a cura di Ciro Maddaloni, esperto di e-government internazionale, articolo precedentemente pubblicato il 19 agosto 2024 da “Giornale Diplomatico”, https://www.giornalediplomatico.it/russia-governare-e-combattere-con-ricorrenti-penultimatum.htm– In questi giorni i sostenitori di Vladimir Putin e tutti coloro che hanno sempre affermato che la Russia, se avesse voluto, avrebbe potuto distruggere l’Ucraina in pochi giorni, con «fantasmagoriche armi segrete», si trovano spiazzati dalle notizie che arrivano dalla stessa Mosca.
L’ARMA SEGRETA
Parliamo di quelli che sostengono che la Russia non stia inviando (ancora) al fronte le sue truppe migliori e che invece adesso si ritrovano a fare i conti con una realtà molto diversa da quella che ha propagandato l’abile disinformazione del Cremlino. Queste persone, che diffondono come una eco le affermazioni della portavoce governativa Maria Zakharova, ripetono che non bisogna molestare un paese nucleare come la Russia perché altrimenti questo scatenerebbe sicuramente una escalation, con conseguenti pericoli di conflitti in tutta Europa. Queste persone, che vivono nell’angoscia e nel terrore di una prossima guerra mondiale, nonché di terribili conseguenze per i Paesi europei, possono dormire sonni tranquilli, poiché non si rischia alcuna escalation.
QUOTIDIANI PENULTIMATUM
Quando uno stato minaccia ogni giorno mediante un nuovo penultimatum bisogna avere pazienza e attendere …il penultimatum del giorno seguente. La Russia paventa sfaceli e ritorsioni dalle conseguenze terribili almeno da trenta mesi, mentre nella realtà dei fatti non è riuscita neppure a conquistare per intero le regioni che pretendono siano russe. Nonostante i bombardamenti a tappeto su tutta l’Ucraina, le truppe di Putin non sono riuscite a conseguire alcun risultato significativo, neanche quello di scoraggiare il fiero popolo ucraino, che infatti continua a resistere e a lottare per la propria libertà. Dalle immagini che giungono dalla regione di Kursk, conquistata dale forze armate di Kiev attraverso l’azione condotta da poco più di un migliaio di militari ben organizzati e addestrati, abbiamo potuto constatare, come in un playback di molti mesi fa, donne e anziani fuggire dalle aree del conflitto su qualsiasi mezzo disponibile.
DISFATTA A KURSK
Oltre duecentomila sfollati, solo che questa volta sono i cittadini russi i profughi delle aree del conflitto. Abbiamo visto centinaia di soldati, poco più che adolescenti, arrendersi immediatamente alle forze ucraine e, purtroppo, anche le colonne militari russe distrutte senza possibilità di scampo gli uomini che le formavano. Ma, allora, come mai il Cremlino non ha ancora mobilitato le «truppe di eccellenza super addestrate» allo scopo di difendere la regione di Kursk? Come mai invece di usare le fantasmagoriche nuove potentissime armi segrete, i russi sono costretti a ricorrere all’uso di accrocchi costruiti in Nord Corea? Questo per nopn parlare dei droni iraniani. La realtà è che Putin ha mandato a morire centinaia di migliaia di giovani e meno giovani russi in una incomprensibile guerra contro l’Ucraina, mentre le tanto decantate armi ultrapotenti e truppe super addestrate esistono solo nella propaganda e nella disinformazione posta in essere dal suo apparato.
LE «VITTORIE» DI PUTIN
I soli risultati ottenuti finora da Putin sono quelli di aver perso qualsiasi credibilità dal punto di vista militare, di aver distrutto l’economia russa e di aver relegato i propri cittadini a paria del mondo per sempre. Egli e i suoi saranno ben presto spazzati via e questo innescherà il fuggi fuggi delle varie Repubbliche della Federazione Russa, quelle repubbliche con una forte identità etnica e una lunga storia di autonomia, che da sempre rivendicano una maggiore indipendenza da Mosca, approfitteranno delle tensioni crescenti con il governo centrale per ottenere la loro autonomia. Il malcontento nei confronti del governo centrale non è mai stato così diffuso come ora, soprattutto alla luce dei morti e degli invalidi di guerra che si contano a migliaia.
RISCHIO SECESSIONE IN RUSSIA
Si tratta di un ulteriore causa di alimentazione dei sentimenti separatisti, poiché sono proprio le repubbliche periferiche che hanno subito il maggior numero di perdite umane. Queste repubbliche hanno patiscono da sempre le conseguenze delle disuguaglianze economiche con la Russia, principalmente con le grandi aree metropolitane di Mosca e San Pietroburgo. Esse approfitteranno di questa situazione al fine di ottenere l’indipendenza e gestire quindi le proprie risorse e gli investimenti senza sottostare ai diktat del centro. Saranno i cinesi, che sono molto pazienti e sanno aspettare, i veri vincitori di questo assurdo conflitto, perché si troveranno nelle condizioni di riprendersi le vaste aree di territorio che l’espansione dell’Impero russo aveva acquisito nel XIX secolo nell’Asia centrale.