INDUSTRIA, Twin Transition. Le sfide del presente e del futuro affrontate a Milano

Ad avviso di Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec, si rende necessario «affrontare le sfide presenti e quelle future condividendo un Patto di sistema volto alla formazione, all’orientamento, alla cultura d’azienda per accrescere le competenze e garantire lo sviluppo». La sindacalista è intervenuta oggi presso l’Università di Milano in occasione del dibattito sulla presentazione del Rapporto del centro Meiec relativo al progetto di ricerca Unimi e Federchimica su “Le competenze per la “Twin Transition”

«Affrontare le sfide presenti e quelle future condividendo un Patto di sistema volto alla formazione, all’orientamento, alla cultura d’azienda per accrescere le competenze e garantire lo sviluppo». Questo è quanto dichiarato da Daniela Piras, segretaria generale di Uiltec, intervenuta nel corso della tavola rotonda “Il ruolo delle parti sociali per lo sviluppo delle competenze”, che ha avuto luogo oggi  presso la sala di rappresentanza del Rettorato dell’Università degli Studi di Milano.

COMPETENZE NECESSARIE PER LA TWIN TRANSITION

Federchimica ha sviluppato un progetto di ricerca congiunto con l’Ateneo milanese relativo alle competenze per la “Twin Transition”, un patto per le nuove professionalità nella transizione digitale ed ecologica. I lavori sono stati introdotti dalla rettrice dell’Unimi, Marina Brambilla, e dal presidente di Federchimica Francesco Buzzella. Il rapporto, relativo all’analisi tra le imprese del settore chimico-farmaceutico, su competenze e ruoli emergenti per la citata transizione, è stato invece presentato dai docenti universitari Alessandro Missale ed Edoardo Della Torre.

ELIMINARE LE DISUGUAGLIANZE

«Sono evidenti le diseguaglianze tra le esigenze aziendali e quelle di chi lavora in ambito di competenze – ha aggiunto al riguardo la Piras -, occorre dunque colmare questo divario determinando i processi utili alle necessità attuali. Sono necessarie competenze trasversali, relazionali e digitali. Si tratta di un percorso da realizzare con la giusta sinergia tra le parti sociali e quelle datoriali. Il sistema di relazioni industriali tra noi, Federchimica e Farmindustria, si muove in tal senso. La ricerca presentata in data odierna dimostra e identifica una serie di profili che sono richiesti o che evolvono nel perimetro aziendale delle imprese chimiche. La contrattazione di primo e secondo livello può garantire un sostanziale supporto alla ricerca in questione».

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