IMMOBILIARE, catasto. Mazzetti (FI): «Serve riforma tecnica con uso tecnologia: deve essere chiaro e non vessatorio. Tasse? Errore di comunicazione subito strumentalizzato»

Roma, 11 ottobre 2024 – «Ogni qualvolta lo Stato si trova a dover reperire risorse, torna in voga l’aumento della rendita sui fabbricati immobiliari e sui terreni che andrebbe a incidere sull’Imu e sulle transizioni come la compravendita. Oggi l’Imu non si applica alle prime case, ma è bene ricordare che c’è una tassa del 2% sul valore catastale, del 9% sugli altri immobili e per i terreni si arriva addirittura al 17%, sempre per le compravendite». Questo è quanto dichiarato dall’Onorevole Erica Mazzetti, pralamentare di Forza Italia, responsabile nazionale del Dipartimento lavori pubblici e segretario della Bicamerale per la Semplificazione. «Fatta questa precisazione ne seguono altre due – ha lella proseguito al riguardo -; innanzitutto, le variazioni catastali si effettuano o per nuove costruzioni o per variazioni come demolizione e ricostruzione e modifica dei vani interni; in secondo luogo, per i “fabbricati-fantasma” esiste già una legge che tutti i comuni dovrebbero far rispettare, dal 2011. Allora fu fatta un’importante operazione con foto aeree e accatastamenti di massa, ma i dati dell’Agenzia delle Entrate non dai dati dell’agenzia non sono ancora soddisfacenti. Si può, comunque, far applicare il D.L. 201/2011, art 13, che già esiste. Se si vogliono recuperare delle risorse da parte di chi ha beneficiato del Superbonus 110%, in base a una legge di Stato, è bene sapere che – illustra – questa fattispecie, nemmeno in tutte le modifiche che ci sono state, non è mai stata né indicata né premessa né chiarita, a differenza della cosiddetta plusvalenza in caso di vendita purché nei primi dieci anni dalla fine dei lavori stessi. Siamo e saremo sempre contrari a ulteriori tasse, soprattutto quelle che rischiano, come in questo caso, di essere contrarie alla legge, viste le casistiche alle quali si vorrebbero applicare. Dobbiamo, invece, lavorare a una riforma tecnica chiara del catasto con parametri in linea con la contemporaneità, utilizzando nuove tecnologie come il BIM, perché permetterebbe di effettuare un monitoraggio reale degli immobili, senza vessare i cittadini ma agevolandoli. L’attuale catasto è ancora regolato da una legge del 1939: non è più al passo né con in parametri né con le nuove tecnologie. Credo, dunque, che il ministro Giancarlo Giorgetti abbia commesso un errore di valutazione e, soprattutto, di comunicazione, errore subito strumentalizzato dagli avversari politici».

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