Di nuovo sugli scudi Transistor: nuove generazioni, il festival del Cada Die Teatro dedicato ai giovani e ai nuovi linguaggi, con la consueta direzione artistica di Mauro Mou, che giunge alla sua VIII edizione, concentrata fra venerdì 1 e domenica 3 novembre. Tre giorni di spettacoli, incontri, laboratori e concerti uniti dal filo conduttore del disagio giovanile, passando attraverso l’esperienza dei presidi culturali nelle carceri minorili, come spazi di educazione, creatività e inclusione
CASTIGO
#Castigo, il sottotitolo di quest’anno di Transistor, che si arricchisce nell’edizione 2024 della preziosa collaborazione dell’associazione CCO (Crisi Come Opportunità), per valorizzare al meglio il primo anno e mezzo di lavoro all’interno dell’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu. CCO si occupa di laboratori di formazione e sensibilizzazione di giovani e comunità locali attraverso l’uso dell’arte, in tutte le sue forme: teatro, rap, sceneggiatura, fotografia e cinema. Da più di dieci anni realizza documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi, lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole su tematiche legate alla cittadinanza attiva, questione di genere e lotta alle mafie. Dal 2013 sviluppa il progetto nazionale presidio culturale permanente negli Istituti Penitenziari per Minori, oggi attivo in sette IPM sul territorio nazionale, con laboratori di teatro e musica rap continuativi, ogni settimana, per dodici mesi all’anno.
SPETTACOLI NELLE CARCERI MINORILI
«La collaborazione fra CCO e Cada Die – afferma al riguardo Mauro Mou, direttore artistico dell’evento – ha dato vita all’apertura del progetto di presidio culturale permanente dedicato agli ospiti della struttura carceraria di Quartucciu. Con il teatro, la musica rap e le percussioni da più di un anno cerchiamo di costruire insieme ai ragazzi uno spazio speciale e un tempo esclusivo, dove raccontare storie, condividere sogni e speranze per il futuro. A ospitare le attività e i momenti di spettacolo del festival saranno proprio l’IPM di Quartucciu e gli spazi della Vetreria di Pirri. Transistor è dedicato quest’anno al tema del disagio minorile, con l’intento di stimolare consapevolezza e speranza nel recupero e nel reinserimento sociale di adolescenti e giovani che hanno commesso dei reati. Fin dalla prima edizione obiettivo del festival è stato quello di sensibilizzare la coscienza comune a riflettere su questioni profonde che riguardano i giovani, attraverso l’arte e in particolare il teatro e la musica, perché crediamo che siano un potente strumento di trasformazione sociale, capace di offrire opportunità di cambiamento, di crescita personale e comunitaria. Questo è stato un anno molto importante che ha aperto lo sguardo su un mondo apparentemente lontano ma in realtà vicinissimo, dove la sofferenza, la difficoltà a immaginarsi un futuro e a costruire percorsi alternativi sono temi più che mai emergenziali. Il Festival vedrà i ragazzi come veri protagonisti nei momenti di spettacolo, incontro e formazione. Come nelle precedenti edizioni sarà importante la collaborazione con scuole, enti locali, organizzazioni non profit e associazioni culturali, per costruire insieme un percorso di ricerca e supporto delle fragilità emergenti e crescenti nel mondo dei giovani».
TRANSISTOR: LA NARRAZIONE TRASVERSALE
Il festival Transistor Nuove generazioni nasce nel 2016, cercando ogni anno di sviluppare un tema legato all’adolescenza, ai valori della cultura, dell’arte, della condivisione, al rispetto dei luoghi, dell’ambiente. È stato concepito come un’opera di narrazione trasversale, e attraverso punti di vista diversi, anche i più lontani tra loro, costruisce una rete segnata dalla dimensione della scoperta. Nelle precedenti edizioni sono stati affrontati temi come la salute mentale, il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali, stimolando il coinvolgimento, il dibattito e la riflessione di tutti i partecipanti.
