AMBIENTE, territorio e turismo. Lazio Blue Route

Al Blue Planet Economy Expoforum è stato presentato lo studio di fattibilità dell’itinerario turistico concepito allo scopo di valorizzare i borghi marinari della regione

La Lazio Blue Route diviene dunque una realtà. Alberto Renzi, architetto che ne è progettista incaricato dall’Associazione MAR, lo scorso 17 ottobre ha presentato in anteprima lo studio di fattibilità dell’itinerario laziale dedicato ai borghi marinari, incentrato sulla realizzazione fisica del suo tratto pilota concernente il litorale nord, esteso da Montalto di Castro  fino alla Capitale.

IL «SEGMENTO PILOTA» DELLA LAZIO BLUE ROUTE

Renzi ha inoltre illustrato gli obiettivi del progetto, sottolineando quali siano le funzioni dei cammini, la loro importanza nonché gli elementi principali dell’itinerario e le sue peculiarità in ambito nazionale e nel contesto del Mediterraneo. I numeri di questo progetto di turismo culturale sostenibile sono decisamente rilevanti:  le prime dieci tappe interessano nove comuni laziali, tra questi otto sono borghi marinari di eccellenza. Si parte infatti da Montalto di Castro, località al confine con la Toscana, per poi scendere a Tarquinia e, quindi, articolare una straordinaria esperienza di turismo slow attraverso Allumiere, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri e Fiumicino Fregene, prevedendo infine un ingresso a Roma passeggiando lungo le rive del fiume Tevere.

ITINERARIO E PUNTI DI INTERESSE

Le caratteristiche e le condizioni per rendere fruibile al più presto questo straordinario percorso ci sono tutte. Esso mira a entrare ufficialmente nell’Atlante dei Cammini del Lazio quale dorsale tirrenica di raccordo tra la Toscana e la Via Francigena del Sud. L’architetto Renzi ha fatto viaggiare i rappresentanti delle istituzioni e il numeroso pubblico intervenuto al workshop sul turismo sostenibile (era dedicato all’illuminato progettista Valentino Giuliani) attraverso un itinerario identitario che si snoda complessivamente per circa duecento chilometri, considerando solo la linearità delle tappe finora progettate, e che offre 346 punti di interesse da vivere a terra, direttamente in mare o lungo i fiumi.

SOSTENERE LA BLUE ECONOMY

Il progetto pilota della Lazio Blue Route prende in considerazione due siti Unesco e un’offerta delle cosiddette «Blue Destination», cioè un porto internazionale, cinqie approdi turistici e oltre cinquanta spot storici, archeologici e culturali legati al mare e al suo patrimonio, sia materiale che immateriale. La conferenza stampa di presentazione è stata aperta da Grazia Maria Iadarola (dirigente Area Blue Economy della Regione Lazio), che ha evidenziato, tra le novità, il varo di una serie di misure a sostegno di comuni e imprese per le progettualità connesse alla Blue Economy, in particolare allo scopo di sostenere l’accessibilità inclusiva.

L’INTERESSE DI COMUNI E IMPRESE

L’assessore allo Sviluppo economico nonché vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, che ha espresso il proprio orgoglio per le iniziative relative ai sentieri di valorizzazione del litorale attraverso la Blue Economy, «in particolare per la Blue Route che fa parte di un progetto che personalmente seguo a distanza come Istituzione già da un paio di anni, confido di poter realizzare delle iniziative programmatiche anche di finanziamento di progetti di questo genere al fine di incontrare l’interesse dei Comuni e delle Imprese». Tra gli amministratori locali intervenuti figurano Pierpaolo Perretta (delegato al Demanio dal sindaco di Ladispoli, Francesco Giannetti (sindaco di Terracina), Federica Battafarano (vicesindaco di Cerveteri), Emanuele Miralli (delegato dal sindaco di Montalto di Castro), Antonino La Spina (assessore alle Attività produttive del Comune di Pomezia). Essi hanno espresso la propria visione legata all’impatto positivo delle applicazioni concrete di iniziative della Blue Economy, nel concreto del progetto Lazio Blue Route.

IL SENTIERO IDENTITARIO DEI BORGHI MARINARI

Il presidente del GAL Mare Lazio Pesca, Marco Maurelli, ha sottolineato il ruolo fondamentale per la Regione Lazio dei partenariati pubblici e privati promossi nel quadro delle operazioni di filiera collegate al turismo costiero: «Ho già inserito nella strategia di sviluppo locale iniziative di promozione turistica cha vanno esattamente nella direzione della Lazio Blue Route – ha egli dichiarato -, avendo già avuto l’occasione di aderire al progetto, con lo stesso approccio avuto per il Giubileo del mare, e come GAL intendo realizzare un’attività di coordinamento attraverso tutti i comuni costieri del Lazio per cercare di rendere operativo e implementare il progetto del sentiero identitario dei borghi marinari».

TURISMO SOSTENIBILE COSTIERO

Un forte sostegno al progetto è giunto anche da Sabrina Busato, presidente di FEISCT, che ha illustrato lo sviluppo sul territorio nazionale dell’Italian Blue Route grazie al progetto promozionale Blue Tour, che nel corso dell’estate 2024 ha toccato ventuno città di mare. Grande soddisfazione, infine, è stata espressa da Massimo Castellano, presidente dell’associazione MAR, organizzatrice del workshop e sostenitrice della fase di fattibilità della Lazio Blue Route: «Il Giubileo è per me un evento di grandissima rilevanza – ha affermato -, ma anche un momento di passaggio, progettualità come la Lazio Blue Route devono guardare a un periodo successivo e divenire delle opportunità strutturate su cui costruire e valorizzare i territori, nei prossimi anni, attraverso iniziative di sistema centrate sul turismo sostenibile costiero».

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