LIBIA, Business Forum Tripoli. Cooperazione economica e accordi

Roma e Tripoli rilanciano la cooperazione in campo economico attraverso otto nuovi accordi. Da gennaio riprenderanno inoltre i voli diretti di Ita Airways: ora viaggi per il Paese nordafricano

Tripoli, 29 ottobre 2024 – Roma e Tripoli rilanciano la cooperazione in campo economico attraverso otto nuovi accordi e, contestualmente, annunciano la ripresa da gennaio dei voli diretti della compagnia Ita Airways per la capitale libica.

BUSINESS FORUM ITALO-LIBICO

Nel corso del Business Forum italo-libico che ha avuto luogo oggi presso la Fiera internazionale di Tripoli, evento patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri italiana e del primo ministro del Governo di unità nazionale libico (Gun), sono stati stipulati accordi intesi a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi in diversi settori chiave. Inoltre, è stata annunciata la ripresa dei voli diretti tra i due Paesi nel prossimo mese di gennaio, un passo fondamentale al rilancio delle relazioni economiche e alla facilitazione degli scambi commerciali. Rivisto dunque il regime di restrizioni fino a ora vigente al riguardo, che sconsigliava in linea generale i viaggi di cittadini italiani nel Paese nordafricano, oggi ritenuti possibili qualora motivati da ragioni di necessità o di lavoro. Si tratta di un cambiamento che rifletterebbe il miglioramento delle condizioni di sicurezza in Libia, oltre all’impegno assunto dai due Stati nell’azione di facilitazione delle relazioni bilaterali.

GLI ACCORDI SIGLATI

«Gli accordi sottoscritti aprono nuove strade, innanzitutto per quanto riguarda la cooperazione, ma anche per l’interscambio commerciale, così come per gli investimenti» ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Agenzia Nova. Tra di essi figura il memorandum d’intesa che delinea un quadro normativo relativamente all’attività dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo in Libia. Un secondo memorandum è stato firmato da un rappresentante del Governo di Tripoli con la Camera di commercio italo-libica, intesa che, sempre ai giornalisti di Agenzia Nova, è stata descritta dal ministro Badr el Din al-Toumi. «Si tratta di un accordo per sostenere le piccole e medie imprese. In ambito finanziario, gli accordi di Simest con la Libyan Foreign Bank e la Camera di commercio italo-libica puntano a consolidare le relazioni commerciali e a incentivare gli investimenti bilaterali». Allo specifico riguardo il presidente di Simest Pasquale Salzano ha dichiarato che «il Business Forum è un segnale di fiducia nel futuro delle nostre relazioni bilaterali», sottolineando altresì come il Piano Mattei preveda lo stanziamento di duecento milioni di euro a sostegno degli investimenti italiani per lo sviluppo e l’innovazione nel continente africano.

INFRASTRUTTURE

Un altro accordo significativo riguarda la cooperazione tra l’Unione generale delle Camere di commercio, industria e agricoltura libica e Unioncamere italiana si sono poi accordate allo scopo di sostenere direttamente le imprese di entrambi i paesi e favorire lo sviluppo di progetti congiunti. Nel settore infrastrutturale, la lettera di accettazione tra Emsaad Ras Ejdair Motorway Authority (ERMA) e l’impresa italiana Todini per i lotti 4.2 e 4.3 dell’autostrada costiera costituisce un passo in avanti nella direzione della modernizzazione della rete viaria del Paese nordafricano, resa possibile dal supporto del know how italiano. «La Libia ci ha dato grandi soddisfazioni nel passato, ma è un paese su cui noi vediamo anche un futuro, innanzitutto le grandissime risorse che ha ancora da mettere in produzione e le risorse ancora da scoprire, che WoodMackenzie stima superiori a un miliardo di volumi di barili di olio equivalente – ha dichiarato a margine del Business Forum Martina Opizzi, responsabile della regione Nord Africa e Levante di Eni – e l’Eni sta continuando a investire nel Paese».

ENERGIA

Nel 2023 è stato avviato lo sviluppo di progetti concernenti la produzione di ulteriori volumi di gas, «In Libia – ha proseguito la Opizzi -, Eni sta lavorando per prepararsi ad attività di perforazione offshore su asset esplorativi nella seconda metà del 2025. Stiamo studiando con National Oil Corporation (ente petrolifero statale libico, n.d.r.) anche dei possibili progetti sulle rinnovabili», fonti energetiche che per la Libia costituiscono un’opportunità ai fini della soddisfazione del proprio fabbisogno, liberando così materia prima per l’esportazione in Europa. «In totale – ha quindi concluso la dirigente del Gruppo di Piazzale Mattei -, Eni ha più di 80.000 chilometri quadrati su sette licenze esplorative, sia offshore che onshore e proprio questa settimana abbiamo iniziato a perforare il primo di due pozzi esplorativi onshore,nel bacino del Ghadames. Se dovesse esserci una scoperta, il campo si troverebbe nei pressi delle nostre infrastrutture, quindi potrebbe venire rapidamente messo in produzione». Da Padova il Presidente di Federpetroli Italia, Michele Marsiglia, ha in seguito commentato positivamente i risultati dell’evento tripolino: «Visita fruttuosa quella del Presidente del Consiglio Meloni, alla luce dei nuovi investimenti che, anche come FederPetroli Italia, effettueremo con Eni e con le altre compagnie petrolifere attive nel Paese nordafricano. L’avvio dei nuovi pozzi onshore rappresenta una nuova fase per l’Oil & Gas libico e in particolare per l’Italia. Contiamo su una stabilità politica della Libia che ci permetta di operare in un clima costruttivo, sia per le risorse energetiche destinate a uso domestico, che per quelle che arriveranno in Italia attraverso gasdotto».

RUOLO STRATEGICO DI PONTE

Nell’occasione, la Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha inteso evidenziare il ruolo svolto dell’Italia definendolo «strategico» in quanto «ponte naturale tra l’Europa, il Mediterraneo allargato, l’Africa e il Medio Oriente». Ella ha inoltre sottolineato l’importanza del Piano Mattei per l’Africa quale guida nelle relazioni con la Libia e l’intero continente africano. La gestione dei flussi migratori è stata uno dei temi centrali affrontati nel corso degli interventi dalla Meloni e dal primo ministro libico Abdulhamid Dabaiba. Quest’ultimo ha espresso gratitudine per il sostegno italiano: «La Libia ha bisogno di molti sforzi per la ricostruzione e l’Italia ci è molto vicina, sia geograficamente che nella comprensione della nostra società», ha egli dichiarato a margine del forum, sottolineando altresì l’importanza della stabilità raggiunta nel paese ed evidenziando come il Business Forum dimostri che la Libia «è stabile abbastanza da poter comunicare con un paese come l’Italia».

RELAZIONI COMMERCIALI BILATERALI

L’Ambasciatore italiano a Tripoli, Gianluca Alberini, ha ricordato che l’Italia è il primo partner economico della Libia in virtù di un interscambio commerciale superiore ai nove miliardi di euro. «Vogliamo sviluppare ulteriormente questo rapporto, sostenendo anche il settore privato libico per costruire un’economia più stabile e variegata», ha egli affermato durante il forum, evidenziando altresì l’obiettivo primario che è quello della diversificazione dell’economia locale, oltre al settore degli idrocarburi, aprendo spazi a nuove collaborazioni nei settori di pesca, agricoltura, sanità e infrastrutture. In particolare, nel settore sanitario il memorandum di collaborazione tra il gruppo Gksd Holding e il Dipartimento del sostegno e dello sviluppo di servizi medici libico mira a creare una piattaforma di investimenti per il tramite del Gruppo San Donato. Il governo di Tripoli si è impegnato a facilitare l’apertura di filiali della Gksd Holding nel Paese e arivolgere un’attenzione specifica all’istituzione di ospedali, centri di eccellenza, attività di formazione e di ricerca scientifica.

RECIPROCO INTERESSE

Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace, ha annunciato una collaborazione con istituzioni finanziarie multilaterali finalizzata a un ritorno allo svolgimento di re operazioni di credito in Libia. «Crediamo – ha al riguardo dichiarato – che lavorare insieme coinvolgendo partner internazionali sia fondamentale per far crescere le opportunità in Libia e migliorare l’accesso delle imprese italiane a questo mercato». Dal canto suo, il ministro libico Al Toumi ha sottolineato che «finalmente gli imprenditori dei due Paesi potranno disporre di una piattaforma dove parlarsi, questo grazie al Business Forum italo-libico, ripristinato oggi dopo oltre dieci anni di interruzione» poiché «Italia e Libia non possono fare a meno l’una dell’altra».

Condividi: