L’Unione europea ha espresso grave preoccupazione per la legislazione approvata dal Parlamento israeliano nella serata di ieri, che dispone il divieto di contatti tra gli enti statali dello Stato ebraico e l’agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA). È la posizione ufficiale resa nota dell’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell, nel pomeriggio di ieri, prima che i parlamentari della Knesset approvassero la norma. «Se adottate, queste leggi avranno conseguenze di vasta portata – ha dichiarato Borrel -, rendendo di fatto impossibili le operazioni vitali dell’UNRWA a Gaza, ostacolando seriamente la fornitura di servizi sanitari, educativi e sociali nella Cisgiordania occupata e revocando i privilegi e le immunità diplomatiche dell’UNRWA in Israele. Questa legislazione è in netta contraddizione con il diritto internazionale e con il principio umanitario fondamentale, e non farà altro che aggravare una crisi umanitaria già grave, bloccando potenzialmente servizi essenziali come cibo, alloggi, istruzione e assistenza sanitaria per milioni di rifugiati palestinesi in questi territori». L’UNRWA, gigante dell’assistenza umanitaria in termini di personale (conta infatti 40.000 dipendenti in tutta la regione mediorientale, dei quali 13.000 nella striscia di Gaza), è l’unico fornitore di tali servizi critici e risulta quindi essenziale alla fornitura di aiuti di emergenza a milioni di rifugiati palestinesi. L’Unione europea ha esortato le autorità dello Stato ebraico a garantire all’UNRWA la continuità delle proprie attività, in linea con il mandato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, oltre a riconsiderare la situazione al fine di evitare interruzioni dei servizi salvavita forniti e di garantire infine un accesso umanitario continuo e senza ostacoli ai rifugiati palestinesi. Nella sua dichiarazione Borrel rende noto che, «comunque, l’Unione europea resta impegnata a sostenere l’UNRWA e la sua missione, mantenendo la neutralità, la responsabilità e la supervisione nel suo partenariato».