GIUSTIZIA, detenzione e reinserimento. Formazione professionale: intesa Ministero, Garante e Roma Città Metropolitana; al via primo percorso con AMA con rilascio di qualifica professionale

Roma, 1 luglio 2024 – La Città Metropolitana di Roma Capitale, la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno illustrato oggi in Campidoglio il protocollo d’intesa per introdurre un nuovo strumento formativo all’interno degli istituti penitenziari presenti sul territorio di Roma e provincia. L’accordo è finalizzato alla promozione e allo sviluppo di attività formative per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone private della libertà personale, detenute negli istituti di pena del territorio metropolitano. L’obiettivo è quello di valorizzare le competenze delle persone private della libertà personale e agevolare il loro inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Un’opportunità di reintegrazione e crescita personale per i partecipanti e uno straordinario strumento di prevenzione da eventuali comportamenti autolesivi o dalla reiterazione del reato. Con AMA si è progettato un primo percorso di formazione in apprendistato, rivolto ai detenuti di Rebibbia: saranno formati per per l’utilizzo delle compostiere, ovvero le macchine di trasformazione dei rifiuti organici in compost. Al termine del percorso formativo sarà rilasciata una qualifica professionale, indispensabile e necessaria nei diversi impianti dell’azienda municipalizzata ambiente (AMA Roma).

Si è costituito inoltre un Polo pubblico della formazione, con cui Cmrc e Roma Capitale intendono promuovere la realizzazione di progetti di formazione finalizzati alla stipula di contratti di lavoro in apprendistato, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con l’Azienda municipale ambiente di Roma Capitale. I percorsi formativi avranno sistema duale, basato sull’alternarsi di momenti formativi “in aula” e momenti di formazione pratica in “contesti lavorativi”, favorendo così politiche di transizione tra il mondo carcerario e il mondo del lavoro, prevedendo (per i detenuti inseriti nel programma e considerati idonei dal Dap) un’equa retribuzione per il lavoro svolto. Il Polo pubblico della formazione rientra nel progetto Fratelli Tutti, illustrato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri a Papa Francesco, in occasione della visita di quest’ultimo in Campidoglio che ha avuto luogo il 10 giugno scorso.

«Oggi presentiamo un progetto bello e importante di formazione rivolto ai detenuti di Rebibbia, che si diverranno, grazie ad Ama, tecnici del compostaggio – ha dichiarato al riguardo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -; il piano che abbiamo presentato a Papa Francesco in occasione della sua visita in Campidoglio, rientra nel  progetto Fratelli Tutti e prevede una formazione a pieno titolo, sia teorica che pratica, in un ambito lavorativo molto richiesto, con l’obiettivo di garantire uno sbocco professionale. Dare dignità e formazione alle persone private dalla libertà significa dar loro una speranza solida di reinserimento e farlo su un tema importante come l’economia circolare ne aumenta ancor di più il valore».

Daniele Parrucci, consigliere della Città Metropolitana di Roma Capitale, delegato a Edilizia scolastica, Impianti sportivi e Politiche della Formazione, ha altresì sottolineato: «Siamo felici di presentare oggi questo protocollo d’intesa con il DAP e con la Garante delle persone private della libertà personale. Siamo convinti che una formazione professionale seria, portata all’interno degli istituti penitenziari, possa dare ai detenuti una speranza rinnovata, perché una nuova strada è possibile. Dopo un anno di teoria in aula, è prevista anche la possibilità di fare pratica nelle sedi di Ama, con un contratto di apprendistato retribuito. La Città Metropolitana di Roma sta acquisendo un know-how importante sulla formazione e con questo progetto ampliamo ancora di più il nostro raggio d’azione».

Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, ha affermato che «in un momento in cui sovraffollamento e suicidi sono un’emergenza nazionale, ideare un progetto con una visione così complessiva è ancora più importante. Portare formazione professionale dentro gli istituti, garantendo alle persone detenute una certificazione e una professione richiesta dal mercato, è quanto più necessario e sono orgogliosa di aver lavorato in questi mesi affinché ciò avvenisse. Anche il Santo Padre, nella Bolla di indizione del Giubileo, ha più volte citato la condizione delle persone detenute, chiedendo ai Governi di restituire loro la speranza, anche attraverso forme di amnistia o indulto, volte ad alleggerire l’attuale insostenibile condizione di vita cui sono sottoposte le persone nelle nostre carceri e aiutarle a recuperare fiducia in sé stesse e nella società. Noi consideriamo il carcere un pezzo di città di cui ci vogliamo farci carico: portare queste attività dentro alle strutture, per contribuire a costruire percorsi utili al fine pena, rientra in questa idea».

«Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo a questo importante progetto volto a dare una nuova opportunità e prospettive future a chi si sta impegnando in un percorso di recupero e reinserimento nella società – ha concluso il presidente di Ama SpA, Bruno Manzi –, l’obiettivo è quello di trasmettere competenze professionali specifiche a queste persone, in particolare in ambito tecnico, meccanico e meccatronico, e consentire così l’inizio, una volta fuori dalle mura dell’istituto penitenziario, un nuovo percorso di vita che restituisca dignità e fiducia anche attraverso il lavoro».

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