IRAN, politica. Il dopo-Raisi: torna in gioco Ahmadinejad

La registrazione dell’ex leader radicale pone sotto pressione il leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei. Infatti, Ahmadinejad in precedenza aveva sfidato apertamente l’ottantacinquenne Guida suprema della Repubblica Islamica e, conseguentemente, il suo tentativo di candidarsi nel 2021 era stato cassato dalle autorità

a cura di Shorsh Surme, pubblicato su “Panorama Kurdo” il 20 giugno 2024, https://www.panoramakurdo.it/2024/06/20/iran-presidenziali-si-ripresenta-ahmadinejad/ L’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si è registrato domenica scorsa come candidato alle elezioni presidenziali. Egli cerca di riconquistare la massima posizione politica nel Paese dopo l’uscita di scena di Ibrahim Raisi, recentemente morto a causa di un incidente di elicottero.

IL RITORNO DI AHMADINEJAD

La registrazione dell’ex leader radicale pone sotto pressione il leader supremo, l’ayatollah Ali Khamenei. Infatti, Ahmadinejad in precedenza aveva sfidato apertamente l’ottantacinquenne Guida suprema della Repubblica Islamica e, conseguentemente, il suo tentativo di candidarsi nel 2021 era stato cassato dalle autorità. Il ritorno di un politico che ha messo in discussione l’Olocausto si profila  in una fase di crescenti tensioni tra Teheran e l’Occidente, in particolare a causa del programma nucleare degli ayatollah (che si ritiene sia in rapido avanzamento), oltreché per la cooperazione militare con la Russia nella guerra contro l’Ucraina e per l’ampia repressione del dissenso interno.

LA CANDIDATURA E I SOSTENITORI

Prima del suo arrivo al ministero dell’Interno per iniziare il processo di registrazione i suoi sostenitori hanno cantato e sventolato le bandiere tricolori iraniane recanti al centro i vari elementi islamici composti a forma di tulipano rosso, simbolo del sacrifico e del martirio. Ahmadinejad, discese le scale del ministero, ha esibito il suo passaporto, come di consuetudine, alle decine di fotografi e giornalisti convenuti per l’occasione. Mentre una impiegata esaminava la regolarità della sua richiesta di candidatura, lui, rimasto seduto lì vicino, si è rivolto agli esponenti della stampa annuendo e sorridendo in favore delle telecamere.

SI AVVICINA LA DATA DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI

Le elezioni del nuovo presidente sono state calendate al prossimo 28 di giugno. Ahmadinejad ha precedentemente ricoperto questa carica per due mandati quadriennali, dal 2005 al 2013, ma sulla base della iraniana egli è nuovamente legittimato a candidarsi dopo quattro anni. Egli permane tuttavia una figura polarizzante anche tra i sostenitori della linea dura, la sua contestata rielezione nel 2009 aveva scatenato massicce proteste da parte del Movimento Verde, alle quali era seguita una vasta repressione per effetto della quale migliaia di persone vennero arrestate e decine uccise. All’estero è diventato una caricatura della percezione occidentale della peggiore caratteristica della Repubblica Islamica: pone in discussione l’Olocausto, insiste sul fatto che l’Iran non abbia cittadini gay o lesbiche e suggerisce che la Repubblica Islamica potrebbe realizzare un’arma nucleare qualora decidesse di farlo.

LE ACREDINI CON IL VECCHIO ALI KHAMEI

Però, Ahmadinejad mantiene la propria popolarità tra la popolazione povera grazie ai suoi sforzi populisti e i suoi programmi di costruzione di case. Da quando non ricopre più l’incarico di presidente della Repubblica lavora alla sua immagine tramite i social media. Ha scritto lettere ampiamente pubblicizzate ai leader mondiali e ha anche criticato la corruzione del governo, seppure la sua stessa amministrazione abbia dovuto fare fronte alle accuse di corruzione, con due dei suoi ex vicepresidenti arrestati. Ali Khamenei aveva avvertito Ahmadinejad nel 2017 che la sua candidatura avrebbe generato una «situazione polarizzata», quindi sarebbe stata «dannosa per il Paese».

TUTTI GLI UOMINI DEL COMITATO

La Guida suprema non aveva detto nulla nel corso del tentativo di Ahmadinejad del 2021, quando la sua candidatura venne respinta dal Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, organismo formato da dodici membri, un gruppo di religiosi e giuristi che viene supervisionato dallo stesso Khamenei. Il Comitato non ha mai accettato la candidatura di una donna o di qualcuno che chiedesse un cambiamento radicale nella governance dell’Iran. Dunque, il comitato potrebbe respingere nuovamente la candidatura di Ahmadinejad, questo in un momento in cui la competizione per la sostituzione di Raisi alla presidenza non ha ancora rinvenuto un candidato che goda di un sostegno chiaro e decisivo nei numeri.

Condividi: