MEDIO ORIENTE, Alta Galilea. Ennesima violazione dello spazio aereo israeliano da parte dei droni di Hezbollah: ripresa la base aerea di Ramat David

Nelle ultime settimane i velivoli a pilotaggio remoto del gruppo sciita filoiraniano sono stati in grado di riprendere porzioni del territorio dello Stato ebraico inclusive di siti strategici, quali alcune strutture di Tsahal sulle alture del Golan e il porto di Haifa. Le immagini sono state poi diffuse dall’efficiente macchina della propaganda del Partito di Dio libanese, che mediante un proprio comunicato ha inoltre reso noto che in un prossimo video pubblicherà alcuni filmati delle città di Safed e Tiberiade

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Lo riferisce il quotidiano “Time of Israel” – https://www.timesofisrael.com/hezbollah-publishes-drone-footage-of-ramat-david-airbase-in-north/ -, che rende noto come il velivolo senza pilota dell’organizzazione islamista sciita libanese abbia effettuato delle riprese della base militare situata a cinquanta chilometri dal confine con il Libano. Sulla base delle informazioni diffuse, in essa la IAF schiera in linea tre squadroni di caccia F-16I, uno squadrone di droni (velivoli a pilotaggio remoto o Unmanned Aerial Vehicle) e uno squadrone di elicotteri Aérospatiale (Eurocopter) SA 565 Panther, versione navalizzata del multiruolo Aérospatiale SA 365 Dauphin.

DRONI IN VOLO SULLA BASE DI RAMAT DAVID

Si tratta dell’ennesima violazione dello spazio aereo dello Stato ebraico nelle ultime settimane da parte di droni di Hezbollah non armati, macchine che sono state in grado di riprendere porzioni del territorio israeliano inclusive di siti strategici, quali alcune strutture di Tsahal sulle alture del Golan e il porto di Haifa. Le immagini sono state poi diffuse dall’efficiente macchina della propaganda del Partito di Dio libanese, che mediante un proprio comunicato ha inoltre reso noto che in un prossimo video pubblicherà alcuni filmati delle città di Safed e Tiberiade, nella regione settentrionale di Israele.

«BUCO» ISRAELIANO O PROPAGANDA DI HEZBOLLAH?

L’ultimo video di Hezbollah, quello della base aerea di Ramat David, ha una durata di otto minuti e mezzo ed evidenzia l’apparente (almeno) libertà di sorvolo dei droni, che anche questa volta sono sfuggiti alla rilevazione dei sistemi di difesa aerea dell’aeronautica militare israeliana. La Difesa di Gerusalemme minimizza l’accaduto, asserendo che le attività della base «non hanno subito interruzioni e non sono a rischio», tuttavia, il velivolo a pilotaggio remoto di Hezbollah ha catturato immagini dettagliate gli squadroni dell’IAF, dei rifugi corazzati degli aerei, dei magazzini del munizionamento e dei sistemi di difesa aerea a protezione della struttura; il tutto con l’aggiunta del nominativo del suo comandante, il colonnello Asaf Eshed, rivelato nel comunicato.

PRIORITÀ: RINFORZARE LA DIFESA AEREA

Le autorità militari dello Stato ebraico non hanno comunque specificato se fossero o meno a conoscenza del sorvolo della base aerea da parte del drone. Dall’inizio degli ultimi combattimenti, la componente militare dell’organizzazione islamista filoiraniana libanese ha lanciato più di trecento droni contro il territorio di Israele, buona parte dei quali con un carico bellico e alcuni in funzione di sorveglianza e intelligence, di questi soltanto la metà ne è stata intercettata, mentre l’impatto di una trentina di queste macchine recanti ordigni esplosivi hanno causato danni o vittime tra la popolazione civile e i militari di Tsahal. Ritirato dal servizio il sistema d’arma Vulcan (mitragliera Gatling a sei canne in calibro 20 mm), per contrastare questo genere di minaccia, la IAF starebbe rischierando batterie di mitragliere in funzione di difesa aerea di punto, che verrebbero dunque affiancate ai sistemi Iron Dome e ai velivoli da combattimento, entrambi armati di missili.

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