IL PROGRAMMA TRA «DENTRO» E «FUORI»
«Non si può tornare indietro e cambiare l’inizio ma si può iniziare da dove ci si trova e cambiare il finale», recita l’adagio, significativo, che caratterizza Transistor 2024. Prima giornata venerdì 1 novembre. si inizierà con un evento inside presso l’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu alle ore 15:30, dove verrà rappresentato Cronaca di una detenzione scenica, con i ragazzi astretti nell’IPM e i Cuori di Panna Smontata, gruppo della Scuola di arti sceniche La Vetreria del Cada Die Teatro. Si tratta del frutto di un laboratorio teatrale che ha preso vita tra le mura del carcere minorile di Quartucciu e la Scuola arti sceniche La Vetreria di Pirri a Cagliari, sviluppatosi come un dialogo continuo tra dentro e fuori che ha coinvolto giovani detenuti e ragazzi che non appartengono al contesto carcerario, incontrandosi e confrontandosi all’interno dello spazio scenico del teatro, della musica, della scrittura e dell’arte, condividendo un percorso comune. Ad avviso di Mauro Mou «Cronaca di una detenzione scenica rompe le barriere e supera i preconcetti, portando il pubblico a vedere i giovani detenuti non solo come ‘colpevoli’, ma come ragazzi con storie, sogni e desideri. Le parole e i corpi si fanno veicolo di emozioni, di dialoghi e narrazioni intense che sfidano l’idea di reclusione, per restituire l’umanità e la dignità a chi, in quel momento, vive una condizione di marginalità. È una cronaca che si muove sul filo delle emozioni, in cui l’arte del teatro diventa strumento di dialogo, di ascolto e di incontro, abbattendo muri e creando nuovi ponti tra chi è dentro e chi è fuori».
SABATO 2 NOVEMBRE GIORNATA CLOU
Sabato 2 è la giornata clou del festival, quella aperta agli eventi pubblici. Al Centro d’Arte e Cultura La Vetreria, alle ore 10:30, viene riproposto in versione outside Cronaca di una detenzione scenica con solo i Cuori di Panna Smontata. A seguire si terrà un breve incontro con la compagnia teatrale Puntozero, dell’IPM Cesare Beccaria di Milano. Alle ore 11:30 sarà il momento della conferenza “Sprigioniamo l’utopia oltre il castigo: proposte educative e di comunità nel sistema penitenziario minorile, un momento di confronto e riflessione per provare a immaginare un carcere che non sia un luogo di privazione ma uno spazio di crescita e di rinascita. Un luogo dove i giovani, che hanno commesso errori, trovino non solo la possibilità di riflettere sulle loro azioni ma anche le risorse per rimettersi in cammino con una nuova consapevolezza. «Un luogo senza giudizio – sottolinea ancora Mou – dove ogni ragazzo, indipendentemente dal reato commesso, venga visto non come un ‘colpevole’ irrecuperabile, ma come un giovane con potenzialità da riscoprire, con l’idea che si può cambiare, migliorare e tornare a essere una parte positiva della società». Si parlerà di tutto questo con Maria Gabriella Serra, Funzionario della professionalità pedagogica del Centro Giustizia Minorile per la Sardegna; Barbara Cadeddu, esperta di sviluppo urbano e innovazione sociale, con l’intervento È possibile superare la visione custodialista alla base del modello carcerario dominante? Riflessioni, spunti e utopie realizzabili attraverso i progetti sull’Istituto Minorile di Quartucciu; Gianni Loy, Garante dei diritti dei detenuti della Città Metropolitana di Cagliari, che si soffermerà sulle Problematiche generali dei detenuti; Elena Argiolas, dell’Associazione Antigone, che rifletterà sui Dati generali sugli IPM in Sardegna e in Italia, con un focus sulla situazione attuale del trattamento dei detenuti minori; Annina Sardara, esperta in programmi di giustizia riparativa e formatore; Ugo Bressanello, della Fondazione Domus de Luna, che affronterà il tema Cosa succede dopo il carcere.
