A653 – MUSICA, EVENTI: IL JAZZ ITALIANO PER LE TERRE DEL SISMA, presentata a Roma la decima edizione. Un territorio ferito, una memoria da custodire, un futuro da inventare: aspettando il 2026, anno in cui l’Aquila sarà Capitale della Cultura, la città «abiterà il suono» in maniera diversa. Il senso profondo di queste parole va compreso in un clima di rinnovata fiducia: oggi è infatti possibile abituarsi a suoni diversi, lontani da quelli sinistri del terremoto, dagli scricchiolii e dal vibrante fracasso delle ruspe demolitrici; distante anche dal silenzio spettrale che avvolse un centro storico un tempo vitale. L’Aquila rinasce anche così, con la musica jazz e i tanti eventi correlati a questo evento che giunge proprio immediatamente dopo la Perdonanza celestiniana, alla fine del mese di agosto; a segnare l’assenza di soluzione di continuità nella vitalità della città. Quest’anno un «programma immersivo»: dal 23 al 25 agosto cammino e concerti a Camerino, Castelluccio di Norcia, Amatrice; il 31 agosto e il 1 settembre all’Aquila 300 musicisti e 15 «location» nel centro storico. Jazz italiano per le terre del sisma 2024 è stato presentato ufficialmente questa mattina, 11 luglio 2024, a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Sono intervenuti DUCCIO PASQUA (giornalista di Rai Radio1, moderatore), PIERLUIGI BIONDI (sindaco de L’Aquila), ALESSANDRO GRASSI (direttore Musical Repertoire SIAE), PAOLO ARRIGONI (responsabile Ufficio comunicazione Nuovo IMAIE), ADA MONTELLANICO (presidente della Federazione nazionale Il Jazz italiano), CORRADO BELDÌ (presidente dell’associazione Jazz a L’Aquila), UGO VIOLA (direttore artistico di Jazz italiano per le terre del sisma), FRANCESCO DIODATI (direttore artistico di Jazz italiano per le terre del sisma), ENRICO MOCCIA (direttore artistico del Fara Music Festival) e CLAUDIO DI MASSIMANTONIO (direttore del Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila)

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A653 – MUSICA, EVENTI: IL JAZZ ITALIANO PER LE TERRE DEL SISMA, presentata a Roma la decima edizione. Un territorio ferito, una memoria da custodire, un futuro da inventare: aspettando il 2026, anno in cui l’Aquila sarà Capitale della Cultura, la città «abiterà il suono» in maniera diversa. Il senso profondo di queste parole va compreso in un clima di rinnovata fiducia: oggi è infatti possibile abituarsi a suoni diversi, lontani da quelli sinistri del terremoto, dagli scricchiolii e dal vibrante fracasso delle ruspe demolitrici; distante anche dal silenzio spettrale che avvolse un centro storico un tempo vitale.

L’Aquila rinasce anche così, con la musica jazz e i tanti eventi correlati a questo evento che giunge proprio immediatamente dopo la Perdonanza celestiniana, alla fine del mese di agosto; a segnare l’assenza di soluzione di continuità nella vitalità della città. Quest’anno un «programma immersivo»: dal 23 al 25 agosto cammino e concerti a Camerino, Castelluccio di Norcia, Amatrice; il 31 agosto e il 1 settembre all’Aquila 300 musicisti e 15 «location» nel centro storico.

Jazz italiano per le terre del sisma 2024 è stato presentato ufficialmente questa mattina, 11 luglio 2024, a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Sono intervenuti DUCCIO PASQUA (giornalista di Rai Radio1, moderatore), PIERLUIGI BIONDI (sindaco de L’Aquila), ALESSANDRO GRASSI (direttore Musical Repertoire SIAE), PAOLO ARRIGONI (responsabile Ufficio comunicazione Nuovo IMAIE), ADA MONTELLANICO (presidente della Federazione nazionale Il Jazz italiano), CORRADO BELDÌ (presidente dell’associazione Jazz a L’Aquila), UGO VIOLA (direttore artistico di Jazz italiano per le terre del sisma), FRANCESCO DIODATI (direttore artistico di Jazz italiano per le terre del sisma), ENRICO MOCCIA (direttore artistico del Fara Music Festival) e CLAUDIO DI MASSIMANTONIO (direttore del Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila).