SOCIETÀ, eventi. Treviso: Premio internazionale della bontà 2024, la Giornata del cuore

«Un evento dal suggestivo sapore simbolico e dalla forte valenza civica che ci riempie di orgoglio – rende noto il comitato organizzatore dell’evento, realizzato ogni anno dall’Associazione di volontariato Comitato della Croce, con la collaborazione dell’associazione Fervicredo e del sindacato FSP Polizia di Stato -, che trova lustro in un’iniziativa improntata al riconoscimento dovuto a coloro i quali si sono amorevolmente spesi nell’interesse degli altri, traducendo in gesti concreti quello spirito di solidarietà indispensabile per una convivenza pacifica, armonica e giusta»

Si svolgerà oggi, sabato 31 agosto, a partire dalle ore 20:30, nella Chiesa di San Nicolò a Treviso (in via San Nicolò n.50), il Premio internazionale della bontà 2024. La manifestazione vedrà la partecipazione delle Autorità cittadine e nazionali e delle rappresentanze delle Forze di polizia civili e militari. Sarà presente anche Vincent Tummino, già vigile del fuoco di New York e presidente della International Columbia Association.

PREMIO INTERNAZIONALE DELLA BONTÀ 2024

«Un evento dal suggestivo sapore simbolico e dalla forte valenza civica che ci riempie di orgoglio – rende noto il comitato organizzatore dell’evento, realizzato ogni anno dall’Associazione di volontariato Comitato della Croce, con la collaborazione dell’associazione Fervicredo e del sindacato FSP Polizia di Stato -, che trova lustro in un’iniziativa improntata al riconoscimento dovuto a coloro i quali si sono amorevolmente spesi nell’interesse degli altri, traducendo in gesti concreti quello spirito di solidarietà indispensabile per una convivenza pacifica, armonica e giusta».

EROI QUOTIDIANI POSITIVI

«La manifestazione punta al più generale obiettivo di riaffermare i valori strategici della legalità e della giustizia – afferma Fiorenzo Tommasi, presidente del Comitato della Croce -, esaltando figure di eroi quotidiani e positivi che è importante indicare come esempi da seguire in ogni semplice gesto. La ventiquattresima edizione del Premio Internazionale della Bontà punterà, come ogni anno, ad esaltare l’amore che ha contraddistinto i gesti delle persone selezionate dalla Commissione perché si sono messe in evidenza per il loro impegno umano, sociale e di testimonianza». La cerimonia è infatti dedicata al ricordo del sacrificio di tutti coloro che sono rimasti vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità.

LA GIORNATA DEL CUORE

«Un’occasione in cui non possiamo mancare – sottolinea Mirko Schio, presidente della Fervicredo, Associazione feriti e vittime della criminalità e del Dovere -, perché è importante onorare con i gesti i valori su cui si fonda la nostra stessa esistenza, cioè la solidarietà, il coraggio,  il tributo doveroso a chi costituisce un esempio per gli altri. E la Giornata del cuore, con il suo Premio della Bontà vuol celebrare tutto questo. Siamo sempre profondamente in sintonia con gli organizzatori, e lieti e orgogliosi di poter contribuire a un momento così costruttivo». Un pensiero condiviso anche da Franco Maccari, vicepresidente nazionale di FSP Polizia di Stato, che rimarca come «la difesa di legalità, giustizia, armonia sociale passa anche per queste iniziative significative e pregne di contenuti di alto valore. Riconoscere l’importanza dei comportamenti di chi viene premiato, essendosi distinto per l’impegno al servizio degli altri vuol dire indicarlo come esempio da seguire e come emblema di principi e comportamenti positivi e virtuosi». La presentazione verrà affidata a Nicla Sguotti, mentre la cerimonia sarà impreziosita e animata dalla corale San Martino di Campobernardo di Salgareda, composta da quaranta elementi e diretta dal Maestro Roberto Battistella, coadiuvata dalla pianista Maria Cristina Battistella.

I PREMIATI

ELEONORA LORENZATO (MILANO)

È di Vicenza ma vive a Milano da diversi anni. Da piccola cantava sempre e pensa di aver ereditato questa passione dal padre. A otto anni ha fatto le selezioni per lo Zecchino d’Oro, poi è entrata in un coro lirico di bambini e da lì ha imparato tutto ciò che riguarda la dizione, il canto e la musica. Il padre è mancato pochi anni fa e questo evento l’ha particolarmente segnata. Oggi continua a cantare perché convinta che il padre sarebbe felice di vedere quello che sta facendo. La madre all’inizio era scettica sulla scelta di vita di Eleonora, che ha deciso di essere una cantante di strada, oggi però la sostiene ed è al suo fianco nel percorso intrapreso. Nonostante la sua voce angelica e la notorietà arrivata grazie a una trasmissione televisiva, Eleonora continua a esibirsi in strada, rifiutando di scendere a compromessi con le dinamiche che caratterizzano il mondo dello spettacolo.

PADRE ANGELO DEL FAVERO (TRENTO)

Figlio di un imprenditore, proprietario di una società di costruzioni tra le più importanti del panorama italiano nella seconda metà del Novecento, compie studi scientifici e si laurea in medicina e chirurgia a Bologna, specializzazione in cardiologia. Per alcuni anni fa parte dell’équipe del professor Francesco Furlanello all’Ospedale «Santa Chiara» di Trento. Poi, improvvisamente, nei giorni della «grande nevicata» dell’inverno 1985, la decisione di lasciare il camice e prendere il saio: tra i Carmelitani, i religiosi che hanno chiesa e convento alle Laste, sulla collina di Trento. È stato ordinato sacerdote nel 1991. È sempre stato, come si definisce lui stesso, «un ragazzo dall’indole religiosa».                            Quando esercitava ancora la professione di cardiologo, ha fondato nel 1978 uno dei primi Centri di aiuto alla vita, nei pressi del Duomo di Trento. A questo Centro aiuto alla vita ha donato tutti i suoi averi, a sostegno delle mamme in difficoltà.

SIMONA DA MONTE (COMO)

Simona, nata il 18 marzo 1987 in una famiglia semplice e umile dell’Alto comasco, scopre quasi subito il peso della vita quando la madre non regge e abbandona la famiglia. Simona viene quindi cresciuta dal padre e dai nonni. Viene inviata in un collegio di Como per seguire il percorso scolastico e segue il padre nella cura del gregge di capre e mucche anche in alta montagna, pur con le difficoltà motorie che la accompagneranno per tutta la vita ma che contribuiranno, insieme al padre, a forgiarle uno spirito e un carattere che la aiuteranno ad affrontare percorsi di vita, di studio e di lavoro molto intensi. Oggi Simona, oltre che lavorare, sta concludendo il percorso universitario per essere ancora più qualificata nel servizio verso gli altri. La motivazione della proposta trova le sue basi nella testimonianza di vita umana e cristiana di Simona e anche nelle sue esperienze e attività umane e sociali che non vengono frenate dalle sue difficoltà fisiche e della vita.

MATTEO FADDA E CARLA DAVISO (TORINO)

Matteo Fadda, sposato con Carla Daviso e padre di quattro figli, fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII dal 2005. Ha conosciuto Carla grazie all’affido familiare. È cresciuto nella città di Torino in una famiglia numerosa con altri tre fratelli. L’incontro con don Oreste Benzi, che considera un grande testimone di fede vissuta, non ha fatto altro che confermare le scelte di apertura alla vita che lui e la moglie stavano meditando. Matteo e Carla si sposano nel 1999, l’amore in parrocchia dove frequentavano lo stesso gruppo prima come animati e poi come animatori. Durante il loro percorso di coppia, maturano l’idea che una vita insieme fatta di lavoro, figli, vacanze, hobby e volontariato per loro non è sufficiente. Si aprono così all’accoglienza di bambini in affido e di persone senza famiglia, diventando famiglia aperta della Comunità Papa Giovanni XXIII a San Giorgio Canavese, dove tutt’oggi vivono.

GIANPIETRO GHIDINI (BRESCIA)

Imprenditore e libero professionista, papà di Emanuele (Ema), un giovane tragicamente scomparso a sedici anni dopo essersi gettato nelle acque del fiume Chiese, a Gavardo (BS), appena uscito da una festa con amici più grandi di lui, nella quale aveva assunto sostanze stupefacenti. Dopo la morte del figlio, Gianpietro ha creato la fondazione Ema Pesciolinorosso con la quale ha potato la propria testimonianza in giro per l’Italia, in oltre mille incontri, per ricordare a genitori e figli l’importanza del dialogo e incoraggiare gli adolescenti a trovare uno scopo nella vita. Durante ogni incontro nelle scuole, negli oratori e nei teatri, le parole autentiche e dolci della sua voce entrano nel corpo di chi le ascolta come se ci fosse accanto a ognuno Emanuele che invita a vivere apprezzando la vita per la sua interezza, senza artifici. Oltre ai vincitori del Premio Bontà, verranno consegnati ulteriori particolari riconoscimenti speciali a coloro che condividono, pur nella rispettiva posizione sociale e a diverso titolo, lo spirito di solidarietà:

ALESSANDRA ACCARDO (NAPOLI)

Prima vittima e poi testimone di un coraggioso messaggio di denuncia rivolto a tutte le donne che subiscono abusi e violenze.

GIOVANNI BOMBARDIERI

Procuratore della Repubblica di Torino, per essersi occupato di inchieste di ‘ndrangheta e per la grande competenza in materia di terrorismo.

NATALINO DOMENICO MANNO

Prefetto di Pordenone, uomo di grandi valori umani e sociali, espressi con semplicità e determinazione nel suo ruolo istituzionale.

ANTONIO PIGNATARO (ROMA)

All’investigatore dello Stato italiano e all’uomo al servizio del prossimo quale esempio di altruismo e generosità.

TIZIANA RONZIO (ROMA)

All’enorme coraggio di una donna al servizio della comunità, contro lo spaccio di droga e a tutta l’attività criminale ad esso collegata.

LA GIORNATA DI DOMENICA

A coronamento della manifestazione, nella mattinata successiva di domenica 1 settembre alle ore 10:00 si dirà una messa presso il Duomo di San Mauro a Cavarzere (Venezia) in memoria di tutti gli uomini delle Forze dell’Ordine e i magistrati deceduti nell’adempimento del proprio servizio e dovere. La cerimonia verrà officiata dal parroco di San Mauro di Cavarzere, don Andrea Rosada, socio onorario del Comitato della Croce, alle ore 12:00, sempre a Cavarzere, avrà luogo un pranzo di beneficenza presso la Casa del Clero, il cui ricavato sarà devoluto ai bambini di don Luigi Merola, prete anticamorra che per il suo impegno vive sotto scorta e aiuta i ragazzi abbandonati sulle strade di Napoli. Egli ha fondato l’associazione A’ Voce d’è Creature, che ha sede in una villa di un noto criminale che lo Stato ha confiscato e dato in gestione allo stesso don Merola.

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