A667 – STRATEGIE E CONFLITTI, ISRAELE IN GUERRA: SITUAZIONE E SCENARI FUTURI. Del conflitto in atto nel Medio Oriente e, più in generale delle dinamiche internazionali, si è discusso nel corso del convegno che ha avuto luogo il 30 settembre scorso a Roma presso l’Hotel delle Nazioni, in Piazza Monte Citorio: Il pogrom del 7 ottobre 2023 e la risposta israeliana secondo il Diritto internazionale; il documento Amicus curiae dell’High Level Military Group (HLMG) alla Corte Penale Internazionale. Un evento organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Savona, dalla Fondazione Luigi Einaudi e dal Transatlantic Friends of Israel. Dal Rapporto dell’HLMG discusso in quella sede da un panel di analisti, militari, giornalisti ed esponenti della società civile, è emersa la sostanziale condizione che attualmente caratterizza gli scenari mondiali, quella della complessa e proteiforme ridefinizione degli equilibri in un ambiente dove la geopolitica è all’anno zero. Con particolare riferimento alla regione mediorientale e a Israele, sono state affrontate diverse tematiche di interesse, tutte stimolate da inquietanti interrogativi: si è di fronte a un Diritto «customizzato» contro lo Stato ebraico? Un eventuale attacco militare in profondità nel Libano quanto potrebbe concretamente degradare le capacità militari di Hezbollah (e Amal)? Una guerra del genere riporterebbe indietro il Paese dei cedri di diciotto anni? Dopo la decapitazione dei vertici di Hezbollah, per le forze armate israeliane si è aperta una finestra di opportunità per annichilire il loro nemico? Quanto è profondo in Iran lo scollamento, anche tra i sostenitori della Repubblica Islamica, tra chi considera l’oneroso sostegno a Hezbollah una distrazione di risorse e chi, invece, rinviene nell’organizzazione sciita libanese un formidabile strumento di proiezione di potenza militare? Quali sono le cause dell’insufficienza dell’azione di UNIFIL? È ora possibile estendere gli Accordi di Abramo? E, infine: nel mondo è in atto una guerra universale alla democrazia? Sono intervenuti: MARCO SCURRIA (senatore della Repubblica), ANDREA CANGINI (giornalista, senatore della Repubblica), BRUNO GAZZO (presidente dell’Associazione Italia-Israele), CRISTINA FRANCO (avvocato, esponente dell’Associazione Italia-Israele Savona), FIAMMA NIRENSTEIN (giornalista; intervento da remoto da Gerusalemme), GIULIO TERZI DI SANTAGATA (già ministro Plenipotenziario, attualmente senatore della Repubblica), FABIO MARIO ANGELICCHIO (giornalista; moderatore del dibattito), VINCENZO CAMPORINI (generale, già capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana), PAOLO CAPITINI (generale, analista), GIUSEPPE MORABITO (generale in ausiliaria dell’Esercito italiano, membro del Direttorio della NATO Defense College Foundation), LUIGI CHIAPPERINI (generale dell’esercito in ausiliaria), GERMANO DOTTORI (analista), FRANCO MODIGLIANI (esponente della Comunità ebraica di Milano)

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A667 – STRATEGIE E CONFLITTI, ISRAELE IN GUERRA: SITUAZIONE E SCENARI FUTURI. Del conflitto in atto nel Medio Oriente e, più in generale delle dinamiche internazionali, si è discusso nel corso del convegno che ha avuto luogo il 30 settembre scorso a Roma presso l’Hotel delle Nazioni, in Piazza Monte Citorio: Il pogrom del 7 ottobre 2023 e la risposta israeliana secondo il Diritto internazionale; il documento Amicus curiae dell’High Level Military Group (HLMG) alla Corte Penale Internazionale.

Un evento organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Savona, dalla Fondazione Luigi Einaudi e dal Transatlantic Friends of Israel. Dal Rapporto dell’HLMG discusso in quella sede da un panel di analisti, militari, giornalisti ed esponenti della società civile, è emersa la sostanziale condizione che attualmente caratterizza gli scenari mondiali, quella della complessa e proteiforme ridefinizione degli equilibri in un ambiente dove la geopolitica è all’anno zero.

Con particolare riferimento alla regione mediorientale e a Israele, sono state affrontate diverse tematiche di interesse, tutte stimolate da inquietanti interrogativi: si è di fronte a un Diritto «customizzato» contro lo Stato ebraico? Un eventuale attacco militare in profondità nel Libano quanto potrebbe concretamente degradare le capacità militari di Hezbollah (e Amal)? Una guerra del genere riporterebbe indietro il Paese dei cedri di diciotto anni? Dopo la decapitazione dei vertici di Hezbollah, per le forze armate israeliane si è aperta una finestra di opportunità per annichilire il loro nemico? Quanto è profondo in Iran lo scollamento, anche tra i sostenitori della Repubblica Islamica, tra chi considera l’oneroso sostegno a Hezbollah una distrazione di risorse e chi, invece, rinviene nell’organizzazione sciita libanese un formidabile strumento di proiezione di potenza militare? Quali sono le cause dell’insufficienza dell’azione di UNIFIL? È ora possibile estendere gli Accordi di Abramo? E, infine: nel mondo è in atto una guerra universale alla democrazia?

Sono intervenuti: MARCO SCURRIA (senatore della Repubblica), ANDREA CANGINI (giornalista, senatore della Repubblica), BRUNO GAZZO (presidente dell’Associazione Italia-Israele), CRISTINA FRANCO (avvocato, esponente dell’Associazione Italia-Israele Savona), FIAMMA NIRENSTEIN (giornalista; intervento da remoto da Gerusalemme), GIULIO TERZI DI SANTAGATA (già ministro Plenipotenziario, attualmente senatore della Repubblica), FABIO MARIO ANGELICCHIO (giornalista; moderatore del dibattito), VINCENZO CAMPORINI (generale, già capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana), PAOLO CAPITINI (generale, analista), GIUSEPPE MORABITO (generale in ausiliaria dell’Esercito italiano, membro del Direttorio della NATO Defense College Foundation), LUIGI CHIAPPERINI (generale dell’esercito in ausiliaria), GERMANO DOTTORI (analista), FRANCO MODIGLIANI (esponente della Comunità ebraica di Milano).