AUTOMOTIVE, mercati. Gli italiani sono sempre più propensi ad acquistare vetture cinesi

La nuova instant survey di Areté rileva il crescente «appeal» di queste vetture sul mercato nazionale: a spingere verso Oriente sono principalmente i prezzi meno elevati praticati rispetto alle altre case produttrici

a cura di Marco Catino Giglio – Il prodotto automobilistico europeo è sempre il più apprezzato, ma cresce l’appeal delle vetture cinesi sul nostro mercato: sette italiani su dieci si dicono pronti a comprare un’auto cinese, a patto che costi meno di 30.000 euro. Ad essere più favorevoli sono gli automobilisti di età compresa tra i trentuno e i quarantaquattro anni; in particolare, inducono a questa scelta i costi più contenuti, oltre all’avanzata tecnologia e alla crescente affidabilità.

GLI ITALIANI E LE AUTO CINESI

Sono questi i principali spunti che emergono dalla nuova instant survey “Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi?”, condotta nel mese di settembre da Areté, azienda leader nella consulenza strategica, allo scopo di verificare sul campo l’appeal delle vetture che arrivano dalla Repubblica popolare cinese. Quasi sette italiani su dieci (quindi il 68%) si dichiarano pronti ad acquistare un’auto cinese, un gradimento che si rafforza ulteriormente tra i potenziali acquirenti di età compresa tra i trentuno e i quarantaquattro anni.

 MOTIVI ALLA BASE DELLA SCELTA

Cosa spinge verso questa scelta? Il 35% degli interpellati al riguardo dichiara che si affiderebbe a queste vetture per motivi legati al prezzo più conveniente rispetto ai prodotti presenti sul mercato; il 24% lo farebbe per la tecnologia avanzata di cui sono dotate e il 22% per l’affidabilità che si sono guadagnate sul campo. Un dato conferma una volta di più come il pricing costituisca una motivazione essenziale che spinge crescenti fette di mercato verso i modelli economicamente più accessibili dei nuovi brand orientali: l’89% di quanti si dicono propensi ad acquistare una vettura cinese lo farebbe solo a patto di spendere meno di 30.000 euro.

 IL RECUPERO DEL GAP

I dati evidenziano come i costruttori sino popolari nel giro di relativamente pochi anni stiano colmando il gap di reputazione che fino a qualche tempo fa li vedeva penalizzati rispetto ai competitor europei, americani e giapponesi. Permane comunque ancora uno zoccolo duro di consumatori che non è ancora pronto ad acquistare un’auto cinese, principalmente in quanto teme la bassa qualità dei materiali (risposta data dal 30% del campione contrario all’acquisto di queste auto) o quella del post-vendita (25%) o, più in generale, le ritiene poco affidabili (23%). La survey propone poi un focus sulle alimentazioni: tra coloro che si dicono pronti a comprare cinese, uno su quattro sceglierebbe l’elettrico (24%) in quanto considera questi brand all’avanguardia su questa specifica tecnologia, il 27% preferirebbe l’endotermico e la restante parte del campione prediligerebbe l’ibrido.

MACCHINE CINESI CHE SI FANNO STRADA

«I brand cinesi si stanno facendo gradualmente strada sul mercato europeo e su quello nazionale – sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté -, la nostra nuova instant survey evidenzia infatti un crescente apprezzamento da parte degli italiani per queste vetture, elettriche, ibride o con motore endotermico. Potendo scegliere, sei su dieci acquisterebbero un prodotto europeo, ma, in presenza di un costante aumento dei prezzi di listino delle automobili, le ragioni economiche e la prospettiva dell’elettrico spingono verso Oriente. I dati dimostrano come si stia progressivamente riducendo il gap reputazionale che separa queste Case da quelle europee. Se le motivazioni economiche rappresentano ancora la principale ragione di questa crescente propensione, aumenta anche il numero di consumatori che scelgono queste auto per la tecnologia, l’affidabilità, la qualità dei materiali e l’estetica».

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