Ha avuto luogo oggi presso l’Unione Industriali di Roma il secondo incontro con i vertici di Leonardo SpA, le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), le segreterie territoriali e nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm. Il comunicato congiunto diffuso in serata da queste ultime fa riferimento a «piccoli avanzamenti rispetto al percorso avviato lo scorso 24 giugno», poiché, in particolar modo, «si è condivisa la necessità di coinvolgere la Divisione elicotteri (di Leonardo SpA, n.d.r.) al fine di avere tutti gli elementi relativi agli investimenti, sui tempi e sugli impatti occupazionali sul territorio dell’arrivo dell’AW609».
IL CONVERTIPLANO A GROTTAGLIE
L’arrivo del convertiplano viene ritenuto dalle citate sigle sindacali «un grandissimo risultato, frutto delle lotte dei lavoratori e della loro altissima capacità di fare un prodotto unico al mondo». Permangono tuttavia delle distanze riguardo alle modalità di impiego degli strumenti necessari alla gestione della fase contingente. Infatti, prosegue il comunicato unitario dei sindacati, «l’azienda, pur ribadendo che lo stabilimento non si ferma, continua però a sostenere che per gestire al meglio il 2025 dovrà sospendere esclusivamente la produzione di Boeing, dichiarando che nella giornata di domani aprirà la procedura di cassa integrazione».
CASSA INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI DI LEONARDO
Fim, Fiom e Uilm ritengono invece che la soluzione migliore sia quella di rallentare le attività senza fermarle, «allo scopo di assicurare tutela anche ai lavoratori dell’indotto». A questo punto il confronto è ancora aperto e il 15 luglio si terrà un ulteriore incontro. Nei prossimi giorni la Rsu, unitamente alle segreterie territoriali di Fim Fiom Uilm, svolgeranno delle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per valutare le eventuali azioni da intraprendere. Ad avviso di questi sindacati riveste fondamentale importanza la solidità del piano industriale, oltreché le garanzie sia economiche che di valorizzazione delle professionalità per le lavoratrici e i lavoratori del sito produttivo di Grottaglie e dell’indotto.