USA, presidenziali 2024. I sondaggi sbagliano ancora, ma non tutti

Il ruolo dei media che filtrano

Il risultato delle ultime presidenziali statunitensi, definito da molti a sorpresa, ha visto molti sondaggisti sbagliare pronostico. Ancora una volta hanno sottostimato Donald Trump finendo con il dare una spinta alla sua avversaria.

Nel 2016 i sondaggi davano stravincente Hillary Clinton e vinse Donald Trump; nel 2020 Biden largamente in vantaggio, ma poi finì con Trump a pochi passi dal bis; nel 2024 una parità tra i candidati che invece non si è rivelata tale.

Le ultime battute delle presidenziali hanno visto almeno due episodi sui quali vale la pena soffermarsi:

Il caso Iowa. Da sempre considerato Stato solidamente per Trump, fino ad un sondaggio che a tre giorni dal voto lo attribuiva alla Harris con ben tre punti di vantaggio. Una notizia che è diventata subito internazionale, poiché funzionale alla narrazione che voleva il massiccio voto delle donne dare un’improvvisa spinta alla vittoria della Harris. Come è finita in Iowa? Trump 56,3% Harris 42,3% e voto femminile distribuito.

Nelle stesse ore, due sondaggi di un serio istituto come Rasmussen indicavano Trump recuperare fino a portarsi a – 2 punti percentuali in Virginia e – 3 punti in New Hampshire. Due notizie mai trattate dai media internazionali, impegnati a tenere elettoralmente in vita la Harris. Come è finita nei due Stati? Entrambi sono stati assegnati fuori dall’orario previsto e la corsa ìn altalena si è conclusa in Virginia, con la vittoria della Harris 51,8% e Trump 46,6 %, in New Hampshire con Kamala Harris 51,1% e Trump 48%. Comunque a pochi voti dal far cambiare dal blu al rosso il colore degli Stati.

Due conclusioni. La prima: esistono evidentemente anche i fake polls (sondaggi fasulli). La seconda: sono di più i sondaggi che ci prendono, ma spesso vengono nascosti ad arte dai media perché poco confacenti alla loro narrativa dei fatti.

Circa i sondaggi e i sondaggisti che sbagliano, viene da porsi una semplice domanda: Possibile che non sia ancora stato introdotto un fattore di correzione che tenga conto del voto nascosto per il candidato che i media considerano il più impresentabile, al punto da temerne di dichiararne il voto?

La risposta maliziosa è: Poiché una maggiore precisione avrebbe vanificato la corsa del candidato che inseguiva – la Harris – era meglio darli alla pari, hai visto mai. Certo, si tratta di una risposta forse addirittura complottista, ma almeno ha il pregio di non oltraggiare l’intelligenza di coloro che effettuano i sondaggi che altrimenti dopo tre errori consecutivi dovremmo considerare stupidi.

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