dell’Umbria) «la produzione quest’anno nella regione è stata buona, come anche la qualità. Avrebbe potuto essere un’annata migliore, per i nostri agricoltori, se non ci fosse un calo a due cifre dei prezzi. Il fatto è che le cantine sono piuttosto piene e quindi c’è ancora prodotto da smaltire. Ciò deprime i prezzi, anche perché il consumo di vino in Italia, in termini di consumi pro capite, è in costante calo».

UNA VENDEMMIA PARTITA MOLTO BENE

Francesco Martella, agronomo, membro della Deputazione della Borsa merci di Perugia, dichiara al riguardo che «per l’Umbria è stato un anno di netto recupero produttivo, con la vendemmia partita molto bene soprattutto sulle varietà precoci e medio precoci. Qualche difficoltà c’è stata nella coda della campagna, dove in alcuni territori le continue piogge del mese di ottobre hanno provocato un abbassamento della resa e qualche problema fitosanitario. Senza dubbio si può affermare che la campagna 2024 è stata quella ripartenza rispetto a quella disastrosa del 2023, dove i problemi fitosanitari compromisero in maniera importante la raccolta. Quest’anno si sono recuperati i volumi medi storici del territorio». Netto aumento della produzione di vino e mosto, dopo la caduta dello scorso anno: nel 2024 è cresciuta del 30%, salendo a 365.000 ettolitri di vino e mosto rispetto ai 273.000 quintali del 2023 (stime Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini). Un dato nettamente superiore alla media nazionale (+7,1%) che pone la regione dell’Italia centrale al terzo posto, dopo Molise (+100%) e Abruzzo (+85%),  in condominio con Toscana, Lazio, Campania e Basilicata, anch’esse con +30% rispetto allo scorso anno, che però registrò l’incidenza negativa della peronospera.

ANNO «DOUBLE FACE»

Tuttavia calano i prezzi, in media di oltre il 26% (per la precisione -26,4%), con punte che superano una riduzione del 30 per cento. Tra le cause, il fatto che il consumo di vino è in costante riduzione: dal 2010 al 2024 il consumo, in termini di litri pro capite, si è più che dimezzato (da 21,76 a 10,3 litri). Un anno double face quindi per il vino umbro, con più produzione ma con prezzi che, in media, calano quasi nella stessa misura. Il quadro dei listini delle uve per la produzione di vini Doc e Docg (che ormai nella regione comprendono la gran parte della produzione vitivinicola) lo fornisce l’ultimo listino della Borsa Merci di Perugia, organo della Camera di Commercio dell’Umbria, che presenta un quadro dei prezzi al quintale pagati ai produttori. In tale quadro va evidenziato che la Borsa merci della Camera di Commercio dell’Umbria ha il pregio, raro tra tutte le Borse merci italiane, di indicare il prezzo delle merci pagato realmente al produttore, franco consegna ai centri di raccolta. Molte altre Borse considerano invece solo i prezzi praticati nelle contrattazioni tra grossisti.

I LIVELLI PRODUTTIVI IN ITALIA

I dati nazionali mostrano come la campagna 2024 (rispetto al 2023) sia stata caratterizzata da una tenuta della produzione nell’area al Nord (+0,6%), da forti recuperi nelle regioni centrali e un incremento contenuto nel Sud (+15,5%. Se paragoniamo il dato 2024 alla media dell’ultimo quinquennio, Nord e Centro si discostano del 5,3% e 5,4%, mentre si registra una flessione importante nell’area Sud con -25,7 per cento. Per quanto concerne l’Umbria, con l’incremento di quest’anno torna sostanzialmente sui livelli produttivi del 2023, quando il dato era di 365.000 ettolitri, contro gli attuali 355.000. In testa, come detto, ci sono i maxi incrementi di Molise e Abruzzo, seguiti dal +30% di Lazio, Molise, Campania e Basilicata. Quindi il +25% delle Marche, seguito dal +18% della Puglia, dal +10% della Calabria e del Piemonte. Chiude l’elenco delle regioni con il segno più l’Emilia Romagna (+7%). Friuli Venezia Giulia e Veneto non mostrano variazione tra la produzione 2024 e quella 2024. In negativo la Liguria, ma solo del 3%, il Trentino Alto Adige Südtirol (-12,4%), la Sicilia (-16%) e, entrambe con -20%, Valle d’Aosta e Sardegna. Fanalino di coda è la Lombardia (-30%). A livello nazionale, sempre secondo le stime di Assoenologi, Ismea e Uiv, la produzione è passata da 38 milioni 291 mila ettolitri 41 milioni di ettolitri, con un incremento del 7,1 per cento. Un dato che, nonostante sia in aumento, permane al 13% sotto la media di produzione 2019-2023, che si attestò a 46.955.000 ettolitri.

ANDAMENTO DEI PREZZI IN UMBRIA

L’andamento dei prezzi in Umbria: prezzi al quintale riconosciuti ai produttori umbri per le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini rossi e bianchi Doc e Docg. Prezzi, il Merlot quello più in calo (-34,6%), seguito da Sangiovese (-31,4%). L’ultimo Listino della Borsa merci della Camera di Commercio dell’Umbria, relativo al 5 novembre, per quanto riguarda le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini rossi Doc e Docg vede quotare (prezzo pagato ai produttori) Sangiovese tra 36 e 45 euro al quintale (prezzo medio 40,5 euro), Merlot (minimo 40 euro, massimo 55 euro di uva al quintale, prezzo medio 42,5 euro), Sagrantino Docg tra 120 e 160 euro (prezzo medio 140 euro). Per quanto riguarda invece riguarda le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini bianchi Doc, Trebbiano quota tra 28 e 35 euro (prezzo medio 31,5 euro) al quintale e le uve per il Grechetto tra 40 e 45 euro al quintale (prezzo medio 42,5 euro). Si tratta di prezzi in calo rispetto al 2023. Il risultato peggiore in assoluto, confrontando i prezzi medi 2024 con quelli 2023, lo registra il Merlot con un meno 34,6%, segue il Sangiovese con un meno 31,4 per cento, mentre il Trebbiano segna un meno 30% e il Grechetto un meno 26 per cento.

QUOTAZIONI E VARIAZIONI DI LISTINO

Le quotazioni in Umbria (prezzo al produttore) e le variazioni di listino rispetto al 2023 delle altre uve per produrre vini Doc bianchi e rossi: il quadro si completa con: le uve per produrre Cabernet Sauvignon, Gamay, Pinot Grigio, Chardonnay e Vermentino presentano un minimo di prezzo di 40 euro e un massimo di 45, con un listino medio di 42,5 euro. Il Trebbiano spoletino registra un minimo di 43 euro e un massimo di 48 euro, con un prezzo medio a 45,5 euro. Quanto alle variazioni di prezzo sul 2023, Gamay scende del 28%, mentre Pinot Grigio e Chardonnay flettono del 26,7%, il Vermentino del 22,7% e il Trebbiano Spoletino  del 21,6 per cento.

Condividi: