MUSICA, eventi. Festival Internazionale Jazz in Sardegna – European Jazz Expo

La quarantaquattresima edizione al Teatro Massimo di Cagliari e all’InOut Music Club in viale Marconi: oggi, sabato 5 ottobre, e domani, domenica 6 ottobre, a Cagliari ha luogo la XLIV edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna European Jazz Expo, cartellone adrenalinico di star internazionali corroborato da un ricco appuntamento di special event in scena tra le sale, la terrazza e i foyer del Teatro Massimo e l’InOut Music Club di viale Marconi

Come anticipato agli inizi dell’estate, ad animare la tre giorni più vibrante del jazz cittadino saranno il pianista di fama mondiale Monty Alexander, il trombettista americano vincitore di ben undici Grammy Award Phil Lassiter, la pluripremiata sassofonista inglese Nubya Garcia e lo straordinario talento vocale del newyorchese José James.

JAZZ’IN SARDEGNA EUROPEAN JAZZ EXPO

Quelli citati, sono solo alcuni della lunga carrellata di musicisti di fama in arrivo per un’edizione stellare come sempre organizzata da Jazz in Sardegna col contributo della Fondazione di Sardegna, Cassa Deposito e Prestiti, Cantine Pala e la collaborazione di CTM, Radio X e T-Hotel Cagliari che offre vantaggiosi pacchetti inclusi di pernottamento e ticket d’ingresso. Per tre giorni si potrà godere di un mix potente di ritmi e stili musicali in arrivo dal tutto il mondo che variano dal jazz tradizionale al contemporary, dalla world music al funky, trasformando gli spazi del Teatro Massimo nell’epicentro di una tre giorni memorabile. Tra la carrellata di artisti di rango, si potranno ascoltare dal vivo anche il celebre chitarrista, oramai inglese d’azione, Antonio Forcione Quartet; due icone della scena britannica jazz moderna come il bassista Gary Crosby assieme al sassofonista Denys Baptiste in Quartet; il versatile jazz-trio guidato dal compositore norvegese Helge Lien, accompagnato dal pluripremiato sassofonista Tore Brunborg; la giovanissima rivelazione europea Kinga Glyk (bassista, compositrice e bandleader polacca) e l’eclettico trio danese Ibrahim Electric.

INOUT MUSIC CLUB

Tra le novità di questa edizione, i concerti fino a notte fonda da godere nella scenografica terrazza dell’InOut Music Club di Viale Marconi. I live inizieranno a partire dalle ore 20:30 con due set speciali (il primo alle 21:45 e il secondo alle 23:00; domenica primo set ore 21:15) mentre i dj-set si alterneranno alla consolle già a partire dalle 20:30 e andranno avanti fino a notte inoltrata. Chi vorrà raggiungere l’InOut di Viale Marconi, partendo dal Teatro Massimo, potrà usufruire del nuovo servizio finder bus del CTM che grazie all’apposita app segnala quali sono le linee e gli orari che intercettano le linee e le corse notturne che dal Massimo portano al jazz club di viale Marconi (e ritorno). Ricordiamo inoltre che al club si potranno assaggiare gustosi piatti di street food grazie a una formula originale pensata per soddisfare tutti i gusti.

UNA POTENTE «TRE GIORNI» DI CONCERTI

Una tre giorni potente di concerti che non mancherà di regalare sorprese dell’ultimo momento, proposte come di consueto nella formula trasversale dell’Expo, capace di arricchire il festival con incontri e appuntamenti off show. In Teatro, tra un set e l’altro, gli spettatori potranno infatti scegliere le ottime degustazioni dei vini della Cantina Pala, curiosare tra i foyer allestiti con esposizioni fotografiche che rimandano all’archivio fotografico dell’indimenticato Isio Saba, incontrare i tanti ospiti intervistati nel corner di Radio X, godere dei concerti serali nella magnifica terrazza del Teatro (ore 20.30) e partecipare agli incontri con addetti ai lavori facendo del Massimo un vero e proprio villaggio globale della musica dal vivo.  Nel calendario, spazio anche ai più piccoli con una jam session inserita nella rassegna Jazz con gli occhi di un bambino, dedicata alla fascia 12-24 mesi, e che vedrà protagonista la polistrumentista brasiliana Carol Mello.

INFO BIGLIETTI E ABBONAMENTI

Novità anche nella vendita dei biglietti: da quest’anno, con un unico abbonamento dal costo di 60 euro sarà possibile assistere a tutti i concerti della rassegna previsti nella sala M1 (con posto a sedere numerato) e a tutti i concerti nella sala M2 (fino ad esaurimento posti), con ingresso gratuito per le serate dell’InOut. Coi singoli biglietti giornalieri dal costo di 25 euro si potrà assistere a tutti gli spettacoli nella sala M1 del Teatro Massimo e ai concerti della sala M2 fino ad esaurimento posti, con ingresso all’InOut incluso. Per chi volesse invece assistere soltanto agli spettacoli organizzati all’InOut Music Club, è possibile acquistare il biglietto separato a 15 euro con ingresso a partire dalle 20.30.

SABATO 5 OTTOBRE

NUBYA GARCIA (UK)

Nubya Garcia è una pluripremiata sassofonista e compositrice acclamata in tutto il mondo. Con il suo album di debutto intitolato “Source” e registrato per la iconica etichetta Concord Jazz, ottiene una nomina ai Mercury Music Price e si afferma come uno dei più grandi nomi del nuovo jazz britannico. Sempre grazie a “Source”, entrato nella classifica Top 30 del Regno Unito, è stata uno dei pochi artisti dal vivo selezionati per esibirsi a Glastonbury nel 2020 (concerto andato in onda sulla BBC). Dopo essere stata premiata dalla webzine Pitchfork nella categoria di “Miglior nuova musica” e menzionata da Rolling Stone come “Album del mese”, il New York Times ha descritto il suo album Source come “un’esperienza di vita intera racchiusa nell’ascolto di un’ora”. Nel 2018 ha vinto il Jazz FM e lo Sky Arts Breakthrough Act of the Year Award, mentre nel 2019 le viene assegnato il Jazz FM UK Jazz Act of the Year Award. Nel 2021 ha vinto il Critics Poll Rising Star Award di Downbeat, Premio parlamentare come strumentista jazz dell’anno e il Premio giornalistico jazz. Negli ultimi anni, Garcia ha gettato le basi per una straordinaria carriera, guadagnandosi il plauso della critica internazionale grazie a una sapiente navigazione tra i generi e combinando il jazz ai suoni dell’hip-hop o del soul con elementi di cumbia e reggae originarie della sua eredità afro-caraibica. Garcia è ritornata in studio nell’estate del 2024 per registrare il suo nuovo, secondo album dal titolo “Odyssey”. Un album pieno di sorprese, proprio come suggerisce il titolo, ambizioso ed epico al tempo stesso. In uno scenario come quello attuale, in gran parte dominato da artisti maschi, Garcia si è ritagliata uno spazio di rilievo sollecitando e invitando altre importanti musiciste nere a unirsi a lei.  Ad accettare sono state Esperanza Spalding, Richie Seivwright e Georgia Anne Muldrow. L’album è prodotto da Garcia e dal suo collaboratore Kwes, con la sassofonista supportata dal suo potente trio. Il risultato è un audace paesaggio sonoro, una schermata panoramica che attraversa i generi jazz, classica, R&B e dub.

JOSÉ JAMES (USA)

José James: voce; O’Mitchell Henry: piano/tastiere; Yves Fernandez: basso elettrico; Jharis Yokley: batteria.

José James, per la generazione hip-hop, è considerato un artista jazz, capace di sfumare abilmente i confini tra jazz tradizionale e contemporaneo, hip-hop, soul, funk, pop e rock. Prediletto dal dj inglese Gilles Peterson che ne ha prodotto l’album d’esordio “The Dreamer”, in undici anni ha pubblicato altrettanti undici album, tutti acclamati dalla critica. Ha lavorato col gotha delle etichette, da Brownswood, Impulse, Blue Note, Rainbow Blonde Records, ricevendo sia l’Edison Award che l’Académie du Jazz Grand Prix. Con l’album di debutto ha ridefinito i canoni della voce maschile nel jazz in un accattivante mix di urban soul e jazz moderno. Considerato un grande della scena, oggi James tiene concerti in luoghi come il Kennedy Center, l’Hollywood Bowl, l’Ancienne Belgique e il Billboard Live Tokyo e si è esibito in qualità di artista ospite assieme a McCoy Tyner, Laura Mvula, la Melbourne Symphony e la Royal Concertgebouw. Misurandosi con l’immensa eredità musicale dei suoi mentori John Coltrane, Marvin Gaye e Billie Holiday, Jose James continua con successo a smussare i confini tra i generi musicali, tendenza di una nutrita schiera di giovani musicisti in quel laboratorio sonoro che è New York. Il suo nuovo album dal titolo “1978”, è un classico che combina il suo profondo amore per il jazz e l’hip-hop. Dotato di una voce vellutata e profonda, baritona e calda, che ricorda artisti del calibro di Terry Callier, Jon Lucien e Gill Scott Heron, James ha un impatto immediato sugli ascoltatori, riuscendo nella non facile impresa di rendere accessibile ad una vasta audience anche proposte musicali molto raffinate. James esplora abilmente anche i confini della musica nera, invitando a suonare con lui la stella nascente brasiliana – fresca di nomina ai Latin Grammy – Xenia França, e il rapper/regista congolese-belga Baloji.

LORENZO SIMONI QUARTET (ITA)

Lorenzo Simoni: alto sax; Guglielmo Santimone: piano; Giulio Scianatico: contrabbasso; Simone Brilli: batteria

Lorenzo Simoni, sassofonista e compositore, da sempre diviso fra recital cameristici e musica improvvisata, dopo aver suonato per diversi anni con i singoli componenti del gruppo decide di unire le qualità ed esperienze di ognuno di loro per creare un quartetto formato da Guglielmo Santimone al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e Simone Brilli alla batteria. Il gruppo vanta la partecipazione in alcuni dei festival e club di maggior rilievo in Italia testimoniando il riconoscimento della qualità del quartetto e la loro presenza nella scena italiana. Lorenzo Simoni Quartet ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali tra cui il rinomato Premio Marco Tamburini 2022, il Premio Tomorrow’s Jazz 2022 tenutosi al Teatro La Fenice di Venezia e il Premio Isio Saba 2023 al Teatro Massimo di Cagliari dove si è aggiudicato la terza edizione del premio vista la forte coesione e maturità artistica dimostrata, unita a un suono decisamente originale e contemporaneo.

TERRAZZA TEATRO MASSIMO

AROUND STANDARDS (ITA)

Marco Morandini: tastiera – Massimo Tore: contrabbasso – Marco Puddu: batteria.

Around Standards è un trio jazz formato recentemente che vede il contrabbassista e docente del conservatorio Massimo Tore insieme a due nuovi e giovani talenti della nuova scena musicale sarda, Marco Morandini alla tastiera e Marco Puddu alla batteria. Il trio si esibirà in un set reinterpretando brani di grandi autori della tradizione jazzistica americana.

IBRAHIM ELECTRIC (DK)

Niclas Knudsen: chitarra; Jeppe Tuxen: organo hammond B3; Stefan Pasborg: batteria.

Ibrahim Electric è un eclettico trio danese, originario di Copenhagen, composto da Niclas Knudsen alla chitarra; Jeppe Tuxen all’organo hammond B3 e Stefan Pasborg alla batteria. Insieme hanno pubblicato sei dischi, incluse due registrazioni dal vivo con il trombonista Ray Anderson, ottenendo ampio plauso dalla critica. La loro è una musica originale, eccentrica, provocatoria ed estroversa che attinge a un’ampia varietà di generi, tra cui il jazz, pop, afrobeat, funk e acid-power-beat degli anni Sessanta. Il vero e proprio marchio di fabbrica del trio sono i passaggi veloci, quasi punk, in cui i tre musicisti si fondono in un unico organismo giocoso. Sul palco ciascuno dei membri dimostra un livello estremamente elevato di energia, segno potente e distintivo che li ha resi in questi ultimi anni una delle band più interessanti da godere in un concerto dal vivo.

DOMENICA 6 OTTOBRE

GARY CROSBY & DENYS BAPTISTE 4TET – A LOVE SUPREME (UK)

Gary Crosby: contrabbasso; Denys Baptiste: sax tenore; Sultan Stevenson: piano; Rod Youngs: batteria.

Bassista, leader e co-fondatore dei Tomorrow Warriors, Gary Crosby si unisce al pluripremiato sassofonista Denys Baptiste, vincitore dei Premi Mercury e MOBO Award, per guidare un quartetto stellare in occasione della celebrazione musicale di A love supreme ampiamente considerato come l’album jazz più importante di tutti i tempi. Firmato dal mitico John Coltrane, Love Supreme festeggia infatti questo anno segna il sessantesimo anniversario della registrazione del disco avvenuta nel 1964.

