La Somalia ha espulso un diplomatico di alto rango in servizio presso l’ambasciata di Etiopia a Mogadiscio, evidenziando l’ulteriore deterioramento delle relazioni tra i due paesi dell’Africa orientale. Le tensioni hanno registrato un incremento a seguito dell’accordo raggiunto in gennaio da Adis Abeba con il Somaliland, avente a oggetto la concessione di uno sbocco portuale al mare. La regione del Somaliland si considera indipendente da tre decenni, ma questo suo status non è riconosciuto a livello internazionale ed è osteggiato da Mogadiscio. Già lo scorso aprile la Somalia aveva espulso l’ambasciatore etiope e contestualmente richiamato il proprio rappresentante ad Addis Abeba, ora il Ministero degli Esteri ha formalizzato l’espulsione dal Paese di Ali Mohamad Adan, consigliere senior dell’Ambasciata etiopica. Le ragioni alla base di questo atto non sono state specificate e al riguardo è stato esclusivamente reso noto che il diplomatico «non aveva rispettato le leggi del paese ospitante interferendone negli affari interni». La risposta di Adis Abeba non è stata immediata, ma nel frattempo Mogadiscio starebbe valutando l’esclusione del contingente di militari etiopi dalla nuova forza di mantenimento della pace dell’Unione africana che dovrebbe venire schierata all’inizio del prossimo mese di gennaio contro i ribelli islamici di al-Shabaab.