SPRIGIONIAMO L’UTOPIA
Dalle ore 10:00 sarà visitabile Sprigioniamo l’utopia, installazione/laboratorio a cura di Francesca Pani, realizzata grazie alla collaborazione di Barbara Cadeddu e degli studenti del Liceo Scientifico Pacinotti di Cagliari. Attraverso un laboratorio di architettura (e di umanità), un modo per riflettere sulle strutture detentive come luoghi fisici e non solo. Le note di presentazione recitano Il carcere è una città invisibile nascosta dietro spesse mura; dentro o fuori dalla città, possibilmente lontano dagli occhi di tutti. Ma è sufficiente entrare una sola volta per vedere i muri che la circondano iniziare a sgretolarsi. L’umanità che si trova al suo interno è così spiazzante e allo stesso tempo così normale che dopo averla conosciuta non è più possibile fare a meno di vederla. I muri del carcere, fatti di mattoni, cemento, ma anche di paura, pregiudizio e indifferenza, iniziano a farsi trasparenti, leggeri.
PORTAMI LÀ FUORI
Terminata la sessione mattutina del festival si riprenderà poi alle ore 18:00 con “Portami là fuori”, laboratorio di teatro e rap negli istituti penali per minorenni. Una prova pratica a cura di CCO con i suoi formatori che lavorano in sette istituti penali per i minorenni sul territorio nazionale, la compagnia teatrale Puntozero (IPM Beccaria di Milano) e i cantanti e musicisti che saranno protagonisti del concerto successivo che chiuderà la serata. Prima, alle ore 20:00, incursioni dei clown poliziotti, una manganellata di risate con Pasquale Imperiale e Vincenzo De Rosa (Teatro del Sottosuolo), e alle 20.30 gran finale dove a farla da padrona sarà soprattutto la musica rap: nel concerto outside Castigo Showcase sul palco nella Corte della Vetreria di Pirri saliranno Verena, Dinastia, Dr. Drer & CRC posse, Zù Luciano, Willy Valanga, 1989, Kento, Lucariello.
CONCERTO «INSIDE» ALL’IPM DI QUARTUCCIU
Domenica 3 novembre l’ottava edizione di Transistor Nuove Generazioni si chiuderà con un altro appuntamento inside nell’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu, alle ore 10:30, per gli ospiti della struttura carceraria gli stessi cantanti e musicisti della sera precedente si esibiranno nel concerto Castigo Showcase. Il festival Transistor è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Sardegna (Assessorato alla Cultura), del Comune di Cagliari, della Municipalità di Pirri e la collaborazione della Fondazione Domus de Luna e della Fondazione Alta Mane Italia.
INFO E PRENOTAZIONI
+393282552271
+390705688072
CRISI COME OPPORTUNITÀ (CCO)
Aiutare i giovani ad immaginare un futuro diverso da quello a cui pensano di essere destinati: questo lo scopo di CCO (Crisi Come Opportunità), una realtà associativa che da oltre dieci anni realizza documentari, pubblicazioni, video testimonianze, spettacoli teatrali, campagne di sensibilizzazione e progetti formativi lavorando nelle periferie, nelle carceri minorili e nelle scuole del Paese, trattando tematiche legate alla cittadinanza attiva, alla questione di genere e alla lotta alle mafie. Capofila del progetto Presidio culturale permanente negli istituti penali per minorenni, nato da un’idea di Luca Caiazzo, in arte Lucariello e socio dell’associazione, CCO organizza per i minori di istituti e comunità, incontri bisettimanali con artisti e formatori qualificati, guidando i ragazzi nella scrittura e nella registrazione di musica rap, ma anche nella messa in scena di spettacoli teatrali e cortometraggi d’autore. Un presidio concepito allo scopo di proteggere e supportare giovani in momentanea difficoltà; culturale perché sfrutta le enormi potenzialità dell’arte, della musica, del teatro e della cultura per concentrare le energie dei giovani nella costruzione di un significato concreto di realizzazione; permanente, non momentaneo o sporadico, perché solo il lavoro costante e tangibile può allontanare dal senso di abbandono.