GARY CROSBY

Gary Crosby è uno dei principali contrabbassisti jazz e arrangiatori musicali del Regno Unito. È il fondatore e direttore artistico di Tomorrow’s Warriors, organizzazione inglese per l’educazione alla musica jazz e lo sviluppo degli artisti. Membro fondatore degli originali Jazz Warriors, Gary Crosby è anche un musicista professionista e bandleader, compositore, arrangiatore, produttore discografico. Dirige, tra gli altri, i gruppi di Nu Troop, Guava, Groundation, Jazz Jamaica e Jazz Jamaica All Stars. Crosby ha lavorato con innumerevoli nomi importanti del panorama musicale internazionale accreditandosi nel mondo della critica. Nel 2006 ha ricevuto il prestigioso All Party Parliamentary Jazz Award come miglior ensemble 2006, nel 2007, ha ricevuto il BBC Radio Jazz Award for Services to Jazz, nel 2009 gli è stato assegnato un OBE, tra le onorificenze più importanti del Regno Unito per il suo eccezionale contributo al jazz nel Regno Unito.

DENYS BAPTISTE

Il talento colossale del sassofonista Denys Baptiste, basato su una tecnica potente e sulla capacità di improvvisare in modo fluido e senza sforzo attraverso una vasta gamma di stili musicali, è eguagliato solo dalla sua energia sfrenata capace di trasportare il pubblico in una dimensione a tratti onirica. Un autentico gigante della scena jazz britannica, che spazia dalle armonie più morbide al virtuosismo mozzafiato. Nel corso degli anni, Denys si è trasformato in quello che la rivista Time descrive come “l’icona del jazz britannico”, con un suono distintivo e immediatamente riconoscibile. Solista molto raffinato, si è esibito e ha registrato con alcuni dei più grandi nomi del jazz (e non solo) tra cui McCoy Tyner, Andrew Hill, Ernest Ranglin, Juliet Roberts, Incognito, Jazz Jamaica e tanti altri.

SULTAN STEVENSON

Sultan Stevenson è uno dei giovani jazzisti più interessanti della Londra odierna. Artisticamente lo si può definire «un prodotto» sia della Julian Joseph Jazz Academy che dei Tomorrow’s Warriors. Fin da giovanissimo studia sotto la guida di rinomati musicisti jazz come Julian Joseph, Gary Crosby, Simon Purcell e Robert Mitchell. Si è diplomato alla Guildhall School of Music e nel marzo del 2023, ha vinto il Parliamentary Jazz Media Award come “Miglior artista esordiente”. Oggi è considerato una delle stelle della sua generazione.  Nominato ai prestigiosi Premi Mobo dedicati alla musica afroamericana, Rod Youngs si è affermato come uno dei batteristi più espressivi e versatili della scena contemporanea. Per oltre due decenni l’approccio di Youngs alla musica è stato onnicomprensivo, coprendo un ampio spettro di generi ma rimanendo saldamente radicato nella tradizione jazz. Originario di Washington D.C., Youngs ha sviluppato un interesse per la musica sin dalla giovane età. Studi alla Howard University dove consegue un Bachelor of Arts in Percussioni applicate, Youngs ha poi continuato alla Eastman School of Music di Rochester, New York, sotto la guida di Keith Copeland. Sin dagli anni formativi, la sua consumata abilità musicale gli ha fruttato un’ampia varietà di collaborazioni, passando dai concerti alle registrazioni per radio, Tv e cinema. Si è esibito e ha registrato con una formidabile serie di artisti tra cui Lee Konitz, Bennie Maupin, Gilberto Gil, Jon Hendricks.

PHILIP LASSITER (USA)

Phil Lassiter: voce/tromba/tastiere; Josje: voce; Richie Reichgelt: chitarra; – Jordy Kalfsvel: tastiere; Glenn Gaddum Jr.: basso elettrico; Jerome Cardynaals: batteria.

Trombettista di prorompente creatività ed esuberanza, Philip Lassiter è compositore, arrangiatore e poliedrico polistrumentista di Los Angeles, vincitore di ben undici Grammy Awards. La sua musica è immersa nel funk e nella fusion fin dai tempi in cui suonava nella sezione fiati dei New Power Generation di Prince. La sua creatività affonda le radici nel funk del Texas, nel gospel dell’Alabama, nel jazz di New Orleans e nel soul di Nashville. Showman che sa come stupire il suo pubblico, in poco tempo Lassiter si è guadagnato la stima di artisti iconici come Prince, Ariana Grande, Al Jarreau, Fred Hammond e tanti altri. Dietro la sua esuberanza sonora, si nasconde una straordinaria abilità nell’organizzare partiture brillanti e originali. Gli anni di studio in Florida hanno valorizzato il dono del suono della sua tromba permettendogli di farsi strada nella salsa e nel merengue e affinando la sua naturale abilità come pianista jazz. Poi le esibizioni a Dallas sotto l’ala protettrice di alcuni dei musicisti e produttori più talentuosi del mondo come Kirk Franklin, Fred Hammond, Bernard Wright, Bobby Sparks, Snarky Puppy, Erykah Badu e molti altri hanno ulteriormente ampliato la sua notorietà nell’industria gospel e funk. Oltre a una intensa attività artistica fatta di collaborazioni, concerti, tour e registrazioni in studio, Philip Lassiter dirige anche la sua orchestra Philthy, un gioiellino di quattordici elementi con alcuni dei musicisti più talentuosi della scena californiana.

HELGE LIEN TRIO

Alle ore 19:30, Helge Lien Trio, featuring: Tore Bruneborg (OSL); Helge Lien: piano; Johannes Eick: contrabbasso; Knut Aalefjær: batteria; Tore Brunborg: sax tenore

Affermatosi come uno dei principali gruppi jazz norvegesi, Helge Lien Trio è guidato dal pianista e compositore Helge Lien che con questo progetto ha cercato di unire in un unico stile due tradizioni musicali da sempre molto importanti nella sua ricerca, quella americana e quella scandinava. La prima è espansiva, ornamentale e melodica, capace di impressionare per il suo virtuosismo tecnico, per la ricchezza di forme e l’ampia gamma di influenze e ispirazioni. La tradizione scandinava, invece, intercetta armonie più introspettive e minimali e si distingue per le sue proprietà ipnotiche, per la capacità di concentrazione e la profondità dei suoi umori e delle sue atmosfere fortemente ancorate nella tradizione. Helge Lien è cresciuto nel solco di queste due tradizioni, per questo costruire ponti tra culture diverse e lavorare con i contrasti è sempre stato al centro del suo approccio musicale. Non ha mai nascosto il suo più profondo rispetto e ammirazione per i pionieri, da Miles e Chick Corea da Jarrett a Coltrane. Allo stesso tempo, ha raggiunto il suo vero passo proprio nel momento in cui si è tuffato a capofitto nell’eredità scandinava, testimoniato dal clamoroso successo del disco Hello Troll. E mentre la concezione del trio condivide chiaramente le sovrapposizioni della tradizione americana, il suo suono pianistico ha quella riconoscibile sfumatura nordica che gradualmente si espande in soffusi mondi lirici. L’energia creativa della line-up in scena al Massimo, incontra inoltre la straordinaria capacità espressiva del pluripremiato sassofonista norvegese Tore Brunborg, una collaborazione che viene celebrata con l’ultimo lavoro discografico dal titolo “Funeral Dance”.

DUOUD (FR) 

DuOud, gruppo musicale originale e innovativo originario di Parigi, combina i suoni tradizionali dell’oud con elementi elettronici e contemporanei. È composto da due musicisti e produttori di rinomato talento, Medhi Haddab e Smadj, considerati gli “enfants terrible dell’oud” e insieme mettono in campo le loro abilità ed esperienze individuali per creare un suono davvero unico e accattivante. Uno degli aspetti chiave della loro musica è l’uso di ritmi elettronici e tecniche di produzione moderne, influenzate dai suoni tradizionali dell’oud, un approccio che conferisce alla loro musica un tocco originale e innovativo che li contraddistingue nel panorama delle musiche mediterranee. Mehdi Haddab & Smadj costruiscono un ciclo musicale che nutre le loro radici nordafricane assorbendo e trasformando gli stili musicali contemporanei, breakbeat, techno, jazz, groove e suoni di chitarra rock. Mehdi Haddab è noto sia come virtuoso dell’oud classico sia per il suo progetto pionieristico con gli Speed Caravan, che lo ha resto tra i protagonisti del panorama rock-world. Jean-Pierre Smadja aka Smadj artista, produttore e ingegnere del suono non smette mai di sperimentare. Numerose le collaborazioni con artisti del calibro di Burhan Öçal, Erik Truffaz, Talvin Singh Cem Yildiz, IbrahimMaalouf, Bojan Z.

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